Entra in vigore il decreto che istituisce l’obbligo dell’indicazione d’origine in etichetta per riso e pasta. La normativa scatta il 13 febbraio per il primo e il 14 per la seconda. Aidepi perplessa.
Le indicazioni sull'origine dovranno essere apposte in un punto evidente e nello stesso campo visivo in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili.
Queste le nuove regole fissate dai due decreti interministeriali, firmati dai ministri delle Politiche agricole e alimentari Maurizio Martina e dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Sono 180 i giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, concessi alle aziende per adeguarsi al nuovo sistema e smaltire le etichette e confezioni già prodotte e già sul mercato.
L’associazione dei pastai italiani Aidepi ha pochi giorni fa espresso forti perplessità secondo il principio che «l’origine non è di per sé sinonimo di qualità - ha detto Riccardo Felicetti presidente dell’associazione - si rischia confusione nella percezione del consumatore».
«Usciranno finalmente dall'anonimato e saranno riconoscibili nelle etichette della pasta 4,3 miliardi di chili di grano duro italiano che insieme a 1,5 miliardi di chili di riso nazionale garantiscono all'Italia il primato in Europa», commenta soddisfatta Coldiretti che a Roma organizza il Pasta Day presentando, con esempi concreti, le nuove etichette.