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Dalla fiera DeGusto le “strategie” per promuovere meglio i prodotti di Calabria

Il salone si è affermato come punto di riferimento del meridione per tutto il comparto agroalimentare nazionale, fungendo da piattaforma e punto di riferimento per incrociare domanda e offerta nel settore

 
15 novembre 2023 | 11:27

Dalla fiera DeGusto le “strategie” per promuovere meglio i prodotti di Calabria

Il salone si è affermato come punto di riferimento del meridione per tutto il comparto agroalimentare nazionale, fungendo da piattaforma e punto di riferimento per incrociare domanda e offerta nel settore

15 novembre 2023 | 11:27
 

Ha riscosso lusinghiero successo la terza edizione di “DeGusto” la manifestazione svoltasi nella prima decade di novembre a Rende (Cs). Abilmente in giunzione tra b2c e b2b, l’evento DeGusto ingloba tre componenti importanti: lo spazio exhibit, i momenti convegnistici, i talk show. La componente fieristica propriamente intesa si avvale dell’appassionata presenza degli operatori calabresi dell’agroalimentare. In gran parte piccole e piccolissime aziende che esibiscono i loro “manufatti”, lodevolmente vantandone l’alta qualità che al palato (ma anche all’olfatto!) si palesa mediante gradevolissima percezione organolettica.

Dalla fiera DeGusto le “strategie” per promuovere meglio i prodotti di Calabria

Il salone Degusto si è affermato come punto di riferimento del meridione per tutto il comparto agroalimentare nazionale

DeGusto, dove erano i consorzi?

Piccolo è bello, si dirà; andiamo oltre e possiamo anche spingerci demagogicamente a cavalcare l’affermazione sino a dire che “piccolissimo è bellissimo” e magari sarà pur vero. Ma l’aspetto fondamentale da prendere in considerazione è che piccoli e/o piccolissimi, se ci si sente voce solista e se non si sa e/o non si vuole cantare in coro, non si va da nessuna parte. Al netto di rare eccezioni, non vi è stata presenza organizzata dei Consorzi. Insomma, quasi non c’era la presenza di quegli operatori economici che danno linfa alla cosiddetta Dop economy. Eppure, la Calabria vanta ben 21 prodotti tra Dop (14) e Igp (7). Li elenchiamo qui di seguito:

  • Capocollo di Calabria Dop
  • Pancetta di Calabria Dop
  • Salsiccia di Calabria Dop
  • Soppressata di Calabria Dop
  • Olio Evo Alto Crotonese Dop
  • Olio Evo Brutio Dop
  • Olio Evo Lametia Dop
  • Bergamotto di Reggio Calabria – Olio essenziale Dop
  • Caciocavallo Silano Dop
  • Fichi di Cosenza Dop
  • Liquirizia di Calabria Dop
  • Pecorino Crotonese Dop
  • Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp
  • Clementine di Calabria Igp
  • Limone di Rocca Imperiale Igp
  • Olio Evo di Calabria Igp
  • Patata della Sila Igp
  • Torrone di Bagnara Igp
  • Pecorino del Monte Poro Dop
  • Finocchio di Isola Capo Rizzuto Igp
  • Cedro di Santa Maria del Cedro Dop

Dalla fiera DeGusto le “strategie” per promuovere meglio i prodotti di Calabria

Il taglio del nastro alla cerimonia di apertura di DeGusto

E qui stiamo tacendo, riservandoci di trattare il tema in seguito, ad esso associando il fenomeno dell’enoturismo, dei nove vini Dop della Calabria. Sui mercati che contano, ovvero quei mercati che consentono acquisti (diremmo vendite se ci ponessimo “sell side”, ma siamo consapevolmente in ottica “buy side”, dalla parte di chi compra, ovvero di chi innesca il business) sul mercato domestico ma soprattutto sui mercati Ue e statunitense, è oramai sorta di lasciapassare, ovvero di prerequisito per referenziarsi, avere prodotti a marchio Dop o Igp. I Consorzi hanno come oggetto sociale la tutela e la valorizzazione dei prodotti: è la loro ragion d’essere e non è che manchino loro flussi e competenze: a cosa si deve la loro assenza?! DeGusto legittimamente anela a dare visibilità incrementale e posizionamento distintivo agli attori calabresi della Dop economy.

DeGusto, con i prodotti calabresi si può fare di più: il caso della pitta e degli amari

I convegni, interessanti per gli argomenti trattati e per lo spessore professionale dei relatori, hanno purtroppo scontato carente affluenza di pubblico interessato, al punto da divenire de facto tavole rotonde. Il ché di per sé non è un male, laddove si facilita il verificarsi di quella parte che sovente nei convegni viene ritenuta superflua (quando non imbarazzante) e pertanto non schedulata già in origine: il dibattito.

