Gli italiani amano il cibo e ne parlano di continuo, soprattutto a tavola. La pasta, poi, li fa felici. Basta pensare ad Alberto Sordi nel film “Un Americano a Roma” con la sua celebre dichiarazione: “Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo. Io me te magno”. Il 99% degli italiani la consuma 5 volte alla settimana per un totale di 23 chilogrammi pro capite. Siamo i consumatori campioni del mondo. Piacere allo stato puro.
La pasta ci rende felici, lo conferma la scienza
Il mondo emotivo
Non si sapeva però che esiste un meccanismo emozionale e neurofisiologico alla base del benessere psicofisico che si prova mangiando un piatto di pasta, che per la prima volta è stato indagato e misurato scientificamente. Lo rivela uno studio italiano, del “Behavior & Brain Lab” della Libera Università di Lingue e Comunicazione Iulm, realizzato per i pastai italiani di Unione italiana food. È la prima volta che la ricerca scientifica indaga la sfera emotivo gratificatoria per capire come, quanto e perché siamo felici quando mangiamo un piatto di pasta, tracciando cosa si accende nel nostro cervello.
Assaggi, musica e sport
I ricercatori hanno utilizzato le metodologie neuroscientifiche e del brain tracking simili a quelle che servono per la macchina della verità (l’analisi delle espressioni del volto, delle attivazioni cerebrali legate alle emozioni, della variazione del battito cardiaco e della microsudorazione) su un campione di 40 soggetti (20 donne e 20 uomini) di età compresa tra i 25 e i 55 anni e senza allergie o intolleranze alimentari. Ogni partecipante è stato sottoposto a stimoli diversi: quattro assaggi di pasta (penne al ragù, al pomodoro, al pesto e all’olio). Lo studio ha voluto individuare il tipo di reazione emotiva e il relativo grado di coinvolgimento dell’assaggio di un piatto di pasta, in comparazione ad alcune attività preferite come ascoltare musica o guardare le olimpiadi, una partita di calcio o di tennis. Lo studio conferma che mangiare pasta provoca uno stato emotivo-cognitivo positivo con dei risultati uguali, se non addirittura superiori, rispetto a quelli registrati con musica e sport. I quattro parametri di analisi esaminati ci dicono anche che l’esperienza emotiva vissuta durante la degustazione della pasta preferita è pari a quella generata dalla rievocazione di ricordi felici. In particolare quelli legati alla famiglia.
Gli italiani sono i maggiori consumatori di pasta al mondo
Ecco come la pasta accende la felicità
Lo studio conferma che mangiare pasta provoca uno stato emotivo-cognitivo positivo con dei risultati uguali, se non addirittura superiori, rispetto a quelli registrati con musica e sport. I quattro parametri di analisi esaminati ci dicono anche che l’esperienza emotiva vissuta durante la degustazione della pasta preferita è pari a quella generata dalla rievocazione di ricordi felici. In particolare quelli legati alla famiglia. Nel dettaglio:
- Memorization Index: con un punteggio di 0,87 in una scala da 0 a 1, l’“esperienza pasta” doppia musica (0,43) e bissa lo sport (0,02) nell’attivare processi cognitivi di memoria. Indicando come sia la pasta l’attività maggiormente legata all’attivazione dei processi mnestici.
- Engagement Index: la pasta è lo stimolo più coinvolgente (0,28) rispetto a musica (0,20) e sport (0,03).
- Emotional Index: la pasta (0,36) è appaiata alla musica (0,35) e davanti allo sport (0,22) per la miglior capacità di provocare emozioni positive.
- Happiness Index: è indicatore della felicità provata dal soggetto e manifestata a livello delle espressioni facciali. Ancora una volta la pasta si posiziona con un 76% sullo stesso livello della canzone preferita (75%) e, a un livello superiore, rispetto al proprio sport preferito (54%).
La scienza al servizio delle emozioni
«Attraverso questo studio la scienza si è messa al servizio delle emozioni per certificare che pasta e felicità sono una cosa sola – ha spiegato nel corso della presentazione dello studio Vincenzo Russo, professore di Psicologia dei Consumi e neuromarketing dell’Università Iulm, fondatore e coordinatore del Centro di ricerca di neuromarketing Behavior & Brain Lab Iulm - I risultati ci dicono che sono proprio i momenti in cui mangiamo la pasta quelli che ci attivano maggiormente a livello emotivo. È quindi l’atto vero e proprio di assaggiare e assaporare il piatto nel suo pieno sapore a stimolare le memorie e le emozioni più positive. Questa attivazione cognitiva ed emotiva determinata dall’assaggio della pasta è così forte, piacevole e coinvolgente da persistere anche nei momenti successivi all’aver mangiato».
Chimica, sapore e condimento
«La ricerca – ha annotato Luca Piretta, medico, gastroenterologo e nutrizionista – stacca la componente soggettiva e misura le risposte oggettive. La pasta è un alimento composto da tanti elementi in grado di procurare benessere. Alla chimica si aggiunge poi il sapore e il condimento incrementa e completa il piacere. Quando si mangiano carboidrati si stimolano le endorfine che trasmettono una sensazione di benessere. E i carboidrati complessi come la pasta assicurano un apporto sufficiente di triptofano, l’aminoacido precursore della serotonina, che regola l’umore. Le vitamine del gruppo B, presenti in quantità maggiore nella pasta integrale, implicano il rilassamento muscolare; soprattutto la B1, fondamentale per il sistema nervoso centrale, stimola la produzione di serotonina».
Sono state analizzate le espressioni del volto e le attivazioni cerebrali legate alle emozioni
Comfort food
Indagando le abitudini di consumo dei partecipanti al test, alla domanda “quando mangi la pasta?”, la risposta che ha generato un punteggio più alto è stata “quando mi sento felice” con 4,54 su una scala Lickert da 1 a 6. Il suo consumo, in particolare, è legato a momenti di condivisione familiare (5,10) e amicizia (5,07).
Inoltre, la maggioranza del campione (40%) ha identificato come comfort food proprio la pasta. Interrogati sulle tre parole da associare alla pasta, subito dopo i riferimenti specifici al gusto e all’identità (“Italia”, “buona”) l’unica emozione immediatamente associata è stata la felicità. E alla domanda “quanto ti rende felice mangiare la pasta?”, il 76% degli utenti ha risposto "molto".
Rapporto felicità/prezzo
«La pasta – ha dichiarato Riccardo Felicetti, presidente dei pastai italiani di Unione Italiana Food - è il cibo con il miglior rapporto felicità/prezzo, un valore importante soprattutto oggi. A volte la felicità è nelle piccole cose, come la pasta, la canzone del cuore e lo sport preferito». «Abbiamo sempre saputo - ha proseguito Felicetti - che un buon piatto di pasta rende le persone felici, ma non sapevamo perché e fino a che punto. Ora arriva la conferma da questa ricerca che abbiamo commissionato allo Iulm, nella quale la pasta viene eletta a cibo della felicità. E portare un po’ di felicità nelle case degli italiani, in un momento come questo, per noi pastai è davvero fonte di soddisfazione e di orgoglio».
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