La città del sole e dell'accoglienza in provincia di Crotone è una perla per gli amanti del mare e della natura. È rinomata per la Riserva marina protetta “Capo Rizzuto” e per il Castello Aragonese. Tra le tipicità spicca il Finocchio Igp di Isola Capo Rizzuto, ortaggio-gioiello dell'agricoltura calabrese, caratterizzato da un ottimo sapore, una elevata croccantezza ed una spiccata versatilità in cucina
La bellezza dell'estate a Isola di Capo Rizzuto
La Calabria è una terra ricca di bellezze naturali, tradizioni secolari e monumenti che ne raccontano un passato ultramillenario. Storia e cultura risentono delle influenze dei vari popoli che nei secoli sono passati per il territorio ed hanno lasciato importanti tesori. Una eredità che si svela passeggiando per i centri storici di borghi e città d'arte, dove si respira l'aria del suo grande passato. Per tale motivo ogni viaggio nell'antica Enotria si trasforma in un'esperienza unica ed indimenticabile. Anche perché in pochi chilometri si alternano monumenti naturali straordinari, borghi arroccati e difficili da raggiungere, montagne impervie e spiagge spettacolari. A cominciare da quelle di Isola di Capo Rizzuto una della località di mare più belle della costa ionica.
Isola di Capo Rizzuto e l'area marina protetta più grande d'Italia
La cittadina in provincia di Crotone, a dispetto del nome, non è un'isola ma un promontorio ricompreso nella Riserva Naturale Marina “Capo Rizzuto” che si allunga nel blu cobalto dello Ionio. Un'area di 15 mila ettari distesa lungo la Costa dei Saraceni, da Capo Colonna a Le Castella, con bellissimi promontori, torri costiere (tra cui la Torre Vecchia, una delle più alte del litorale ionico) e spiaggette segrete raggiungibili solo a piedi o in barca.
Area Protetta Marina. (Foto: Calabria Straordinaria)
Qui, le spiagge di sabbia dorata si alternano a scogliere suggestive che si tuffano in un mare caraibico, ricco di flora e fauna marina. L'area è ideale per praticare snorkeling e immersioni, alla scoperta di fondali ricolmi di tesori nascosti: tartarughe, stelle marine, granchi, preziosa vegetazione ricca di biodiversità e relitti antichi muti testimoni della storia e dell'archeologia del mare calabrese.
Immersioni nel mare calabrese. (Foto: Regione Calabria)
Se non ci si vuole immergere, per avere un'idea delle tante bellezze custodite dal mare, basta recarsi nel locale Aquarium, il Centro di educazione all'ambiente marino, dove sono stati ricreati diversi habitat naturali con la flora e la fauna dell'area marina protetta. L'Aquarium si trova nel centro storico, punteggiato da un reticolo di vicoli e stradine che portano al cospetto del Santuario della Madonna Greca patrona della città dove spicca la suggestiva immagine della Madonna con il Bambino.
Isola di Capo Rizzuto. Spiaggia di Le Castella. (Foto: Regione Calabria)
Il Castello Aragonese, simbolo di Isola di Capo Rizzuto
La sua frazione marina di Le Castella offre una delle immagini più scenografiche dell'intero territorio comunale. Si tratta del Castello Aragonese, una fortezza che sovrasta un isolotto fortificato, testimone di un glorioso passato fatto di assalti pirateschi respinti a suon di cannonate e storie leggendarie come quella di Giovanni Dionigi Galeni, il bambino rapito proprio a Le Castella dai corsari e divenuto poi il grande pirata Occhialì Pascia, “Terrore dei Mari”. A lui è dedicato il mezzobusto raffigurante un baffuto pirata saraceno che campeggia nella piazzetta Uccialì, uno slargo adiacente al castello.
Castello Aragonese. (Foto: Calabria Straordinaria)
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La vista dal Castello Aragonese. (Foto: Regione Calabria)
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Isola di Capo-Rizzuto. Una antica Torre di avvistamento. (Foto: Regione Calabria)
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Il maniero, dove spicca un'alta torre cilindrica di avvistamento, è collegato alla terraferma da una stretta lingua di terra percorribile solo nei momenti di bassa marea, il che aggiunge un tocco magico al luogo. Un gioiello da visitare assolutamente quando si capita nella città del sole e dell'accoglienza, come è soprannominata Isola di Capo Rizzuto. Una località, meta annuale di migliaia di turisti che arrivano per godere delle bellezze naturali del territorio, delle calette attrezzate e delle spiagge straordinarie dove sventolano la Bandiera Blu e la Bandiera Verde affacciate su un mare con acque cristalline e per concedersi piacevoli intermezzi gastronomici.