Dalla fiera DeGusto le “strategie” per promuovere meglio i prodotti di Calabria

talk show a DeGusto

I talk show, piacevoli, coinvolgenti, interessanti, hanno palesato un’asincronia tra ciò che di buono si sa fare e quanto di questo “buono” viene poi fruito nel quotidiano (ben poco!). Ci riferiamo a manufatti sia dolci che salati frutto di saperi secolari: la tradizione vera, la tipicità genuina e non contaminata. Nel caso di specie, ci si riferisce come dolce alla pitta 'mpigliata di San Giovanni in Fiore e come salato alla grupariata di Luzzi: due squisitezze! Ecco, per ammissione dei giovani produttori sia di San Giovanni in Fiore che di Luzzi, fatte salve lodevoli ma rarissime eccezioni, in nessun albergo calabrese la pitta ‘mpigliata è presente nell’offering della prima colazione, in nessun bistrot calabrese è presente la grupariata nell’offering dell’happy hour. La produzione agroalimentare calabrese la descriveremmo come uno scrigno ancora inesplorato e della cui preziosità poco convinti ne sono per primi gli stessi produttori.

Dalla fiera DeGusto le “strategie” per promuovere meglio i prodotti di Calabria

A Degusto diverse le specialità calabresi e non solo in mostra

Circa il sapere e/o volere cantare in coro è emblematico il case study degli amari calabresi. Si azzarda, nel senso che si osa, un’affermazione perentoria: gli amari manufatti in Calabria sono tra i migliori amari del mondo. Se alla domanda a bruciapelo che pretende risposta immediata “dove si fanno i migliori whisky del mondo?” si risponde “in Scozia, senza dubbio alcuno”, similmente si risponde “in Calabria, senza dubbio alcuno” laddove la domanda è “dove si fanno i migliori amari del mondo?”. Autorevoli e prestigiosi i riconoscimenti che avallano questa perentoria affermazione ottenuti nei più importanti concorsi mondiali. Non è dato sapere con ragionevole certezza se esista impianto associativo o consortile atto a far cooperare questi artigiani: si propenderebbe per il “no” che si auspica almeno possa diventare “no, non ancora ma”.

Dal Bergamotto, alla liquirizia, al cedro: la Calabria che va valorizzata di più

Altro case study è il Bergamotto di Reggio Calabria – Olio essenziale Dop. L’aromatica essenza del bergamotto è l’ingrediente più prezioso e ricercato nella composizione dei profumi più prestigiosi del mondo. L’essenza è utilizzata con successo anche nella cosmetica. Il Bergamotto di Reggio Calabria – Olio essenziale Dop si produce esclusivamente nella fascia costiera di una parte della provincia di Reggio Calabria, atta a divenire, poste le buone pratiche, una sorta di California nostrana.

Dalla fiera DeGusto le “strategie” per promuovere meglio i prodotti di Calabria

Olio essenziale di Bergamotto di Reggio Calabria è ricercatissimo nella cosmesi

Come mai non lo è (ancora)? Domanda intrigante, magari da porre a tema di tavola rotonda in edizione quarta di DeGusto, al Bergamotto di Reggio Calabria – Olio essenziale Dop affiancando almeno altri due prodotti: la Liquirizia di Calabria Dop e il Cedro di Santa Maria del Cedro Dop.

Dalla fiera DeGusto le “strategie” per promuovere meglio i prodotti di Calabria

La Liquirizia di Calabria Dop altro simbolo della regione

Il futuro della Calabria? Serve comunicazione migliore

Ad onda lunga, sapendo e volendo coinvolgere le giovani generazioni, DeGusto assume ruolo strategico nel contesto socioeconomico della Calabria. La Calabria sa fare cose buone che piacciono al mondo e le fa in uno dei luoghi più belli del Creato. Le sa fare bene e le sa comunicare un po’ meno bene. Di sicuro, stante la tensione al miglioramento continuo queste buone cose saprà e vorrà farle ancora meglio, così innalzando lo standing qualitativo e necessariamente, magari cantando in coro, le comunicherà sempre meglio sul mercato worldwide.

Il challenge è ardimentoso: le edizioni successive di DeGusto, a partire dalla quarta, innescano il volano virtuoso “faccio ancor meglio quello che già faccio molto bene e comincio a comunicare e promuovere ciò che faccio con maggiore efficienza e maggiore efficacia”. Ci sono due “R” da tenere in considerazione: la R di Restanza, agire affinché i giovani calabresi restino nella loro regione così contribuendo a farla più ricca e ancora più bella ed attrattiva, e la R di Ritornanza, agire affinché i giovani calabresi che hanno lasciato la loro regione per cercare lavoro altrove, tornino nella loro amatissima terra ben consapevoli che qui sorse e si sviluppò più che altrove la Magna Grecia e che è questa la culla della mediterraneità.

