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Cooperativa de' Pazzi: il cibo favorisce l'inclusione sociale

Una realtà umbra nata da un anno che, tramite l'economia circolare basata sul mercato locale, permette a tanti giovani di trovare occupazione con l'agricoltura

di Claudio Zeni
 
04 luglio 2022 | 16:34

Cooperativa de' Pazzi: il cibo favorisce l'inclusione sociale

Una realtà umbra nata da un anno che, tramite l'economia circolare basata sul mercato locale, permette a tanti giovani di trovare occupazione con l'agricoltura

di Claudio Zeni
04 luglio 2022 | 16:34
 

È nata nel 2021, con il sostegno del comune di Baschi (Tr), la Cooperativa di Comunità de’ Pazzi, un progetto che prende la denominazione dall’antico nome di Civitella del Lago (Civitella de’ Pazzi) e in cui sostenibilità e inclusività diventano il perfetto binomio per creare indotto economico e sociale all’interno di otto borghi del comune umbro. 

Presidente della Cooperativa è Luca Trippini, fratello del celebre Paolo, chef Jre e ambasciatore del Gusto per l’Umbria.

Giovani al lavoro con la terra Cooperativa de' pazzi: il cibo favorisce l'inclusione sociale

Giovani al lavoro con la terra

Un'economia circolare per il territorio

Luca Trippini, col supporto di Paolo, ha infatti deciso di investire sul territorio creando un'economia circolare che non solo si occupi di valorizzare la filiera produttiva attraverso il recupero e il ripristino di terreni agricoli, ma si focalizzi sul capitale umano incentivando le attività economiche/sociali di un’intera comunità.

Comunità che, nel corso degli anni, ha preservato tradizioni e valori, ma, di contro, ha perso slancio sociale ed economico a causa di una diminuzione tangibile della popolazione. Nel circuito virtuoso generato dalla cooperativa, vengono inclusi socialmente e professionalmente 17 giovani del luogo, 14 dei quali assunti a tempo indeterminato, che si occupano di recuperare e mettere in produzione tutti gli oliveti dismessi sull’intero territorio, sospingendo il settore oleario della zona e contribuendo al consumo di un prodotto biologico a km0; di ripristinare terreni agricoli di proprietà del comune allo scopo di produrre frutta, verdura e ortaggi che verranno immessi nei mercati agroalimentari locali e nel settore ristorativo; di potare alberi e vigne per ottenere produzioni di alta qualità; di creare punti di aggregazione attraverso la nascita di nuove attività, come l’edicola centrale di Baschi o i laboratori di cucina, o, ancora, l’impresa di pulizia, che rivitalizzino, non solo simbolicamente, i borghi nel loro tessuto ludico/economico/sociale; di ristrutturare e rimettere in funzione il vecchio forno di Civitella del Lago, un tempo patrimonio della tradizione cittadina, per consentire a cuochi, pasticceri e panettieri della zona di usufruirne in caso di necessità.

Le olive al centro delle attività Cooperativa de' pazzi: il cibo favorisce l'inclusione sociale

Le olive al centro delle attività

Cosa si trova sul territorio

In questo nuovo concetto di lavoro “sostenibile e inclusivo” e di “km 0 culturale” i borghi del comune di Baschi (Civitella del Lago Acqualoreto, Morre, Morruzze, Collelungo, Cerreto, Scoppieto e Vagli) diventano una meta da visitare, una realtà in cui è possibile percepire:

  • lo sviluppo sostenibile;
  • l’ospitalità diffusa, nell’ottica di incentivare l’offerta turistica della zona e della conservazione delle risorse architettoniche e storico-culturali
  • la tradizione che si mescola all’innovazione nei processi produttivi;
  • tutela del territorio e dell’ambiente;
  • riqualificazione sociale e territoriale.

Paolo Trippini Cooperativa de' pazzi: il cibo favorisce l'inclusione sociale

Paolo Trippini

Occasione per i giovani

Una comunità che mette d’accordo istituzioni e attività produttive locali, nonché le nuove generazioni che, per volontà e per trovare un’occupazione, si dedicano al recupero dell’agricoltura locale e all’attivazione di servizi sociali. La Cooperativa de’ Pazzi, come best practice, potrebbe fungere da modello, da una parte, per contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi, dall’altra per valorizzare quelle tradizioni insite nella cultura locale in cui il Km 0, sia culturale che produttivo, non rimanga un concetto astratto, ma sia tangibile per tutti.

 Il ristorante "Trippini”, così come le altre attività poste in essere dal progetto, diventano snodi fondamentali in cui concretamente usufruire dei risultati ottenuti. Dal lavoro dei dipendenti, infatti, arrivano l’olio e gli ortaggi che vengono coltivati dagli abitanti del borgo e utilizzati dallo chef per i suoi piatti. Un senso di appartenenza al territorio vero e genuino che si traduce in un menù degustazione, dedicato alla sua terra, a base di cacciagione, selvaggina, carni da cortile o provenienti da animali bradi, pasta e pane fatti a mano, tartufi, funghi, legumi e ortaggi locali.

Una creazione dello chef Cooperativa de' pazzi: il cibo favorisce l'inclusione sociale

Una creazione dello chef

Il ristorante diventa un vero e proprio “Destination Restaurant” dove si susseguono esperienza e territorio e dove si riassume il lavoro di un’intera comunità. Un luogo in cui si realizza concretamente il Km 0 con il sostegno alle filiere locali e si promuove il patrimonio agro-alimentare di un’intera zona.

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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