Le tipicità di Isola di Capo Rizzuto
Infatti, la cittadina oltre ad essere conosciuta per la sua storia ed il suo mare è anche apprezzata per la cucina, fatta di sapori decisi e genuini, che raccontano di questo angolo dello Stivale. Tra le delizie locali si ricordano U quadaru, una zuppa a base di pesce, un tempo preparata dai pescatori al ritorno dalla quotidiana attività di pesca; i Fresulimiti, pezzetti di maiale tritati, bolliti ed aromatizzati con la salvia, i Covatelli, qui noti come covateddri, piccoli gnocchi di grano duro dalla tipica forma incurvata che si sposano alla perfezione con sughi a base di pomodoro. Non può mancare un buon calice di Sant'Anna Doc un vino rosso prodotto in questo territorio con un mix di uve Gaglioppo Nero, Malvasia Nera, Nerello Cappuccio e Nerello Mascalese.
Finocchio di Isola Capo Rizzuto Igp. (Foto: Consorzio Finocchio Igp di Isola Capo Rizzuto)
Assolutamente da provare anche il Risotto al finocchio dove il protagonista è l'inconfondibile “Finocchio di Isola Capo Rizzuto” che dal 2022 si fregia del marchio Igp. Una denominazione che garantisce il legame con il territorio di origine ed il rispetto di rigorosi standard di qualità.
Finocchio di Isola Capo Rizzuto Igp: un tesoro di Calabria
Il prodotto apprezzato da adulti e bambini, si differenzia dagli altri per tre caratteristiche principali: il profumo, forte ed inebriante, l'aroma persistente che in bocca dura a lungo e la ridottissima fibrosità che lo porta ad avere pochissimi filamenti al suo interno. La zona di produzione è dislocata nella fertile piana di Capo Rizzuto. Cinquemila ettari di fascia ionica, tra le province di Crotone e Catanzaro, che attraversa i territori di Botricello e Belcastro nel catanzarese e Mesoraca, Cutro, Isola di Capo Rizzuto, Crotone, Rocca di Neto e Strongoli nel crotonese. Un territorio con un microclima peculiare, caratterizzato da una costante brezza marina che si compenetra con il terreno fino a renderlo particolarmente vocato per la coltivazione di questo ortaggio - gioiello dell'agricoltura calabrese, caratterizzato da un ottimo sapore ed una elevata croccantezza.
In cucina è estremamente versatile ed è consigliato in tutte le diete anche perché favorisce la salute del cuore, regola la pressione sanguigna, protegge la pelle dall'azione nociva dei raggi ultravioletti, depura il fegato ed è diuretico. Il modo migliore per gustarlo è crudo, come aperitivo ed a fine pasto per stimolare la digestione. Ma è ottimo anche cotto (ad esempio gratinato al forno) e sta riscuotendo grande successo anche tra vari chef che lo utilizzano come contorno, in accompagnamento a piatti di carne e pesce.
Due le tipologie: precoce con 5 varietà e tardiva con 4 varietà
In base al periodo di produzione, si distingue nelle tipologie precoce e tardiva. Quest'ultima si presenta di colore bianco molto brillante con venature verde chiaro. Il periodo di raccolta va da marzo a giugno e comprende le varietà Narciso, Donatello, Tintoretto e Riace. Invece la precoce comprende cinque varietà: Guttuso, 50-57, Tiziano, Michelangelo e Tiepolo. È raccolta da ottobre a febbraio ed ha un aspetto compatto, un bel colore bianco con venature verde chiaro ed una forma schiacciata ai poli con canne erette.
