De Venuti: «La mia lunga strada con Vinòforum fino al Circo Massimo»

Vinòforum compie 20 anni e approda al Circo Massimo di Roma dal 17 al 23 giugno. Il fondatore Emiliano De Venuti si racconta a viso aperto, dalle difficoltà iniziali alla location d'eccezione dell'edizione 2024 che vedrà la partecipazione di 60 grandi chef e ristoranti e oltre 3.200 vini in degustazione, dalle d’Aosta alla Sardegna, con qualche eccellenza internazionale

12 giugno 2024 | 13:30
di Mauro Taino

Nato nel 2004, Vinòforum quest’anno festeggia i 20 dalla fondazione e si regala, per la sua 21ª edizione, una location d’eccezione, quella del Circo Massimo a Roma. La Capitale da lunedì 17 a domenica 23 giugno, ospiterà 60 grandi chef e ristoranti e oltre 3.200 vini in degustazione, dalle d’Aosta alla Sardegna, con qualche eccellenza internazionale. Sette serate ricche di incontri, di approfondimenti e nuovi spunti di riflessione, che vedranno cantine nazionali, grandi chef, maestri pizzaioli, ristoranti e aziende produttive dialogare ed essere protagoniste di attività di promozione, intrattenimento e formazione per il pubblico di appassionati e operatori del settore. A raccontare questo lungo viaggio e le prospettive per il futuro, partendo però da un’analisi di come sia cambiato in questi vent’anni il mondo enogastronomico, è il ceo di Vinòforum, Emiliano De Venuti.

Vinòforum, la svolta del Circo Massimo

Partiamo da questa nuova location per Vinòforum , il Circo Massimo: cosa rappresenta e come è nata questa possibilità?
«La nostra esigenza era quella di cambiare un punto di vista dell'obiettivo aziendale e quindi trasformarlo in quello che concettualmente è il nostro claim di quest'anno: “Roma capitale del cibo e del vino”. E per far sì che Roma possa diventare capitale del cibo e del vino per sette giorni, Vinòforum ha chiesto una sinergia con le istituzioni romane, quindi Roma capitale e Regione Lazio, per poter avere accesso a una delle location più importanti - mi permetto di dire, forse la più importante - d’Italia se non del mondo, perché proprio il Circo Massimo è un mezzo per poter amplificare a livello nazionale e internazionale il messaggio che Vinòforum ha ormai lanciato da oltre vent'anni, cioè quello del rappresentare, di essere il comunicatore di tutto il comparto enogastronomico ad un pubblico variegato che possa essere di operatori del settore e di “semplici wine e food lover».

 

Cosa caratterizzerà questa edizione 2024?
«La caratterizzazione di questo evento e che il cambio di location ha centralizzato, fortificato e ampliato i contenuti e il racconto dei territori che c'è a Vinòforum. Quest’anno vedremo molto di più ufficializzato il racconto dei territori enogastronomici vocati all'enogastronomia nazionale e anche un pochino internazionale, ma comunque sono presenti molti Consorzi, molte regioni, istituzioni, Camere di commercio e ovviamente registriamo un implemento di aziende legate al food and beverage nazionale e internazionale.  Quindi la grande novità è l'amplificazione del contenuto per poi a sua volta amplificare di nuovo il messaggio che Vinòforum porta avanti da anni. I contenuti sono per noi un fautore, un motore interno di promozione e di qualità. Inoltre la partecipazione a Vinòforum ha superato le 900 aziende per cui c'è tanto all'interno di quest'evento».

Vinòforum, un format di successo

Come si è evoluto Vinòforum in questi 20 anni?
«Vinòforum è cresciuto nella location, certo, ma è cresciuto sempre in maniera molto dinamica e molto naturale. Ad un certo punto è come quando un vestito è un po' stretto: tu cresci, cresci, però poi a un certo punto l’abito rimane stretto e quindi hai bisogno di cambiare veste e darti magari un altro grado di crescita. La crescita di Vinòforum è stata veramente naturale, come detto, e ha portato naturalmente a questo cambio inevitabile: dallo scorso anno c'è stata sempre una crescita esponenziale, ma più di così quella veste non poteva dare Vinòforum ed ecco perché abbiamo studiato questa nuova versione».

 

Quale crede sia stato il successo di questo format?
«Anche se non vorrei risultare ripetitivo, per noi, anzi per me, per la mia azienda, per tutto il mio team, la chiave di volta della crescita di Vinòforum è sempre stata la ricerca oculata e attenta di contenuti e attraverso i contenuti abbiamo sempre dato offerte differenziate. Attraverso i contenuti siamo riusciti a filtrare e a ritagliarci un target di riferimento, abbiamo richiamato ogni anno nuove aziende e confermato le aziende che hanno sempre partecipato. Vinòforumnon è un banco d'assaggio, è un momento di attenzione dove le aziende fanno business, dove trattano i contenuti, dove tutto questo lo riversano poi al pubblico, amante o operatore del settore, tutti quelli che partecipano».

Vinòforum nel mondo enogastronomico che cambia

Come è cambiato e in che direzione va il mondo enogastronomico?
«C'è sempre più attenzione sia dal punto di vista produttivo che dal punto di vista ricettivo. Ormai le persone bevono meno, ma bevono meglio, mangiano meno fuori e stanno attenti, ma mangiano meglio. In generale le nuove generazioni sono molto più attente e quindi questo inevitabilmente ha dovuto creare un cambiamento in chi produce e in chi comunica il vino e il cibo. Questo Di fronte a un periodo di cambiamenti sia di palati che di esigenze, oltre che comunicativi ci si è dovuti adattare, ma le crisi e gli adattamenti sono quelli che comunque rinnovano tutte le aziende e fondamentalmente si è più attenti a una qualità produttiva, si è più attenti agli errori, a non fare prodotti scadenti, per cui anche i big, oltre che i piccoli produttori, sono molto più attenti nel fare prodotti molto interessanti e al tempo stesso saperli anche lanciare e comunicare, perché quello che permette di stare al passo con i tempi».

Cosa direbbe allora al se stesso di 20 fa quando è partito?
«Al me stesso di 20 anni fa direi bravo, continua così, non mollare mai, hai fatto bene a rimanere in Italia per raccontare la tua nel tuo paese, hai fatto bene a puntare su Roma, nonostante molti non ci credessero, ma hai fatto bene pian piano a modificare questi sentiment. Attraverso le sconfitte o attraverso i momenti duri si può, in maniera molto sana, tecnica, studiando e rinnovandosi, superare le crisi. Per cui tutto quello che ho fatto sicuramente è un mio bagaglio personale che mi ha portato al Circo Massimo e che spero mi porterà a rendere questa manifestazione sempre più importante a livello internazionale. Quindi concludo dicendo: vai avanti così, perché stai lavorando bene, nonostante sia molto difficile».

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Alberto Lupini


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