Villa d’Este Wine Symposium Focus sulla Georgia per la 10ª edizione
Per la sua decima edizione, Villa d’Este Wine Symposium (8-11 novembre) sceglie come tema centrale “Com’era, com’è, come potrebbe essere” scoprendo la Georgia, da molti considerata culla del vino
06 novembre 2018 | 12:22
di Rocco Lettieri
Inverni miti ed estati non troppo calde, piogge regolari, buona ventilazione ed eccellenti condizioni di luce, permettono un prospero andamento della viticoltura. Con i suoi 7mila anni di storia vinicola, la Georgia può orgogliosamente definirsi la culla del vino. Oggi la superficie viticola è di circa 72mila ettari. La Georgia, grazie alla sua lunga storia botanica presenta circa 500 vitigni autoctoni differenti di cui 38 autorizzati. L’uva rossa Saperavi è la varietà che dà migliori risultati; il Mtsvane è il vitigno ideale per i vini bianchi; il Rkatsiteli è un altro vitigno che assemblato al Mtsvane produce un vino chiamato Tsinandali.
Numerosi gli appuntamenti di questo decimo anniversario. 3 Seminari: il primo condotto da David Lordkipanidze, famoso antropologo e archeologo georgiano, che esplorerà il passato della Georgia; a seguire uno sguardo al presente con Jean Robert Pitte, studioso francese, attraverso un’analisi culturale, sociale, commerciale e agricola del mondo vitivinicolo attuale; in conclusione verrà data particolare attenzione al futuro di questo settore. Seminari e workshops: sessioni di degustazione libere nella Sala Impero; interludi musicali; lezioni di cucina.
Tre le Degustazioni di Prestigio (posti limitati a 50 persone, previa prenotazione): Degustazione al buio, torna dopo il successo degli scorsi anni e questa volta il rinomato Cabernet Sauvignon, sarà il protagonista; per la prima volta in assoluto partecipa a questo evento Dom Perignon, una degustazione di grande prestigio condotta dal maestro di cantina, Richard Geoffroy con una straordinaria selezione, costituita dalle sue annate più antiche, P1: 2009 - 2008 - 2004 - 2003; P2: 2000 - 1996 - 1995; P3: 1973). Una dimostrazione comparativa, Romanée Saint-Vivant e Romanée Conti fianco a fianco nelle annate: 2009, 1999, 1990, 1980 ed il raro 1971. Iniziando con un Vosne-Romanée Premier Cru 2008 e concludendo con un Montrachet del 2003.
Al termine di questa speciale edizione del Villa d’Este Wine Symposium, la Lvmh, proprietaria di numerosi vigneti come Krug, Moët & Chandon e Château d’Yquem, presenterà il suo nuovissimo progetto in Cina, i vigneti di Ao Yun.
Per informazioni: www.vdews.com
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini