Più di trent'anni fa Vittorio Frescobaldi e Robert Mondavi - pioniere della viticoltura americana originario delle Marche che ebbe il merito di avviare negli anni '60 la produzione vinicola di qualità negli Stati Uniti, in Napa Valley - scommisero sul blend Merlot-Sangiovese a Montalcino (Si) e avviarono il progetto della Tenuta Luce, condividendo l'idea di una produzione vinicola di qualità.
La Tenuta Luce a Montalcino (Si)
Tra una giornata di pioggia e l'altra, la visita a uno dei gioielli dei Frescobaldi in località Castelgiocondo è stata felicemente accompagnata da una luminosa giornata di sole. Nomen omen, poiché l'emblema della Tenuta è un sole raggiato con una corona di dodici fiamme che richiama l'altare del Brunelleschi in Santo Spirito a Firenze, chiesa che fu edificata su un terreno donato appunto dalla famiglia Frescobaldi. L'evento è stato preceduto da una tappa fiorentina sul Lungarno, una cena tipica toscana Alle Logge di Piazza di Montalcino e una notte trascorsa nella struttura di hospitality nel borgo medievale di Castelgiocondo, immerso in un paradiso verde della Val d'Orcia.
Una tappa a Firenze, di cui i Frescobaldi fecero un pezzo di storia
Nel pranzo di benvenuto al Caffè dell'Oro di Firenze, alcune tapas dallo stile fusion mediterraneo-orentale e un piatto di pasta del senigalliese Metodo Massi sono state accompagnate (o meglio, “un paio di buone bottiglie sono state accompagnate da alcuni piatti…” come noi preferiamo dire) da due interessanti etichette dei Marchesi Frescobaldi, che da più di sette secoli producono vini e incarnano i valori della toscanità. Dai vigneti boschivi delle montagne fiorentine, per la precisione dalla tenuta Castello Pomino in Val di Sieve, è giunta in tavola la vivida mineralità del Leonia 2021 Metodo Classico Brut, cuvée di Chardonnay e Pinot Nero; a seguire, il Sauvignon Blanc di Attems affinato in legno Cicinis 2023, dall'omonimo cru collinare del Collio.
Madonnino, il vigneto del Brunello
Passeggiando a fine settembre nel vigneto Madonnino in cui si coltiva la quasi totalità di uva per il Luce Brunello, con l'agronomo Ermanno Morlacchetti - direttore tecnico di Tenuta Luce - abbiamo preso confidenza coi preziosi grappoli di Brunello, sinonimo di Sangiovese Grosso nella zona di Montalcino. Il terreno scistoso si trova a 400 metri slm, con viti allevate a Guyot ed esposte al sole da mattina a sera. A fare la differenza anche d'estate quando fa molto caldo, è una brezza prevalentemente marina che soffia tutti i giorni tra i filari.
Le botti nella cantina della Tenuta Luce
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La Wine Library della Tenuta Luce
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L'annata 2024, iniziata con inverno mite e germogliamento precoce, si è rivelata meno complicata dell'anno scorso data l'assenza di peronospora. Nei 249 ettari della Tenuta, boschi e ulivi fanno compagnia ai 92 ettari vitati concimati a sovescio, caratterizzati da areali e climi diversi. In vigna non si effettua una doppia potatura ma quasi tutte le piante vengono potate tardivamente, in alcuni casi con le piante già germogliate. Col cambiamento climatico e il rischio dei venti freddi notturni, la potatura in funzione del germogliamento è diventata un momento delicato e una discriminante fondamentale. In Tenuta Luce il Merlot la fa da padrone con 50 ettari, 37 quelli di Sangiovese e 3 (più altri due che saranno produttivi a breve) di Cabernet Sauvignon. Alla domanda rivolta all'enologo Alessandro Marini circa la possibilità di coltivare Cabernet Franc, la risposta è stata: «Ci stiamo pensando».
Tenuta Luce, la degustazione in cantina e il sorprendente Lux Vitis
La visita è proseguita nella cantina ipogea e in bottaia, dove ci è toccata in sorte la beva più ambita di ogni appassionato di vini: direttamente da una delle botti Stockinger di rovere di Slavonia abbiamo infatti assaggiato il Luce Brunello del futuro, la promettentissima annata 2021 e la complicatissima 2022. La Wine Library in stile medievale all'interno della Cantina Storica ha invece conferito solennità alla degustazione di una delle diecimila bottiglie dell'elegante ed equilibrato Lux Vitis 2021, un Cabernet Sauvignon arricchito da una piccola percentuale di Sangiovese. Un'esperienza organolettica che consigliamo vivamente e che potremmo intitolare: “Quando le barriques, seppur nuove, affinano un prodotto di qualità anziché risultare invasive”, un merito da ascrivere alle competenze agronomiche ed enologiche dei professionisti della Tenuta.
Tenuta Luce: il menu del pranzo preparato da Riccardo Cappelli
Nel pranzo preparato da Riccardo Cappelli, chef delle Tenute Castelgiocondo e Luce, spiccava l'anatra laccata al miele di Montalcino. Oltre alle bollicine del già citato Leonia 2021, abbiamo gustato il “padrone di casa” Luce 2021, ovvero il blend 50% di Sangiovese e Merlot fermentato in cemento e affinato in barriques prevalentemente nuove, la cui annata d'esordio risale al 1993 e fa del Luce il primo vino prodotto a Montalcino con l'uvaggio dei due vitigni. Il Brunello di Montalcino Luce 2019 messo in bottiglia nel luglio 2023 (50mila unità) è stato il degno partner del piatto principale succitato, prima dell'assaggio finale di Grappa di Luce prodotta per Frescobaldi dalla distilleria artigianale Poli.
Tenuta Luce
Località Castelgiocondo - 53024 Montalcino (Si)
Tel 057784131