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Riso, ora gli industriali esagerano Vogliono dividere il Carnaroli in due

Pur di elevare di rango il Karnak, decisamente inferiore, voorebbero poterlo chiamare Carnaroli grezzo, lasciando la dizione di Canaroli in purezza all'originale. Una truffa a cui si oppongono agricoltori e artigiani. La decisione è ora nelle mani dei politici e del ministro Zaia

di Piera Genta
 
24 novembre 2009 | 17:50

Riso, ora gli industriali esagerano Vogliono dividere il Carnaroli in due

Pur di elevare di rango il Karnak, decisamente inferiore, voorebbero poterlo chiamare Carnaroli grezzo, lasciando la dizione di Canaroli in purezza all'originale. Una truffa a cui si oppongono agricoltori e artigiani. La decisione è ora nelle mani dei politici e del ministro Zaia

di Piera Genta
24 novembre 2009 | 17:50
 

Un'altra giornata di discussioni per il disegno legge sulla disciplina del commercio interno del riso. Pare però francamente assurda la proposta scaturita dalla riunione di oggi: dividere il nostro povero Carnaroli in due sottogruppi: speciale e grezzo! Nel sottogruppo speciale dovrebbe entrare il Carnaroli in purezza, mentre in quello grezzo,  Karnak oggi e domani si vedrà.
Di bene in meglio, se non volevamo confondere il consumatore, adesso ci siamo riusciti. Ovviamente omologazione per le altre varietà , sembra proprio che non interessi all'industria perdere Vialone nano, Arborio, Roma, S.Andrea, Baldo. Come s enon bastasse si é introdotto un emendamento relativo alle sanzioni amministrative, che prima mancava, ma (sarà un caso?) con i valori già previsti dal decreto legislativo del gennaio 1992. Come se in 7 anni non ci fossero state modifiche anche per quanto attiene alla qualità e alle aspettative de consumatori.

Il consorzio di tutela e valorizzazione varietà tipiche di riso italiano, il Consorzio Vialone Nano veronese e la Confartigianato confermano per parte loro la ferma decisione di continuare a lottare per ottenere delle modifiche al disegno legge che rispettino gli sforzi della filiera risicola, agricoltori e trasformatori. E soprattutto per continuare a garantire al consumatore un prodotto italiano, e la purezza delle varietà storiche senza deprezzare quelle nuove. Queste ultime sono semplicemente un'altra cosa.

Per cercare di capire meglio qual'è il clima su questo tema, ricordiamo che la "Provincia Pavese" (riportando di fatto il parere degli industriali del settore) in un articolo di sabato scriveva che «le nostre teorie sono poco convincenti per gli esperti, che sanno benissimo che la legge non snatura le caratteristiche del riso italiano, ma semplicemente offre al consumatore un criterio di scelta proprio attraverso il mantenimento di nomi storici». Il problema è che il consumatore non acquista un Carnaroli per il nome, ma perchè' associa al Carnaroli delle qualità che glielo fanno acquistare. Perchè quindi vendergli qualche cosa (nella fattispecie un'altra varietà di riso con caratteristiche organolettiche e di cottura assai diverse, perchè inferiori..) e chiamarlo Carnaroli?

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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