Venerdì 30 maggio si disputa la diciannovesima tappa del Giro d'Italia, la Biella - Champoluc, lunga 166 km. È il cosiddetto tappone alpino. Scalata la Serra dopo Biella e percorso un breve tratto della valle della Dora Baltea si scalano in successione tre salite da 16 km ciascuna con pendenze anche notevoli: Col Tzecore Col Saint-Pantaléon e Col de Joux. Discesa su Brusson e ultima salita che termina a 5 km dall’arrivo di Champoluc.

La diciannovesima tappa del Giro d'Italia vedrà un arrivo in salita a Champoluc
Giro d’Italia tra Biella e Champoluc: cosa vedere
Biella, ai piedi delle Alpi Biellesi, merita una visita pacata, non frettolosa. Per abbracciarla in sguardo d’insieme si consiglia di salire sul Piazzo. Il Piazzo è il quartiere medioevale della città di Biella. Il centro storico di Biella è caratterizzato da Piazza Duomo, dove si trovano la Cattedrale di Santo Stefano e il Battistero di San Giovanni, edificio romanico del X secolo con struttura ottagonale e affreschi medievali. Tra i luoghi di interesse c’è anche Palazzo La Marmora, residenza storica che ospita mostre permanenti e temporanee.
Biella offre diversi musei, tra cui il Museo del Territorio Biellese, che raccoglie reperti archeologici, naturalistici e artistici, e la Fondazione Pistoletto - Cittadellarte, un centro dedicato all’arte contemporanea e al design sostenibile. Nei dintorni, il Parco della Burcina è noto per i suoi rododendri e panorami, mentre l’Oasi Zegna offre percorsi escursionistici e la Riserva Naturale della Bessa conserva tracce di un’antica area mineraria romana. Biella ospita anche importanti santuari mariani, tra cui il Santuario di Oropa, situato a 1200 metri di altitudine, e il Santuario di Graglia, noto per la sua posizione panoramica e le attività religiose.

La diciannovesima tappa del Giro d'Italia prenderà il via da Biella
Champoluc è un villaggio alpino della Valle d’Aosta, situato nella Val d’Ayas ai piedi del Monte Rosa. Durante l’inverno fa parte del comprensorio Monterosa Ski, con oltre 180 km di piste adatte a diversi livelli di esperienza, inclusi itinerari per lo sci fuoripista. In estate, l’area offre sentieri escursionistici tra boschi e vallate, con accesso al Parco Regionale del Monte Avic, caratterizzato da laghi, cascate e una fauna alpina variegata. Tra le attrazioni naturali vi sono il Lago Bleu, noto per il colore intenso delle sue acque, e la Cascata di Mascognaz, raggiungibile tramite un sentiero segnalato. Antagnod è una frazione con architettura tradizionale e la Maison Fournier, dedicata all’artigianato locale. Il Castello di Villa a Challand-Saint-Victor è un sito storico legato agli antichi percorsi commerciali. Il centro termale Monterosa Spa offre piscine, saune e trattamenti per il benessere. Champoluc rappresenta una destinazione adatta a chi cerca attività all’aperto e relax in un contesto montano.
Giro d’Italia tra Biella e Champoluc: dove mangiare, bere e dormire
Lungo la salita verso Champoluc, partendo da Biella, ecco alcune possibili soste dove approfittare delle eccellenze enogastronomiche del luogo e godersi una piccola pausa di relax.
Agorà Palace Hotel
Per pernottare in quel di Biella, una buona idea può essere L’Agorà Palace Hotel di Biella. L’albergo offre 84 camere spaziose e silenziose, adatte sia a soggiorni di lavoro che a viaggi in famiglia o di coppia. Ogni camera è dotata di minibar, bollitore con selezione di tè e tisane, cassaforte per laptop, climatizzazione autonoma, TV LED o Smart TV da 50” e connessione Wi-Fi. I materassi e i cuscini sono pensati per garantire un riposo confortevole.

