Frutto dell'arancio, pianta originaria della Cina coltivata in Asia da oltre 4000 anni. In Italia come in altre regioni del Mediterraneo fu introdotta dagli Arabi. La parola arancio deriva infatti dall'arabo “narangi” che a sua volta ha origine dal sanscrito “nagarunda”. Le arance sono largamente coltivate in Italia, Grecia, Spagna e Marocco. Nel nostro Paese le migliori varietà sono prodotte in Sicilia e Calabria.
Scegliere arance sode e pesanti rispetto alle dimensioni con la scorza liscia priva di parti molli, macchie nere e muffe. L'uso delle arance è molto vario: si consuma al naturale, spremuta, si cucina, se ne fanno bevande, marmellate e gelatine. La scorza si candisce come la polpa. Dall'arancio si può ricavare un olio essenziale utilizzato in pasticceria, in confetteria, in cosmetica, in farmacia e anche in chimica e l'acqua di fiori di arancio serve ad aromatizzare crepes, budini, sciroppi, tisane e dolci, primo fra tutti la pastiera napoletana.
L'arancio (
Citrus sinensis L.) è un albero da frutto appartenente al genere
Citrus (famiglia Rutaceae), il cui frutto è l'arancia (detta nell'uso corrente anche “arancio”, come l'albero), talora chiamata arancia dolce per distinguerla dall'arancia amara. È un antico ibrido, probabilmente fra il pomelo e il mandarino, ma da secoli cresce come specie autonoma e si propaga per innesto e talea. Oggi l'arancia è l'agrume più diffuso nel mondo e se ne coltivano centinaia di varietà.
Alcune varietà d'arancia sono a polpa bionda (ovale, biondo comune, navelina, washington navel), altri a polpa rossa per via dei pigmenti antocianici in essi contenuti (moro, tarocco, sanguinello), alcuni più grandi e più belli, altri di aspetto più modesto e dalla buccia più sottile, ma più succosi e dunque adatti per spremute.
Principali varietà d'arancia
Dop e Igp
Denominazione comunale d'origine (De.Co)
- Arancia ovale di San Giuseppe
Altre varietà