I premi di Italia a Tavola a DeGusto

Quattro premi assegnati da Italia a Tavola ad altrettanti operatori economici presenti alla terza edizione di “DeGusto”. Quattro le categorie: Comunicazione, Ecosostenibilità, Innovazione, Packaging.

  • Il premio per la Comunicazione se lo è aggiudicato lAzienda Agricola Vincenzo Barbieri. La ragione sociale è necessariamente, per suo ruolo e scopo, asettica. È un presentarsi con il convenevole “piacere”. Qui invece stiamo parlando di una persona giovane, poco più che settantenne (ognuno ha l’età dei suoi pensieri, diceva Karl Popper) che dell’Azienda Agricola che porta il suo nome è corpo e anima. Enzo (non Vincenzo!) Barbieri è da circa mezzo secolo che mette la sua competenza sempre crescente, la sua passione mai sopita ed il suo naturale talento, al servizio dei suoi clienti che sospinti dai suoi prodotti e dai suoi servizi di accoglienza arrivano ad Altomonte (Cs) da tutto il mondo. Enzo ha cominciato a fare turismo enogastronomico prima ancora che il nascente fenomeno si chiamasse così! Azienda familiare: alla moglie Patrizia si affiancano i figli Michele, Alessandra e Laura sono. Qui si va ben oltre il soddisfacimento dei bisogni del cliente, qui si tende all’esaudimento dei suoi desideri e sovente accade che l’esaudimento avvenga ancor prima che il cliente comunichi il suo desiderio! Per la famiglia Barbieri, è naturale e spontanea la tensione al miglioramento continuo. Tutti gli operatori calabresi dell’accoglienza dovrebbero essere grati ad Enzo Barbieri, pioniere nel modo genuino di intendere l’ospitalità secondo il motto “hospites sacri sunt”. Una delle articolazioni di Enzo Barbieri è la sua creatura “Bottega Barbieri”: luogo di ghiotto shopping. Imperdibili gli “Zafarani Cruski”, ovvero Peperoni secchi croccanti, e in vasetti di vetro, i Carciofini Selvatici, la Crema d’Aglio, le Fave Nostrane e la Finissima di Melanzane.
  • Il premio per la Ecostenibilità se lo aggiudica il Pastificio Cozzolino, con sede ad Acri (Cs), un antico borgo ai piedi della Sila. La lavorazione è artigianale, si usano semole ottenute solo da grano coltivato e trasformato nella fascia ionica della Calabria. Le trafile sono in bronzo. L’essiccazione avviene a basse temperature. Tra i vari formati, tutti ottimi, assolutamente imperdibili sono Casarecce, Dagana e Spaghettoni.
  • Il premio per l’Innovazione se lo è aggiudicato Deorum Cibus, giovane azienda del Vibonese, frutto dell’ardimento e della generosità di tre giovani fratelli calabresi: Davide, Flavio e Giuseppe Timpano. In cosa consiste l’innovazione? Ce la caviamo rispondendo così: “in una commutazione di stato!” Facile a dirsi, difficile da attuarsi e, cosa ancora più difficile ma essenziale ai fini del business, rende pregevole il prodotto che sortisce da questa commutazione di stato. Partiamo dallo stato “solido”: la ‘Nduja calabrese, quella che si fa a Spilinga. Può questa eccellenza divenire un liquido? Sì, i fratelli Timpano ci sono riusciti, indispensabili a ciò le loro competenze chimiche. Necessaria l’aggiunta di olio extravergine di oliva. E qui, come sempre, i fratelli Timpano attingono al meglio del meglio. Adoperano l’olio evo che fa Luigi Papaleo da Altomonte. Questa ‘Nduja liquida prende il nome di Essentia. Variegati i suoi usi in cucina ed anche direttamente in tavola, Essentia dimostra come quasi mai (toglieremmo il quasi!) tradizione ed innovazione siano concetti antitetici. È dalla tradizione di uno dei più tipici prodotti calabresi, la ‘Nduja che nasce l’innovazione dei fratelli Tampano! Come è potuto accadere? Semplice, i fratelli Tampano, all’insorgere dell’idea si sono chiesti il “perché no”, e non un apatico e pigro “perché”.
  • Il premio per il Package va all’azienda Vincenzo Murdolo di Taurianova, nel reggino. Gineceo, tre sorelle: Annunziata, Emma e Teresa a condurre l’azienda fondata da papà Vincenzo nel lontano 1955. Produzione artigianale di dolci e torroni. Package di alta pregevolezza estetica in simbiosi con gradita funzionalità. Elegante cartone di forma esagonale. Si toglie il coperchio e il recipiente forma una corolla vassoio: bellissimo! Dentro, tanti squisiti torroncini.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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