L'Agorà Palace Hotel di Biella
Situato nel centro di Biella, l’hotel dispone di parcheggio coperto gratuito con stazioni di ricarica per auto elettriche, una sala fitness accessibile 24/7 e un servizio di digital concierge. La colazione include un buffet con prodotti dolci e salati. Il ristorante Sartoria, attivo dal 2018, propone una cucina basata su ingredienti selezionati e un servizio attento. L’Agorà Palace è adatto sia a chi viaggia per lavoro che a chi visita il territorio con tutti i comfort.
Via Alfonso Lamarmora, 13A 13900 Biella (BI)
Matteo
Vogliamo lasciare Biella dopo aver pranzato benissimo? E allora, proprio in Piazza Duomo, andiamo da Matteo, al governo del quale, coppia sul lavoro e nella vita, ci sono Francesca e Matteo. Francesca in sala e lo chef Matteo Marra in cucina. Dehors per dilettevoli cene estive. Sala interna pregevolmente arredata, i tavoli sono ben distanziati tra loro.

Il baccalà del ristorante Matteo
Nella stagione propizia, vanno assaggiate le proposte di Matteo con i tartufi. Squisiti i risotti, tra i quali davvero originale quello con l’acciuga. Ottimi i vini, professionalmente e garbatamente presentati e proposti da Francesca. Per dessert non ci perdiamo il fior di panna. Adiacente al ristorante, al civico 10, c’è il loro Laboratorio, per caffè ed aperitivi.
Piazza Duomo, 6 13900 Biella
Al Venti
Altra ottima destinazione dove vivere una deliziosa esperienza a pranzo oppure a cena è il ristorante Al Venti, di cui è patron l’affabile Pierluigi Ghedini. Al governo della brigata di cucina il prode giovane chef Andrea Benazzi, al governo della sala il bravo Simone Bellotto. Molto bella la sala.

La battuta di fassona del ristorante Al Venti
Della serie chi ben comincia... l’antipasto è squisito: Torchon di foie gras, chutney all'arancia e pan brioche. Il mare alle pendici delle Alpi Biellesi arriva con una prodigiosa preparazione: Paccheri Gerardo di Nola Gragnano IGP con salsa all’astice e polpa di granchio blu. E per secondo, oramai quasi introvabile quella vera, quella con l’osso e con la esse, la Costoletta di vitello alla milanese (circa mezzo chilo) con patate al forno. In appropriato calice, ad accompagnarci degnamente un’etichetta difficile da trovare fuori regione: la Corinna Coste della Sesia Rosato 2023 ottenuta da sole uve nebbiolo, fatto da La Prevostura, a Lissona, non distante da Biella. Delizioso il dessert: Meringa morbida alle ciliegie, spugna al cacao e ciliegie sciroppate. Al suo fianco, per serena meditazione sorso dopo sorso, il bicchierino di Barolo Chinato Cocchi.
Via Vignetto, 20/B 13900 Biella (BI)
Oyster Man & Caviar House
Si diceva della dimestichezza del mare a Biella. Apoteosi di ciò è una realtà che merita visita: “Oyster Man & Caviar House” alla cui conduzione ci sono il patron Francesco Calefato al banco e lo chef Andrea Rovere in cucina. Degustazioni al bancone, oppure ai tavolini interni e nel dehors. Nel menu le specialità sono i crudi, i molluschi e i frutti di mare cotti al vapore e accompagnati da condimenti e salse. Padellini in alluminio per i fritti e i gratinati. Sontuoso e impegnativo, da provare almeno una volta, il Plateau Royal.

La tartare di salmone di Oyster Man and Caviar House
Per il dolce ci possiamo spostare in una piccola frazione di Biella, andiamo a Chiavazza attraversando il ponte sul fiume Cervo. Andiamo alla pasticceria Bi.Biel. per approvvigionarci, oltre ad un ghiotto consumo immediato, dei Canestrelli biellesi. Il Canestrello Biellese, è il dolce tipico di Biella da circa 200 anni. Due fragranti cialde, racchiudono un cuore di cioccolato fondente e nocciole. Viene proposto anche al gusto caffè con cioccolato al latte e mandorle. Non si va via senza esserci procurate anche le tavolette di cioccolato.
Oyster Man & Caviar House
Via S. Ferrero 19/A 13900 Biella (BI)
Menabrea
Biella però è anche la città della birra Menabrea. Fondata nel 1846, Birra Menabrea è tra i birrifici più antichi d’Italia. La produzione è rimasta nel sito storico di Biella, utilizzando acqua delle Alpi Biellesi e ingredienti selezionati. Dal 1872 la gestione è passata alla famiglia Thedy, che ancora oggi guida l’azienda.

