La Palermo Cocktail Week (18-24 novembre) punta a fare rete e a promuovere la cultura del bere consapevole e di qualità, con lo sguardo rivolto al futuro, a un'espansione in tutta la Sicilia. Papà della manifestazione è Cristian Oliveri, 42 anni, avvocato penalista, a lungo diviso tra la vita di bar manager e quella dell’avvocato. Nel 2016, insieme a tre amici, aprì infatti un locale a Palermo che avrebbe rivoluzionato il modo di bere in città: Mazzini 30, un cocktail bar con cucina gourmet, format che mixava innovazione e qualità. Un concept inedito nel capoluogo siciliano.
Arriva la Palermo Cocktail Week
Mazzini 30, un format che ha fatto scuola
«All’epoca a Palermo i bar erano ancora legati a vecchi schemi: bicchieri di plastica e vodka miscelata con energy drink. Noi volevamo offrire un’esperienza completamente diversa», racconta Cristian. Mazzini 30 è stato il primo locale in città a introdurre concetti di qualità radicalmente nuovi. Ad esempio, i bicchieri di cristallo al posto della plastica, piuttosto che la possibilità di scegliere tra diverse toniche premium, senza scordare le materie prime selezionatissime. Così Mazzini 30 ha attirato l’attenzione di brand prestigiosi e barman di fama internazionale. «Abbiamo ospitato figure di rilievo come Simone Caporale e Flavio Angiolillo, portando a Palermo grandi nomi del bartending per la prima volta» ricorda Cristian con orgoglio.
La gestione del locale seguiva regole precise: ogni socio aveva un ruolo determinato. Cristian era di fatto il bar manager, curando acquisti e magazzino, anche se ufficialmente non portava quel titolo. «Quell’esperienza mi ha insegnato moltissimo, dal drink cost alla gestione delle referenze più pregiate, come il Caroni o il Louis XIII» spiega.
Da Mazzini 30 alla Palermo Cocktail Week
Dopo sette anni di successi e sudore, i quattro amici hanno deciso di vendere il locale. «Eravamo stremati dal doppio lavoro e, diventati genitori, volevamo dedicarci alle nostre famiglie» confida Cristian. Ma la passione per la mixology non è mai svanita. Così è nata l’idea della Palermo Cocktail Week, un evento che vuole promuovere la cultura del bere di qualità e al contempo favorire lo sviluppo di una rete tra i professionisti del settore. «Il nostro obiettivo è sempre stato portare Palermo sulla mappa dei grandi eventi di mixology. Non siamo mai riusciti a entrare nei 50 Best Bars, ma con la Cocktail Week vogliamo creare un circuito che dia visibilità al sud Italia», spiega Cristian. La prima edizione è stata organizzata quasi in segreto, per evitare conflitti di interesse visto che il bar no era stato ancora venduto, ma ha posto le basi per un progetto più ambizioso.
La Palermo Cocktail Week
Definirla un evento la sminuisce: la Palermo Cocktail Week è un tentativo di creare un sistema. «In Sicilia non c’è mai stata una vera rete tra i barman. Io ho riunito per la prima volta 26 professionisti palermitani attorno a un tavolo per costruire qualcosa insieme, un risultato storico», racconta Cristian.
Protagonisti della mixology a Palermo
Ogni bar partecipante deve inserire nella propria drink list cocktail con referenze dei brand sponsor, ma sempre con un focus sulla qualità e sulla creatività. «Vogliamo insegnare al cliente cosa sta bevendo, promuovendo una cultura del bere consapevole e sostenibile», sottolinea Cristian. L’evento include masterclass con aziende del settore, visite culturali come quella alle cantine di Marsala e guest star internazionali selezionate dai brand ambassador.
Verso la Sicilia Cocktail Week
Il futuro? Espandere il progetto a tutta la regione. Cristian ha già registrato i marchi Palermo Cocktail Week e Sicilia Cocktail Week. L’obiettivo è coinvolgere barman e locali di tutta l’isola per creare un evento itinerante che tocchi le principali città siciliane. «Stiamo studiando format innovativi, prendendo spunto da eventi come la Tuscany Cocktail Week, ma adattandoli alla nostra realtà», anticipa Oliveri.
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