VERONA - Guardare avanti e investire sui valori della cultura e dell'imprenditoria delle Venezie. Questo lo spirito che, anche quest'anno, ha animato il Premio Masi giunto alla sua ventottesima edizione. Premiati, oggi a Verona, al teatro Filarmonico, con il Grosso d'Oro Veneziano, il celebre studioso di genetica, Luigi Luca Cavalli Sforza; col premio per la Civiltà Veneta, il regista Carlo Mazzacurati, il giornalista e scrittore Paolo Rumiz e l'imprenditore Lino Danese; infine, per la Civiltà del Vino, il produttore di porto George Sandeman, oggi impegnato nella campagna a sfondo sociale, Wine in Moderation.
I premi sono stati consegnati dal Presidente della Fondazione Masi, Isabella Bossi Fedrigotti, dal Presidente onorario Demetrio Volcic e dal Presidente di Masi Agricola, Sandro Boscaini che ha sottolineato come 'saper investire sui valori profondi della nostra cultura e delle capacità imprenditoriali del nostro territorio, anche nei momenti difficili, è la miglior prova della volontà di reagire e di guardare a nuovi sviluppi”.
I premiati, all'incontro con la stampa, hanno sottolineato, ciascuno, l'interesse del proprio lavoro: il Professor Cavalli Sforza ha ribadito come, geneticamente, le razze non esistano discendendo, noi tutti, da un unico ceppo originario; Sandeman ha fortemente insistito sull'importanza culturale del vino che deve essere consumato con moderazione guardando più alla qualità che alla quantità. Dei premiati per la Civiltà veneta, il regista Carlo Mazzacurati, impegnato proprio in queste settimane nelle riprese di un nuovo film 'La passione”, ha ricordato l'importante insegnamento che viene dalla gente comune, così come Paolo Rumiz, che con i suoi viaggi fatti di piccole avventure quotidiane, sa raccontare realtà che sovente sfuggono. Infine Lino Danese, con motivata soddisfazione, ha spiegato come nel suo laboratorio di ricerca avanzata di Molvena, non si lavori solo alle tute che proteggono Valentino Rossi e tanti suoi colleghi, ma anche, per la NASA, a quello che sarà l'abbigliamento dei primi uomini che scenderanno su Marte nel 2030.
La cerimonia di premiazione, condotta da Licia Colò, ha avuto luogo nel pomeriggio al teatro Filarmonico. I premiati dovranno dare prova della loro capacità di 'moderazione”, visto che hanno ricevuto, tra l'altro, una botte di Amarone!
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