La saga di Striscia la Notizia non sembra voler terminare. Un po' perchè il Tg satirico di Mediaset non molla la presa. Un po' perchè molti guidaioli o critici a tempo perso si ostinano a difendere l'indifendibile. Avendo già chiarito la nostra posizione di attenzione e di rispetto per tutte le posizioni (quindi anche per quella, pur se un po' rozza, di Ricci & company), crediamo che ora sia necessario un salto di qualità da parte di tutti nell'interesse di un giornalismo trasparente e per restituire dignità e garanzie al mondo della ristorazione italiana.
Striscia potrebbe abbassare un po' i toni o, se vuole davvero andare fino in fondo, aprire anche il capitolo guide del vino. Forse non affrontato perchè gli interessi in campo sono ben superiori a quelli finora bastonati.
Sui Blog si potrebbe invece mettere un freno a quella sorta di tiro al piattello nello sputtanarsi a vicenda su iniziativa dei soliti primi della classe pronti a vedere la pagliuzza nell'occhio del concorrente, ma non la trave nel proprio. Magari basterebbe smetterla di coinvolgere anche aspetti personali che, visti i tempi, sembrano più degni della politica che non della critica e che fanno a pugni con la deontologia professionale di chi vuole ostinarsi a fare il giornalista, non il censore o il promotore.
In questo marasma si avvertono fra l'altro tutti gli equivoci e le contraddizioni del nostro mondo. Da un lato c'è chi pretende di fare informazione e critica autorevole senza chiarire chi è l'editore. Per tutti il caso del Gambero rosso che, uscito dall'orbita di Slow Food sembra passato a quella del gruppo Class, di Zonin e Marzotto, tutti grandi produttori di vino, ma il tutto senza nessuna chiarezza. Dall'altro lato c'è chi utilizza denari pubblici per fare un giornale di sindacato.
L'intreccio fra Mixer, FieraMilano e Fipe in questo caso è almeno esplicito, ma non limpido. E c'è chi, in questo mercato fatto sempre più di concentrazioni e finta autonomia, è costretto a gettare la spugna, come purtroppo è avvenuto all'editoriale Veronelli che ha chiuso l'attività e gran parte delle sue guide, salvo quella del vino che continuerà ad essere pubblicata dal Seminario Veronelli di Gigi Brozzoni. Di fatto l'unico che terrà il testimone della memoria di Luigi Veronelli.
In questo contesto ci è giunta la proposta-provocazione di Enzo Vizzari, coordinatore delle guide de L'Espresso, perché 'Italia a Tavola”, per cercare di uscire dal verminaio in cui si è caduti, pubblichi, ma con nomi e fatti circostanziati, le eventuali lamentele dei ristoratori sulle guide. Una sfida che accettiamo mettendoci a disposizione dei ristoratori, garantendo la riservatezza e al tempo stesso il diritto di replica alle guide.
Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.net
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