Hedoné è uno spettacolo notturno di luci, unico e impareggiabile sul lago di Garda. È visitabile ogni giorno, fino al 16 settembre, dalle 20 alle 22. Il presidente Giordano Bruno Guerri ha voluto chiudere così la brillante stagione estiva del Vittoriale con cinque installazioni che si snodano nel vasto parco della casa del Vate, a Gardone Riviera. Una stagione ricca di musica, spettacoli e arte che ha richiamato fino ad ora oltre 200mila visitatori e turisti, tanto da essere uno dei musei più visitati.
Hedoné, uno spettacolo di luci al Vittoriale
Hedoné è un sorprendente percorso serale - a cura di Scena Urbana - in grado di coniugare installazioni artistiche e sound design inediti, valorizzando gli elementi naturali della casa museo di Gabriele d’Annunzio. Un evento open-air e multisensoriale: un viaggio evocativo ed immersivo. A partire dalle ore 20.00, ogni sera dall’Anfiteatro si ammira uno dei più spettacolari panorami del Lago. Cinque installazioni si snodano lungo il parco, utilizzando linguaggi artistici contemporanei e tecniche multimediali per raccontare la figura di d’Annunzio: Pan, Duse, Vate, Ardore e Sopra le mie sorti. Il Parco si anima alternando così differenti linguaggi artistici e multimediali, selezionati per aderire in modo coerente ai luoghi del Vittoriale: dal video al 3D, dal light design al mapping. Hedoné è la figlia di Eros e Psiche, divinità greca di straordinaria bellezza a cui si ispirano le cinque installazioni.
Hedoné, le cinque installazioni si snodano lungo il parco
1. Pan, il Giardino dell’Adolescenza
"Vorrei che tu fossi una selva d'alberi,/Dove la notte degli uccelli di stelle/Canti e grida, tra il mare e i cieli" [Gabriele d’Annunzio da "Sinfonia in grigio e rosa"]. Pan è un omaggio al sentimento dannunziano di comunione con la Natura. Tra le colonne del roseto, una videoproiezione su quattro schermi genera un percorso di connessione tra la figura umana e il mondo naturale. La ricerca di una sinergia tra la gestualità e gli elementi si realizza con la fusione tra corpo, spirito e Natura. Un inizio delicato ed avvolgente curato da Enrico Ranzanici, sulla composizione musicale di Simone Lombardi, giocato su trasparenze e immagini, movimenti delicati portati, alla luce da una figura femminile nascosta, che si rivelerà solo sul finale
2. Duse, la Divina: il Laghetto delle Danze
“Così è, così sia. Ci siamo uniti per essere divisi” [Eleonora Duse - lettera a d’Annunzio]. Dalla superficie del Laghetto delle Danze si innalza un grande ventaglio d’acqua. Si apre lo scenario che celebra Eleonora Duse, amata e musa ispiratrice di d’Annunzio che viene evocata da una danza di particelle luminose. Un’atmosfera rarefatta ed un alone di mistero accompagnano la produzione 3D accennando dettagli della sua figura, fino alla sua apparizione finale, nelle vesti di straordinaria attrice che si riavvicina al suo amore, per poi svanire lasciando la magica scia della sua incantevole presenza.
3. Vate: la Valletta dell’Acqua Savia
Studiata come una passeggiata intima dedicata al d’Annunzio poeta, e realizzata con più elementi artistici. Innanzitutto un’illuminazione ambientale che valorizza la natura della Valletta dell'Acqua Savia, accompagnata dalla suadente voce di Luciano Bertoli che avvolge lo spettatore con un’interpretazione della celebre poesia La pioggia nel Pineto, un percorso che porta ad un video mapping tree installativo curato da Dario Pasotti e Riccardo Angarano.Studiata per essere un momento di raccoglimento e riflessione, seppur con un finale sorprendente, luogo in cui si rivela.
4. Ardore: Nave Puglia
"Tutto fu ambìto e tutto fu tentato. Quel che non fu fatto io lo sognai; e tanto era l'ardore che il sogno eguagliò l'atto" [d’Annunzio – Laus Vitae]. Dopo il percorso intimo della valletta, si passa alla Nave con uno spettacolo di luci incalzante, un omaggio ai desideri senza limiti, al coraggio e alle aspirazioni eroiche dell’uomo. Sulle note dell’olandese Volante di Richard Wagner, compositore tedesco ammirato e stimato dal Vate, la nave prende vita, e salpa per un viaggio luminoso e immersivo, dalle ritmiche sostenute. Colori, luci e texture si alternano per valorizzare uno dei luoghi più stupefacenti del Vittoriale, una scelta artistica significativa e marcante guidata dalla direzione creativa di Scena Urbana, e realizzata grazie al poliedrico light designer Lorenzo Polimeno
5. Sopra le mie sorti: il Mausoleo
"Ogni mio risveglio fu come un’improvvisa nascita nella luce. Io nacqui ogni mattina". Il Mausoleo è l'ultima forma in cui d'Annunzio ha deciso di rappresentarsi. L’ultima tappa del percorso va in scena al Mausoleo, una perfetta architettura circolare valorizzata da luci dinamiche che diventa un momento di raccoglimento e riflessione sulla vita oltre la morte. In questo gioco di luci il poeta è in alto al centro, Sopra le sue sorti, perché d'Annunzio va oltre, non gli basta essere semplicemente un uomo. Come un moderno Ulisse, vive la vita come avventura di conoscenza ed esperienza. In un continuo dono di sé.
Vittoriale degli Italiani
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