Da sempre, come da sedimentata memoria storica, il secondo grande piacere della vita è la tavola. A tavola la ricerca della felicità è appagata e ci si trova a vivere intensi e non brevi momenti di felicità. Diceva Plutarco all’incirca duemila anni fa: «Non ci sediamo a tavola per mangiare e bere, ma per mangiare e bere insieme» [Dispute conviviali]. Ecco, Plutarco aveva già capito tutto: il secondo più grande piacere della vita è tale, trova appagamento pieno, quando assume gioiosa connotazione conviviale, quando si mangia insieme, e a contatto di gomito ho il commensale. Il commensale, colui che siede insieme con altri alla medesima mensa. E con il commensale divido il pane e ciò che al pane si accompagna: il companatico.
Bastevoli queste considerazioni iniziali per comprendere quanto appropriata sia la novità che connota la diciassettesima edizione del festival "Filosofi lungo l’Oglio" che si svolgerà dal 10 giugno al 31 luglio.

Un incontro di una passata edizione di Filosofi sull'Oglio
Legame tra filosofia e cucina
La novità è “Filosofi a Tavola”: cinque appuntamenti in dialogo tra filosofia e cucina. Cinque appuntamenti, tutti i venerdì di luglio, che intrecciano filosofia e cucina in luoghi d’eccezione, con un alternarsi di show-cooking, e aperitivi firmati dalla chef Francesca Marsetti, con riflessioni filosofiche e reading attoriali.
Gli incontri vedranno la presenza di una personalità nota del mondo della filosofia contemporanea: Francesca Rigotti con “Il cibo speciale dell'individuo singolarista”; Nicola Perullo con l’incontro dal titolo “Dalla filosofia del vino alla filosofia col vino”: Epistenologia; Paolo Gomarasca con “Una giustizia buona. Etica del mangiare in compagnia”; Massimo Donà sul tema “Cinema e cibo. Tra necessità e libertà” e Flavia Monceri: “Cibo e potere: l’uomo non è ciò che mangia”.
Gli ospiti intratterranno il pubblico su un tema di incontro tra la cucina, il nutrimento e i cibi della terra con il pensiero, la ricerca di conoscenza dell’agire umano e dell’assoluto. Protagonista la celebre cuoca, bergamasca di origine e franciacortina d'adozione, “Francichef” per il suo pubblico, oggi volto noto per la sua partecipazione a fianco di Antonella Clerici nelle trasmissioni di cucina più seguite di RaiUno.
Il tema che lega tutto il festival è stato scelto, usando le parole di Francesca Nodari, anima del Festival, riconoscendo «l’urgenza di sondare tutte le implicazioni contenute nell'espressione dire io oggi nel tempo pandemico, dinanzi a un io sempre più tracotante, in un mondo in cui le disuguaglianze sono in costante incremento, dove i legami sono messi in scacco da una società liquida che riduce persino gli affetti a un fast-food quotidiano. E questo mentre il virtuale avanza senza posa, l'indifferenza diventa imbarazzante e i punti di riferimento sembrano schiacciati sotto l'imperialismo di un presente continuo che rende irraggiungibile, forse utopico, l'avvenire».