Il birrificio Menabrea a Biella
Nel 1991 Menabrea è entrata nel Gruppo Birra Forst, mantenendo la propria identità. Dal 1997 ha ricevuto riconoscimenti al World Beer Championships di Chicago. Sotto la direzione di Franco Thedy dal 2005, sono stati realizzati investimenti per migliorare efficienza e sostenibilità, tra cui un impianto di imbottigliamento e un polo logistico. Lo stabilimento storico resta nel centro di Biella, preservando il legame con il territorio. Annesso al birrificio, il ristorante offre cucina internazionale, gestito dal 1983 dalla famiglia Patti.
Via Ramella Germanin, 4 13900 Biella (BI)
Ad Gallias
Destinazione Champoluc, arrivo del tappone alpino. Prima, però, possiamo pensare a due soste intermedie, la prima delle quali a Bard, dove sorge l'hotel Ad Gallias. Il borgo medievale, dominato dal Forte di Bard, conserva tracce della sua storia, ed è annoverato tra i Borghi più belli d’Italia. L'hotel Ad Gallias, parte del gruppo Mythos Hotels & Restaurants, offre 18 camere personalizzate con elementi d’epoca restaurati e opere di Franco Balan. La suite Relax, su due livelli, dispone di un salottino e una vasca idromassaggio con vista sul Forte.

L'hotel Ad Gallias di Bard
Il ristorante Petit propone piatti della tradizione valdostana come il Lard d’Arnad Dop, la motsetta e la micooula. Tra le portate, zuppa di cipolle gratinate con Fontina Dop e medaglione di cervo in pasta sfoglia con salsa al vino rosso. Il Barbaresco Docg di Silvia Rivella accompagna la cena, conclusa con crêpes suzette flambé e un bicchierino di Genepì. Il silenzio del borgo garantisce un riposo tranquillo, seguito da una colazione ricca, con opzioni dolci e salate.
Via Vittorio Emanuele II, 5/7 11020 Bard (AO)
La Crotta di Vegneron
Altra sosta possibile, questa volta di stampo vitivinicolo, a Chambave dove si trova la Cooperativa La Crotta di Vegneron è nata nel 1980 con 25 soci e oggi ne conta più di 50, producendo circa 200.000 bottiglie. Raccoglie uve dalle aree di Chambave e Nus, in Valle d’Aosta, dove si coltivano vitigni autoctoni e tradizionali. Oltre alla produzione vinicola, la Cooperativa ha contribuito al recupero di terreni abbandonati, migliorando la sicurezza idrogeologica della zona. Le condizioni climatiche della vallata centrale, con scarse precipitazioni e forti escursioni termiche, influenzano il profilo aromatico delle uve.

I vigneti dela Cooperativa La Crotta di Vegneron a Chambave
I vigneti si trovano tra i 450 e gli 800 metri di altitudine, con pendenze tra il 20% e il 35%, caratteristiche della viticoltura eroica. L’azienda punta a una gestione sostenibile, con controlli sui residui antiparassitari e pratiche agronomiche mirate a ridurre l’uso della chimica, nel rispetto del territorio.
via Circonvallazione, 3 11023 Chambave (AO)
Hotel Laghetto
Abbiamo appetito e desideriamo anche il comfort dell’albergo? Insomma, in un luogo solo vogliamo sia cenare che pernottare? Va benissimo allora il D&B Laghetto, a Brusson, più a valle rispetto a Champoluc, sulle sponde di un caratteristico lago di montagna.

