BOLOGNA - Sembra voler prendere i proverbiali 'due piccioni con una fava” la nuova ordinanza del neosindaco di Bologna, Flavio Delbono (Pd), dal momento che dietro a una restrizione della possibilità di somministrare alcolici nelle ore notturne sembra nascondersi anche l'intenzione di colpire, in modo quasi subdolo, una serie di negozi e attività commerciali, molti dei quali sono gestiti da immigrati asiatici. Le condizioni fissate sono assai restrittive: le botteghe etniche, gelaterie e pizzerie da asporto che animano le nottate del centro storico con i suoi celebri portici potranno tenere aperta la saracinesca oltre le 22 solo se avranno eliminato dai loro scaffali (in qualsiasi ora del giorno) birra, vino e tutto ciò che abbia un tasso etilico; chi invece preferirà continuare a somministrare bevande alcoliche avrà l'obbligo di chiudere il negozio allo scoccare delle 22. Per i trasgressori l'ordinanza prevede multe da 300 a 500 euro, con la possibilità, per i recidivi, di arrivare alla chiusura del locale.
Per le sue implicazioni, il provvedimento, che entrerà in vigore a partire da lunedì prossimo, assume automaticamente risvolti di carattere etnico. Dei 363 locali che rientrano nell'ordinanza, quasi l'80% è gestito da immigrati asiatici, in particolare pakistani. Si tratta di piccole botteghe nelle quali, a qualsiasi ora, si trova un po' di tutto: dal detersivo alla frutta, fino ad arrivare a birra e vino. è qui che si riforniscono gli studenti universitari, ma non solo, che animano la movida bolognese e che spesso stazionano fino all'alba nelle piazze-salotto della città, scatenando le ire dei residenti e, a volte, problemi di ordine pubblico.
«L'obiettivo - ha spiegato ieri il sindaco - è quello di rendere più facili i controlli da parte dei vigili urbani. I negozi che intendono vendere alcolici, e che dopo le 22 verranno sorpresi con la saracinesca ancora alzata, saranno passibili di sanzioni. Proviamo in questi 3 mesi estivi, poi faremo un bilancio». Battaglia antica, quella che Bologna combatte contro l'alcol notturno. Sergio Cofferati, predecessore di Delbono, aveva puntato sul coprifuoco alcolico alle 22, senza distinzioni. Ma i risultati non furono brillanti: un po' per la difficoltà di far rispettare i divieti, un po' per le contorsioni di una parte (l'ala sinistra) della coalizione.
Delbono ha coinvolto le associazioni di categoria (che, almeno per il momento, pare abbiano apprezzato). Ma il vero problema è: come la prenderanno i tanti asiatici che gestiscono le botteghe del centro e che sull'alcol hanno costruito un buon giro d'affari? Il sociologo Marzio Barbagli è ottimista: «Non credo si creeranno tensioni - ha detto al Corriere di Bologna - il punto di forza di questi esercizi è l'orario prolungato e flessibile, non certo la vendita di alcolici, come avviene a New York e San Francisco». Non sarà comunque semplice spiegare a filippini e pakistani come mai dall'ordinanza siano esclusi bar e ristoranti.
Non sorprende la reazione positiva della Lega, di solito non tenera con la giunta, che stavolta ha promosso l'iniziativa del sindaco Delbono («Provvedimento molto leghista», ha detto il segretario Manes Bernardini).
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