Il Covid ha stravolto il calendario delle fiere vinicole

L'emergenza Covid sta creando non pochi problemi agli organizzatori delle tante manifestazioni, sparse in tutta Italia e nate per far scoprire in tutto il mondo suggestive località del Bel paese e per far conoscere i suoi prodotti più pregiati. Gli eventi sono stati spostati a primavera e ora rischiano di accavallarsi facendo perdere interesse alla stampa estera in favore degli eventi come il ProWein, in programma a maggio

24 gennaio 2022 | 05:00
di Vincenzo D’Antonio

È lunedì mattina e ci si ritrova in ufficio dopo i due giorni di riposo. Racconto tra colleghi alla macchinetta del caffè di come si è trascorso il fine settimana. Una gran bella gita fuoriporta tutta da ricordare, pensa che ci torniamo già sabato prossimo. Tempo permettendo. Se piove, no. Se piove e fa freddo, allora la gita non si fa e magari la rimandiamo al fine settimana successivo, sperando che sarà bel tempo. Facciamo diventare il bel tempo la fine della pandemia, facciamo diventare la gita fuori porta l’evento fieristico o comunque di aggregazione di pubblico interessato e notiamo che lo scenario è proprio questo. Si pianificano eventi nel mondo del vino e invece dell’avvertenza in basso, come sui manifesti delle sagre di paese, tipo: «la manifestazione verrà annullata in caso di maltempo e spostata a nuova data che sarà comunicata tempestivamente», la postilla dovrebbe diventare: «si annulla in caso di permanenza del flagello Covid e sue varianti».

Tutti i rinvii finora segnalati

Ci si ostina a non farlo, e se ne comprendono le ragioni, ma così accade che poi gli annullamenti siano quasi last minute e se ne perde in immagine ed in appeal da parte dei potenziali partecipanti che sono buyer stranieri e la stampa di settore. Ed è esattamente quanto purtroppo sta accadendo in questo primo bimestre dell’anno 2022 in Italia.

Anteprima Amarone, in programma a Verona dal 4 al 5 febbraio, è stata spostata a giugno, con data esatta non ancora comunicata.

Grandi Langhe, in programma dal 31 gennaio al 1° febbraio, è rinviata al 4-5 aprile.

Anteprime di Toscana che doveva tenersi a febbraio (12-18) si terrà a marzo (19-25).

Gli organizzatori di questi tre importanti eventi del settore vinicolo hanno preso la sofferta decisione giusto la settimana scorsa, dopo l’amara constatazione della vistosa crescita dei contagi in Italia causati dalla variante Omicron con picco atteso per la seconda metà di gennaio.

Insomma, è un guadagnare tempo. Ma a questo punto, non si tratta solo di annullare le manifestazioni onde evitare quegli assembramenti che aggraverebbero ulteriormente la situazione. No, si tratta anche, posto che ve ne sia la responsabile volontà, di meditare sulle cancellazioni di due anni fa.

I danni provocati dai rinvii

Quali i danni provocati? Quali le contromosse attuate? Quali le riflessioni sulle opportunità sempre insite quando si affronta una minaccia?

 

Guardiamo anche oltre il settore vinicolo

Il Sigep, la manifestazione leader mondiale della gelateria, pasticceria e panificazione, schedulata a Rimini dal 22 al 26 gennaio è stata spostata a marzo (12 – 16).

La Borsa Internazionale del Turismo, in programma a Fieramilanocity, cambia le date e slitta da febbraio. Si terrà dal 10 al 12 aprile.

Hospitality, la fiera internazionale dell'attrezzatura alberghiera che si tiene a Riva del Garda, dalla data iniziale del 31 gennaio – 3 febbraio, è stata spostata al 21 – 24 marzo. A proposito di Hospitality, si annuncia interessante la novità dell'area tematica Winescape che offre opportunità di business matching tra il mondo vitivinicolo, gli imprenditori e i professionisti dell’ospitalità e della ristorazione.

Fieragricola di Verona schedulata per iniziare il 26 gennaio, comincerà invece il 2 marzo per concludersi il 5 marzo.

La settima edizione di Beer&Food Attraction, la quarta di BBTech Expo e l’undicesima dell’International Horeca Meeting di Italgrob non si svolgeranno a febbraio. Per garantire una migliora riuscita degli eventi, che si tengono presso il polo fieristico di Rimini, gli organizzatori di IEG - Italian Exhibition Group hanno preferito far slittare tutto a marzo. Le manifestazioni avranno quindi luogo dal 27 al 30 marzo, sempre nella città romagnola (di conseguenza sono stati traslati anche i Campionati italiani della cucina italiana, organizzati dalla Federazione italiana cuochi, perché si svolgono nello stesso contesto di eventi).


ProWein incombe

Lo spostamento delle già menzionate tre anteprime, imposto dall'aggravarsi della pandemia, avvicina le loro date a quelle della fiera internazionale ProWein, che dovrebbe iniziare il 15 maggio per concludersi il 17 maggio. Il rischio della perdita di interesse per questi eventi italiani da parte di buyer e stampa internazionali, più propensi a partecipare al ProWein (che si svolgerà in Germania a Düsseldorf) è elevato e non va sottovalutato.

In tutto ciò, il 10 aprile (la Domenica delle Palme) a Verona comincerà la cinquantaquattresima edizione di Vinitaly, che si concluderà il 13 aprile.

L’interrogativo è tremendamente serio e ben ci si guarda dall’apparire menagrami: si terrà Vinitaly 2022?

Si risponde con l’ottimismo della volontà e con l’entusiasmo evergreen: sì, si terrà. Ma certo che si terrà! Rendiamo muta la voce di un’intelligenza che, da pessimismo pervasa, forse direbbe:«ho i miei dubbi».

Ha ancora senso organizzare eventi come se la pandemia non esistesse?

Men che meno, adesso, vorremmo chiederci: «ha ancora senso il Vinitaly così come lo conosciamo?» Però, riflettere seriamente dopo due edizioni consecutive cancellate (2020 e 2021) su quali sono stati i mutamenti di scenario e come essi ancora velocemente evolvono, sarebbe azione opportuna ed utile, se non proprio necessaria.

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Alberto Lupini


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