Continua la kermesse “Agosto a Borgo Campello”, presso il Relais Borgo Campello a Campello sul Clitunno (Pg), in Umbria. In sguardo profondo, attento e piacevolmente divulgato, su quali siano le radici salde del nostro modo di alimentarci, di nutrirci e di stare a tavola in compagnia, le serate scorse hanno avuto a fattore comune il concetto originale di conserva. La pasta diviene la conserva del grano secondo passaggio che vede “nonno grano” genitore delle due figlie farina e semola, e la semola a sua volta genitrice della pasta secca.
Asiago Dop
Interessante l’osservazione, divulgata con garbata facezia, del ruolo dell’acqua nel processo mediante il quale si addiviene al piatto di pasta in tavola. Dunque, la semola cerca l’acqua onde addivenire ad un impasto. Dall’impasto alla pasta mediante abbraccio tra semola ed acqua e poi passaggio di questo impasto nelle trafile onde ottenere i formati di pasta. E adesso comincia il processo di essiccazione, ovvero si tratta di togliere l’acqua. E quindi la pasta essiccata, appunto, la pasta secca, viene confezionata.
La compriamo e vogliamo cucinarla, difatti non la mangiamo cruda! E come la cuciniamo? Ridandole quell’acqua che c’era nel momento di generazione dell’impasto e che togliemmo mediante essiccamento. Nel caso di specie, in coerenza con la valenza edutainment della kermesse, la sera del 7 agosto il dominus fu il Pastificio Felicetti. Del prestigioso Pastificio Felicetti le penne di farro rigate che la chef Rosaria impiegò nella sua ricetta originale “Penne di farro rigate con ciambotta umbra”.
Pastificio Felicetti
Il concetto stesso di conserva, così chiaro nella formulazione nonno grano / semola / pasta, vive in piena analogia con l’identificazione del formaggio quale conserva del latte. Latte, aggiunta di caglio e di sale ed eccoci ad altro prodotto pietra miliare della nostra alimentazione così come sedimentatasi nel corso dei millenni: il formaggio.
La sera dell’8 agosto protagonista un grande formaggio, l’Asiago Dop nelle sue due versioni “pressato” e “d’allevo”. Presente in tavola come antipasto “Strudel salato di prosciutto cotto ed Asiago fresco Dop” e in primo piatto con “Mezze maniche con salsiccia sbriciolata e fonduta di Asiago d’allevo Dop”. Le mezze maniche, formato di pasta corta originale e prelibato, sono del Pastificio Gentile di Gragnano. La Pasta di Gragnano, come ben noto, si giova della denominazione Igp.
Il Colombaio di Santa Chiara
Dedicata ad una regione tra le più belle e famose all’estero del nostro Belpaese, la serata dell’11 agosto. La regione è l’amatissima Toscana. Sontuosa la cena che vede nei calici la Vernaccia di San Gimignano Docg de “Il Colombaio di Santa Chiara”. Domina della serata la Finocchiona Igp che troviamo nell’antipasto in sembianza di “Fagottini di Finocchiona Igp con crema di patate e noci”, nel secondo con “Crocchette di patate ripiene di Finocchiona Igp e Pecorino Toscano Dop”. Ma la Finocchiona Igp è ben presente anche nel sontuoso primo piatto “Spaghettoni Matt alla gricia con Finocchiona Igp e Pecorino Toscano Dop“. Gli Spaghettoni Matt sono del Pastificio Felicetti. In connubio umbro toscano, i cantuccini e i tozzetti toscani vedono in bicchierino il Montefalco Sagrantino Passito Docg.
E ieri sera, serata gioiosa in compagnia del Gorgonzola Dop, in entrambe le versioni dolce e piccante. In abbinamento alle pietanze, le birre selezionate e presentate in allegra degustazione guidata dal beer sommelier Gilberto Acciaio. Arancini di riso con cuore di Gorgonzola Dop, Risotto con Gorgonzola Dop, noci e pere (Vialone Nano Igp il riso utilizzato), Trota del torrente Nera, Cheesecake al Gorgonzola Dop. Un formaggio semplicemente squisito, e come definirlo altrimenti, valorizzato da abbinamenti insoliti quanto felici con le birre di Gilberto Acciaio.
Gorgonzola Dop
Stasera a tenere alto, anzi altissimo, il vessillo della pasta ci sarà il Pastificio Leonessa con le sue Linguine zucca e porcini.
Fatti non proprio belli accadono nel mondo. Sì, non ci bendiamo gli occhi e sappiamo bene di cosa stiamo parlando. Da persone adulte consapevoli lo sappiamo bene che il virus non è stato debellato. Lo sappiamo bene che ci aspetta un autunno forse non del tutto tranquillo. E allora proprio perciò, e non ad onta di ciò, si tratta di corroborare l’ottimismo della volontà e trascorrere serenamente questa villeggiatura della bella estate 2020.
Il Relais Borgo Campello si sta lodevolmente adoperando in tal senso e la radiosa armonia delle serate agostane degnamente incornicia tutto ciò. La notte di San Lorenzo nell’assistere allo spettacolo delle stelle cadenti chissà quanti desideri intimi e personali abbiamo espresso confidando nel loro esaudimento. Ma c’è un desiderio da esprimere tutti insieme: che tutti noi, insieme, si proceda lungo il sentiero che ci conduce alla nuova normalità. Insieme.
Per informazioni:
www.borgocampello.com