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Letrari: Trentodoc d'eccellenza nel cuore della Vallagarina

Letrari, storica cantina trentina, brilla per il suo Trentodoc. Fondata da Leonello Letrari, oggi guidata da Lucia, produce spumanti di alta qualità, simbolo della viticoltura d'eccellenza in Vallagarina

 
23 ottobre 2024 | 17:56

Letrari: Trentodoc d'eccellenza nel cuore della Vallagarina

Letrari, storica cantina trentina, brilla per il suo Trentodoc. Fondata da Leonello Letrari, oggi guidata da Lucia, produce spumanti di alta qualità, simbolo della viticoltura d'eccellenza in Vallagarina

23 ottobre 2024 | 17:56
 

“Nulla accade per caso” è il motto della famiglia e dell’azienda Letrari, una cantina con sede a Rovereto (Tn) e 12 ettari vitati a disposizione in Vallagarina: si producono 21 etichette diverse, fra spumanti, vini rossi e bianchi, ma il fiore all'occhiello è di certo il  Trentodoc. La presentazione del metodo classico Letrari, tenutasi da “L’enoluogo” a Milano in zona Loreto, ha messo in risalto un passaggio della storia vitivinicola italiana nonché Il successo recente dei suoi prodotti di alta fascia: il fondatore, Leonello Letrari, è considerato uno dei progenitori della spumantistica trentina, fin dalla creazione nel 1961, insieme a quattro amici,  dello spumante Equipe 5, che arriva a vendere mezzo milione di pezzi l’anno.

Letrari: Trentodoc d'eccellenza nel cuore della Vallagarina

L'azienda Letrari, una cantina con sede a Rovereto (Tn) e 12 ettari vitati a disposizione in Vallagarina
 

Letrari, la storia

Nel 1987 entra in cantina la figlia Lucia, diplomata in enologia: Leonello la incoraggia a portare avanti la sua visione personale di Trentino e di Trentodoc. Nel 2017, scomparso il fondatore, il testimone passa ufficialmente a Lucia, che oggi guida l’azienda con la collaborazione del fratello Paolo Emilio e della madre Maria Vittoria.

Letrari: Trentodoc d'eccellenza nel cuore della Vallagarina

Lucia Letrari con la figlia Margherita

«Dalla fondazione ad oggi - ricorda Lucia Letrari -, di strada ne è stata fatta tanta, ma non si va nessuna parte senza partire col piede giusto: un territorio unico e insostituibile. Suoli poveri e rocciosi dove la vite si alterna ancora all’olivo, grazie al particolare microclima generato dall’Ora del Garda, il famoso vento che soffia nelle vallate limitrofe al lago; ma anche esposizioni felici che consentono maturazioni regolari e poi una corretta produzione per ceppo. Questi i presupposti per ottenere, dopo ulteriori selezioni e basse rese per ettaro, le nostre uve di eccellenza». 

Letrari, i vigneti

«I terreni – prosegue Lucia Letrari - sono collocati tra i 220 e i 500 metri, la dimora ideale per il Trentodoc Letrari, un metodo classico di grande freschezza e intensità aromatica, prodotto con un assemblaggio di uve Chardonnay e Pinot Nero: negli anni è diventato un punto di riferimento per tutti gli appassionati della grande tradizione spumantistica trentina. Il Trentodoc da noi ricalca le migliori caratteristiche della viticoltura montana e pedemontana, con esposizioni soleggiate ma sempre fresche e ventilate, e un clima caratterizzato da forti sbalzi termici: tutto questo permette alle uve di maturare lentamente.  È l’essenza del territorio che fermenta e diventa vino».

Letrari, i vini

Gli spumanti Trentodoc portati in degustazione a Milano erano il Brut Riserva 2011, il 2013 e il 2017, il +4 Rosé riserva 2015, e poi le Riserve del Fondatore, relative ai millesimi  1998, 2006 e 2013. Senza nulla togliere agli eccezionali, sono i “normali” che hanno attirato la nostra attenzione: il Brut Riserva 2011, 60% chardonnay + 40% pinot nero, con permanenza sui lieviti di almeno 60 mesi, risultava brillante nel suo verdeoro, coinvolgente per profilo aromatico ed opulenza gustativa. Ricco di aromi di  fiori di sambuco, miele d’acacia e di agrumi canditi, sapido e croccante nel gusto, aveva potenza e freschezza da vendere, con sapori di pandolce speziato e biscotti con orzo.

Letrari: Trentodoc d'eccellenza nel cuore della Vallagarina

I terreni sono collocati tra i 220 e i 500 metri
 

Il +4 Rosé Riserva 2015, 85% pinot nero + 15% chardonnay, era di un rosa antico delicato e brillante per colpire al primo sguardo: le prime a venir fuori erano le note di piccoli frutti rossi, quali lampone, ribes e fragoline che rimandavano a un sorso pulito con aromi di mandorle, muschio, ciliegia e melograno. Ed infine il Il Brut Riserva 2017, 60% chardonnay + 40% pinot nero, con permanenza sui lieviti di almeno 60 mesi, si imponeva allo sguardo con un giallo dorato vivace e un  perlage finissimo; lasciava percepire al naso un ampio ventaglio di profumi, ora la crosta di pane e la vaniglia, ora la crema di mela e la frutta secca. Il sorso era pieno, fresco e vivace, di solida struttura, con un finale di gioiosa persistenza.

Letrari, uno sguardo al futuro

Auguriamo un grande avvenire a Lucia Letrari e alla sua famiglia che, senza nessun timore reverenziale nei confronti di Corte Franca (Franciacorta) o Reims (Champagne), vanno avanti convinti che il metodo classico Trentodoc continui a meritare un posto speciale nel cuore degli appassionati. E non per caso, visto che “nulla accade per caso”, ma perché c’è una convinzione, anzi una caparbietà speciale dietro. Unite all’amore per un territorio unico, vissuto pienamente da quelle famiglie che hanno fatto della viticoltura una storia di successo.

Letrari
Via Monte Baldo13/15 - 38068 Rovereto (Tn)
Tel 0464 480200

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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