TRIESTE - Su iniziativa del consigliere regionale del Pd Igor Gabrovec, i consiglieri espressione della provincia di Trieste - Piero Camber (Pdl), Piero Tononi (Pdl), Edoardo Sasco (Udc), Sergio Lupieri (Pd), Stefano Alunni Barbarossa (Idv-Citt) e Igor Kocijancic (Sa-Prc) - hanno incontrato i rappresentanti del Consorzio vini Carso Doc per affrontare la questione legata al riconoscimento della Doc interregionale del Prosecco, salita all'onore delle cronache dopo l'annuncio di un possibile ricorso al Tar del Lazio da parte dei produttori del Carso entro il prossimo 12 novembre.
Igor Gabrovec ha voluto approfondire le ragioni dei produttori vitivinicoli locali, che cercano di concludere la partita del riconoscimento della Doc Prosecco con qualche minima garanzia di benefici anche per lo sviluppo dell'agricoltura del Carso. «Manca la concretizzazione di molte promesse - ha affermato il consigliere che è anche riferimento per la Slovenska skupnost - che sembrava potessero portare anche per le zone dov'è nato il Prosecco ottime prospettive economiche e di sviluppo. Un settore che, nonostante le punte di eccellenza qualitativa, si vede decisamente soffocato dai vincoli di ogni tipo associati alla quasi totale assenza di sostegni allo sviluppo».
«Vogliamo poter lavorare sulla nostra terra - è stata la richiesta del Consorzio tutela vini Doc Carso. Il Prosecco è un'occasione che non possiamo cogliere, ci sentiamo traditi e abbandonati. Chiediamo che i vincoli vengano ridimensionati e portarti a misura d'uomo. Le superfici coltivate a vigneti si sono ridotte di 2 terzi da cinquant'anni a questa parte. Chiediamo delle garanzie. Il Prosecco è necessario per lo sviluppo, senza il quale i giovani scapperanno. Riprendendo un intervento pubblicato su un giornale regionale, i rappresentanti hanno ribadito che si chiede di fare vigne, non discariche. Per Kmecka zveza (Alleanza contadina) il problema deve diventare un'opportunità per tutto il territorio. Il Consiglio regionale sia solidale trasversalmente e collabori a portare sviluppo per tutti».
«Chiediamo impegno anche nei confronti del ministero. La richiesta degli agricoltori è di un accordo di programma tra Regione e ministero, perché la scadenza per i ricorso è alle porte. Quattro i punti principali dell'accordo: il programma di sviluppo, la riqualificazione della zona del costone dove il Prosecco viene coltivato (da Roiano a Aurisina), un centro di promozione coordinata con quello nel trevigiano, la riduzione dei vincoli e la semplificazione burocratica».
Secondo Kmecka Zveza, un accordo di programma sarebbe già pronto, ma il vertice regionale sembra porre resistenze nel sottoscriverlo, nonostante la disponibilità del ministero. Sostegno è stato espresso anche dal Comitato Moisir per la valorizzazione dei formaggi del Carso. Sergio Lupieri (Pd) raccoglie le istanze: ben venga il piano di sviluppo del Carso. Per Edoardo Sasco (Udc) facciamo di necessità virtù e sfruttiamo l'occasione con il piano di sviluppo. Il Carso va vissuto anche per Piero Tononi (Pdl), che ritiene necessario un'accelerazione e rapido sviluppo dei punti proposti dalla Kmecka Zveza, combinato con immediate azioni di messa in sicurezza sul costone. Piero Camber (Pdl) è convinto che l'intervento della Protezione civile sia l'unica soluzione per il costone, mentre la Regione può intervenire sulla semplificazione burocratica.
Stefano Alunni Barbarossa (IdV-Citt) propone un gruppo di lavoro sulla questione tra i consiglieri eletti nella circoscrizione triestina, anche se la scadenza del 12 novembre è talmente vicina che per procedere in modo utile il ricorso sembra un passaggio quasi ineludibile. Igor Kocijancic (Sa-Prc) suggerisce che il ricorso si faccia e in concomitanza si prepari una proposta d'accordo di programma e si chieda il sostegno all'unico che in questa fase può garantire qualcosa: il presidente della Regione. Igor Gabrovec (Pd) ha rimarcato gli ampi margini che esistono per risolvere la questione con buon profitto di tutti e si è detto certo del sostegno dell'assessore competente e dei vertici regionali.
Fonte: Agi
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