Gli agricoltori del Carso hanno deciso di impugnare davanti al Tar del Lazio il decreto del ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, che prevede la Doc Prosecco interregionale Veneto e Friuli Venezia Giulia. La decisione è stata presa ieri sera dai dirigenti dell'Associazione agricoltori del Friuli Venezia Giulia e dal Consorzio Doc Carso, che si sono riuniti a Prepotto di Duino Aurisina (Ts).
Un ricorso che ha sfumature simili a quelle relative alla vicenda del Tokaj ungherese, più volte richiamata dal consigliere regionale SA-PRC Igor Kocijancic: l'eventuale vittoria del Friuli in questa battaglia potrebbe infatti portare all'assegnazione dell'esclusività del nome Prosecco alle zone friulane legate alla località triestina.
«Non ci bastano più le promesse - ha spiegato il presidente regionale dell'Associazione agricoltori, Franc Fabec - e attendiamo dal ministro Zaia, e dall'assessore regionale, Claudio Violino, fatti concreti per lo sviluppo dell'agricoltura del Carso, come era stato garantito quando abbiamo dato l'assenso all'uso del nome della località carsica di Prosecco (si veda la mappa) per salvaguardare lo spumante prodotto in Veneto e Friuli Venezia Giulia».
I termini per impugnare il decreto davanti al Tar scadranno il prossimo 12 novembre «e noi - ha spiegato Fabec - non vogliamo correre rischi. Abbiamo dato mandato al nostro legale affinché il ricorso sia presentato entro quella data». Gli agricoltori del Carso chiedono che la sede della Doc Prosecco sia realizzata nell'omonima frazione del Carso triestino; che siano ridotti i vincoli comunitari delle Zps (Zone di protezione speciale) e dei Sic (Sito d'interesse comunitario) che bloccano più dell'80% del territorio agricolo del Carso; che siano realizzati investimenti per modernizzare l'agricoltura sul costone carsico; e infine che siano semplificate norme e procedure per le aree agricole del Carso.
Zaia: mi spiace che i sacrifici si trasformino in battaglia
«Mi spiace dover constatare che i sacrifici fatti in questi mesi per portare una Doc nei territori friulani (nella mappa a destra le province interessate, ovvero quelle dove si potrà produrre Prosecco dal vitigno Glera) e la possibilità di avviare il percorso per la riserva del nome per il vino prosecco per le provincie di Udine Pordenone, Trieste e Gorizia si trasformi oggi in una battaglia fratricida tra Veneto e Friuli».
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia interviene sulle polemiche sollevate dalla regione Friuli sul luogo in cui sorgerà il Consorzio Prosecco.
«Peggio ancora mi amareggia vedere – prosegue Zaia - che il tema Prosecco con tutte le sue sfaccettature diventi elemento di scontro politico. I produttori friulani e veneti che oggi, a differenza di ieri, hanno la possibilità di produrre in esclusiva questo vino hanno bisogno di concentrarsi sulle prospettive di mercato che avranno, sulle azioni promozionali che finanzieremo. Pensare che con un ricorso si possano risolvere i problemi della viticoltura e dell'enologia mi pare inutile e dannoso».
«Resto comunque convinto che ognuno sia artefice del suo futuro tanto più tutti quei produttori che nel bene o nel male saranno coinvolti in questa nuova avventura. Ho voluto con forza che le province friulane potessero fregiarsi della nuova doc del Prosecco continuo a pensare che questa sia una grande opportunità. Quello che potevamo fare è stato fatto: ora gli imprenditori decidano in autonomia».
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