Superamento delle teorie razziste, moderazione nel bere, valori imprenditoriali e di comunicazione originati dalla cultura delle Venezie. La testimonianza di premiati eccellenti in un evento al Filarmonico di Verona, che ripropone il Premio Masi (nella foto la scorsa edizione) come vigoroso strumento di civiltà.
Grosso d'Oro Veneziano al genetista Luigi Luca Cavalli-Sforza; premio internazionale Masi per la Civiltà del Vino a George Sandeman come portavoce di 'Wine in Moderation”; premio Masi per la Civiltà Veneta all'imprenditore Lino Dainese, al regista Carlo Mazzacurati e allo scrittore e giornalista Paolo Rumiz.
«I premiati di questa edizione non sono stati scelti per assegnare loro un riconoscimento alla carriera, quanto piuttosto per il messaggio, spesso fortemente rivolto ai giovani, su temi di grande interesse ed attualità. Penso all'odioso dibattito sul razzismo, all'educazione al bere in modo moderato e qualitativo, al tema della sicurezza che parte dalle piste per arrivare alle strade ed a quel giornalismo ed a quella cinematografia capaci di portare sempre un messaggio denso e profondo». Così Isabella Bossi Fedrigotti, nuovo Presidente della Fondazione Masi, riassume le motivazioni alla base delle cinque designazioni dell'edizione 2009 del Premio Masi, che verrà assegnato sabato 3 ottobre al Teatro Filarmonico di Verona.
Il Premio Internazionale Masi Grosso d'Oro Veneziano, tradizionalmente riservato a personaggi che hanno contribuito a diffondere nel mondo un messaggio di solidarietà, progresso civile e pace, viene conferito allo scienziato italiano Luigi Luca Cavalli-Sforza, uno dei massimi genetisti a livello mondiale, illustre docente e ricercatore alle Università di Parma e Pavia e quindi di Cambridge e di Stanford. Tra le sue numerosissime pubblicazioni, 'History and Geography of Human Genes” nella quale riporta i suoi studi originali sul genoma umano che lo conducono a smentire scientificamente qualsiasi forma di razzismo, in quanto il genere umano appare originato da un unico 'ceppo” modificatosi, nei secoli, in funzione di fattori ambientali e culturali.
Il premio Internazionale Masi per la Civiltà del Vino, conferito in passato a personaggi del Gotha dell'enologia, viene assegnato quest'anno a George Sandeman (nella foto), titolare delle cantine omonime che da oltre due secoli producono nel Portogallo il vino Porto più conosciuto al mondo, in qualità di portavoce mondiale di 'Wine in moderation”, programma paneuropeo rivolto in particolare ai giovani per promuovere la responsabilità e la moderazione nel consumo del vino.
Il Premio per la Civiltà Veneta, riconoscimento, come afferma Sandro Boscaini, presidente della Masi Agricola e Vicepresidente della Fondazione, 'alla presenza, al valore, all'impegno e alle realizzazioni che nei vari campi i veneti di oggi offrono al mondo”, vede premiati nell'edizione 2009:
Lino Dainese, uno dei più significativi esempi del talento imprenditoriale delle Venezie, che ha saputo creare un'azienda leader mondiale nel settore della sicurezza negli sport, facendo tesoro dell'esperienza dei più grandi campioni del motociclismo. Questo lavoro lo ha portato a essere scelto dalla Nasa come partner nello studio dell'abbigliamento degli astronauti che nel 2030 partiranno alla conquista di Marte;
Carlo Mazzacurati, regista, sceneggiatore e attore, immagine emblematica del nuovo cinema italiano, che sa trovare nella realtà quotidiana, spesso fatta di luoghi marginali e di esistenze difficili in quanto crudamente vere, una forma cinematografica coinvolgente perché reinterpretazione neorealista della vita;
Paolo Rumiz, giornalista triestino, inviato speciale anche su fronti di guerra e scrittore, è da anni protagonista di straordinari viaggi alternativi, presentati ogni estate dal quotidiano La Repubblica, e oggetto di libri di successo. I suoi percorsi sono sempre originali e attuali come quello che, quest'estate, lo ha portato a visitare i luoghi italiani che nei secoli sono stati colpiti da forti terremoti.
La Fondazione Masi, guidata dal nuovo Presidente, Isabella Bossi Fedrigotti (nella foto), conferma così, in questa ventottesima edizione del Premio Masi, la sua missione di sensibilizzazione ai temi di più stretta attualità e di valorizzazione del talento espresso nei più diversi campi dalla civiltà delle Venezie.
Sandro Boscaini, plaudendo alle scelte della giuria, che ancora una volta hanno saputo interpretare i più profondi valori della cultura regionale, si sofferma in particolare sul premio dato all'iniziativa 'Wine in moderation” e così commenta: 'l'Italia, e non solo le Venezie, hanno nel vino una straordinaria fonte di reddito e di immagine. Questo patrimonio deve essere valorizzato e protetto. Pertanto le iniziative volte all'educazione nel bere ed alla cultura del vino sono la strada maestra per trovare il giusto equilibrio tra consumi ed eccessi per uno dei più invidiati valori della nostra storia. Si eviterebbe così la coercizione che rischia di suscitare reazioni opposte.”
Il conferimento dei premi avrà luogo, come già lo scorso anno, al Teatro Filarmonico di Verona, con una cerimonia resa vivace e stimolante dalla formula di incontro dibattito, animato da Licia Colò. Oltre ai premiati, interverranno il presidente della Fondazione Isabella Bossi Fedrigotti, il presidente onorario Demetrio Volcic e Sandro Boscaini (nella foto), nel duplice ruolo di vicepresidente ed animatore della Fondazione Masi e di presidente di Masi Agricola.
L'appuntamento è per sabato 3 ottobre (ingresso su invito).