Campo coltivato a Finocchio di Isola Capo Rizzuto. (Foto: Consorzio Finocchio Igp di Isola Capo Rizzuto Igp)
Il profumo, per entrambe le tipologie, è forte ed inebriante soprattutto se tagliato ed aperto appena colto dal campo, con uno spiccato aroma primario. Il sapore è quello tipico: molto dolce con una marcata freschezza al palato e buona croccantezza alla masticazione.
Il Consorzio del Finocchio Igp di Isola Capo Rizzuto: nato per qualificare il re degli ortaggi
Il Finocchio Igp di Isola Capo Rizzuto è tutelato da un Consorzio nato nel 2023 che, ad oggi, raggruppa una quindicina di produttori. La sua mission è quello di tutelare e qualificare questo prodotto e fare conoscere al grande pubblico le sue importanti qualità organolettiche, nutraceutiche e salutistiche.
Da sinistra, Aldo Luciano e Enzo Talotta (Foto: Tiziano Argazzi)
«Il Consorzio - racconta il direttore Enzo Talotta, un agronomo di lungo corso - è nato per tutelare e valorizzare il Finocchio Igp di Isola Capo Rizzuto. Un prodotto unico in Italia, ricco di flavonidi e con tanti oli essenziali responsabili del suo sapore, simile a quello dell'anice. L'ottenuto riconoscimento del marchio Igp dà valore ad una delle eccellenze agroalimentari della Calabria. La “reputazione” di cui gode è il risultato di un insieme di fattori agronomici e climatici che si riscontrano nella zona di produzione. Di particolare rilievo - continua il direttore Talotta - sono le condizioni climatiche miti, il terreno franco-sabbioso con una falda molto superficiale che favorisce una crescita piuttosto contenuta della pianta ed un basso contenuto di sostanza secca, da cui derivano croccantezza e succulenza senza eguali».
«Ad oggi - dice il presidente Aldo Luciano - fanno parte del Consorzio 15 aziende, tutte iscritte all'organismo di controllo 3° A - PTA di Todi, in provincia di Perugia, che è il nostro Ente certificatore. L'immagine che abbiamo scelto per il logo, quella del finocchio con la corona vuole simbolicamente significare che questo è il re degli ortaggi che trae la sua ragione d'essere dal territorio di provenienza, ricco di storia, cultura e natura».
Il presidente del Consorzio Aldo Luciano.(Foto: Tiziano Argazzi)
Ristorante Ruris: vari piatti a base di Finocchio Igp di Isola Capo Rizzuto
Come già ricordato, il Finocchio Igp di Isola Capo Rizzuto è un prodotto a “tutto pasto” utilizzato da molti chef in alcuni dei loro piatti. Ad esempio, l'elegante Ristorante Ruris Gourmet di Isola di Capo Rizzuto, condotto dallo chef-patron Natale Pallone con la moglie Teresa Bartolillo e il figlio Kevin, ha in menu ottimi piatti dove il Finocchio di Isola Capo Rizzuto Igp è uno degli ingredienti principe.
Risotto al Finocchio Igp di Isola Capo Rizzuto (Foto: Tiziano Argazzi)
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Trancio di spigola (Foto: Tiziano Argazzi)
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Ristorante Ruris Gourmet. I due titolari Natale Pallone e Teresa Bartolillo (Foto: Tiziano Argazzi)
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Ad esempio viene proposto un ottimo Risotto Gran Riserva Carnaroli con crema di finocchio Igp in abbinamento ad uno “scampetto” saltato in padella con il gin Portofino. A seguire una Millefoglie di tonno e finocchio Igp. Molto interessante anche il Carpaccio di ricciòla con il finocchio tagliato a julienne abbinato ad arance biologiche del territorio con una granella di mandorle. Infine, un apprezzato Trancio di spigola adagiato su un timballo di patate della Sila e finocchio Igp di Isola Capo Rizzuto e maionese vegetale.
«In definitiva possiamo quindi dire - concludono il presidente Luciano ed il direttore Talotta - che il Finocchio Igp di Isola Capo Rizzuto è un prodotto davvero “figlio” della Calabria, in quanto riesce a trasmettere quel soffio di brezza del Mar Ionio in combinazione con il profumo della nostra terra ed il calore dei suoi luoghi. Anche per tale motivo è un vero re degli ortaggi».
Via Spiaggie Rosse 88841 Isola di Capo Rizzuto (KR)