L'hotel Laghetto di Brusson
La sala da pranzo è molto bella, con le grandi finestre che consentono la vista del laghetto. Si cena di un bene! Da non perdere la polenta concia con la carbonade. Molto buona anche la prima colazione.
Rue Trois Villages, 291 11022 Brusson (AO)
Le Grenier
Sempre nelle vicinanze, per chi cerca un ristorante menzionato dalla Guida Michelin, dal 1963, il ristorante Le Grenier si trova a Saint-Vincent all’interno di un antico granaio. L’ambiente, caratterizzato da legno, pietra e un grande camino centrale, crea un’atmosfera accogliente.

La le grenier Trota salmonata, pistacchi di Bronte, limoncina, zenzero, rucola di Le Grenier
La cucina, curata dagli chef Stefano e Bruno Mazzotti, combina tradizione valdostana e sperimentazione, con piatti che rispettano la stagionalità e la qualità delle materie prime. Il menu include proposte locali rivisitate in chiave moderna e piatti di ispirazione italiana, compresi farinacei fatti in casa e specialità di pesce. Il ristorante offre un servizio attento e un’ampia selezione di vini, con particolare attenzione alle etichette della regione.
Via Mont Zerbion, 1 11027 Saint-Vincent (AO)
Au Charmant Petit Lac Spa & Parc
Infine, per quanti non vogliono allontanarsi da Champoluc per trascorrere la notte, ecco Au Charmant Petit Lac Spa & Parc. L’Ecohotel Au Charmant Petit Lac, inaugurato nel 2019 a Champoluc, in Val d’Ayas, è un albergo a cinque stelle progettato secondo criteri di ecosostenibilità. Situato davanti a un laghetto artificiale, utilizza materiali naturali e sistemi energetici efficienti, come la geotermia e il recupero energetico, riducendo al minimo l’impatto ambientale.

L’Ecohotel Au Charmant Petit Lac di Champoluc
L’edificio richiama l’architettura tradizionale valdostana, con un’ampia presenza di legno e soluzioni per migliorare l’isolamento termico. Il parcheggio esterno e l’autorimessa sotterranea permettono di limitare l’uso dell’auto, mentre una navetta collega l’hotel agli impianti sciistici. L’hotel dispone di 26 camere distribuite su tre piani, tutte arredate con materiali naturali e dotate di ampie vetrate con vista sul paesaggio circostante. Al piano terra si trovano il ristorante, che serve colazioni valdostane, e una zona spa. Una lounge con caminetto completa gli spazi comuni.
Route Ramey, 50 11020 Champoluc (AO)
Le tappe del Giro d'Italia
- 9 maggio 2025 Durazzo (Durrës) - Tirana (Tiranë)
- 10 maggio 2025 Tirana (Tiranë) - Tirana (Tiranë)
- 11 maggio 2025 Valona (Vlorë) - Valona (Vlorë)
- 13 maggio 2025 Alberobello (Pietramadre) - Lecce
- 14 maggio 2025 Ceglie Messapica - Matera
- 15 maggio 2025 Potenza - Napoli
- 16 maggio 2025 Castel di Sangro - Tagliacozzo
- 17 maggio 2025 Giulianova - Castelraimondo
- 18 maggio 2025 Gubbio - Siena
- 20 maggio 2025 Lucca - Pisa
- 21 maggio 2025 Viareggio - Castelnovo ne' Monti
- 22 maggio 2025 Modena - Viadana (Oglio-Po)
- 23 maggio 2025 Rovigo - Vicenza
- 24 maggio 2025 Treviso - Nova Gorica/Gorizia
- 25 maggio 2025 Fiume Veneto - Asiago
- 27 maggio 2025 Piazzola sul Brenta - San Valentino (Brentonico)
- 28 maggio 2025 San Michele all'Adige (Fondazione Edmund Mach) - Bormio
- 29 maggio 2025 Morbegno - Cesano Maderno
- 30 maggio 2025 Biella - Champoluc
- 31 maggio 2025 Verrès - Sestrière (Vialattea)
- 1 giugno 2025 Roma - Roma