Avete mai assistito alla scena di un turista che, con un misto di eccitazione e timore reverenziale, tenta di ordinare un piatto di "niocchi" ad un cameriere? Oppure una bella "briuscietta"? Se la risposta è sì, allora siete ben consapevoli del divertente caos che può scatenarsi quando si cerca di navigare nel labirinto dei nomi dei piatti italiani. Una recente ricerca condotta da Preply ha svelato i retroscena di questa comica odissea linguistica, svelandoci quali sono i cibi italiani che più mettono alla prova le corde vocali degli stranieri. Ebbene sì, anche la semplice azione di ordinare un piatto può trasformarsi in un'impresa epica, paragonabile all'ascesa del Monte Everest senza ossigeno.
Il podio dei cibi italiani più storpiati dai turisti
Al primo posto di questa classifica troviamo un vero e proprio monumento della cucina italiana: gli gnocchi. Con ben 544.800 ricerche all'anno su come pronunciare correttamente questo termine, gli gnocchi si confermano come il Santo Graal della pronuncia per gli stranieri. Ma cosa rende così arduo questo nome? Forse è la doppia "c" che inganna, o forse è il suono morbido della "g" iniziale che sfugge alle lingue straniere. Sta di fatto che, nonostante siano amati in tutto il mondo, gli gnocchi continuano a far impazzire i palati e le lingue.
Gli gnocchi, il piatto italiano più storpiato dai turisti stranieri (Shutterstock)
Al secondo posto troviamo il ragù alla bolognese, un classico della cucina italiana che, a quanto pare, non è così semplice da pronunciare come si potrebbe pensare. Con 368.640 ricerche all'anno, il ragù si conferma un altro grande mistero linguistico. Ma perché così tante persone hanno difficoltà con questo nome? Forse è la lunghezza della parola, o forse è la presenza della doppia "g" che crea confusione. In ogni caso, è chiaro che il ragù alla bolognese è un piatto che suscita non solo appetito, ma anche un certo grado di curiosità linguistica.
Il ragù alla bolognese e la pizza sul podio dei cibi italiani più storpiati dai turisti stranieri (Shutterstock)
Al terzo posto troviamo un'altra icona della cucina italiana: la pizza. Con 273.840 ricerche all'anno, la pizza dimostra che anche i nomi più semplici possono nascondere delle insidie. Ma come è possibile che un nome così corto e intuitivo possa creare così tante difficoltà? Forse è la pronuncia della "z" che inganna, o forse è semplicemente il fatto che la pizza è così diffusa nel mondo che ognuno tende a pronunciarla a modo suo.
La Top 20 dei cibi italiani più storpiati
Per avere un quadro completo della situazione, ecco la top 20 dei cibi italiani che gli stranieri pronunciano più spesso male:
- Gnocchi
- Ragù alla bolognese
- Pizza
- Bruschetta
- Lasagna
- Focaccia
- Brioche
- Spaghetti
- Prosciutto e Ciabatta (ex aequo)
- Tiramisù
- Fettuccine
- Tagliatelle
- Cappuccino
- Pappardelle e Lasagne (ex aequo)
- Farfalle
- Orecchiette
- Pasta
- Minestrone
- Calzone
- Arancini
Pronuncia dei cibi: come se la cavano invece gli italiani?
Se gli stranieri hanno le loro difficoltà con i nomi dei piatti italiani, anche noi italiani abbiamo le nostre debolezze. Secondo la ricerca di Preply, il piatto straniero che più ci mette in difficoltà è la paella., tipico della cucina spagnola. Seguono la quinoa - superalimento alla base della dieta degli antichi Inca, oggi viene proposta dalle Nazioni Unite come possibile soluzione alla fame nel mondo - e la quiche lorraine - torta salata originaria della regione francese della Lorena.
Perché questa ossessione per la pronuncia?
Ma perché siamo così ossessionati dalla pronuncia corretta dei nomi dei piatti? Forse perché il cibo è un elemento fondamentale della nostra cultura e della nostra identità, e pronunciare correttamente il nome di un piatto è un modo per mostrare rispetto per la tradizione culinaria di un altro paese. O forse è semplicemente perché ci piace fare bella figura quando ordiniamo al ristorante.