La distanza con il Giappone si è accorciata. Possiamo gustare la vera carne giapponese (la cucina del Sol Levante è sempre più apprezzata in Italia), allevata secondo i dettami dell’antica sapienza orientale. Si sente parlare spesso di carne “Wagyu” (di cui abbiamo già parlato nei mesi scorsi), ma vediamo il significato della parola. Si tratta di una parola composta “Wa”, significa “Giappone”, la seconda “Gyu” equivale a “manzo”, dunque un termine generico per indicare la razza di animali giapponesi, caratterizzata dalla presenza di venature di grasso intramuscolare (marezzatura).
La carne giapponese si trova ormai in tanti ristoranti
La razza prediletta è la Kuroge, dal manto nero e lucido, che raggiunge a fine allevamento (31-36 mesi) un peso di 700 chili. Il segreto di questa carne consiste nella sua tenerezza, perché, una volta scottata sulla piastra, consente di raggiungere livelli di gusto e morbidezza. Questa carne è parte integrante della cultura orientale, fondata sulla convivialità. Dopo una accurata ricerca e selezione Wagyu Company si propone come trait d’union Italia-Giappone. Infatti, Maiko Takashima, Lorenzo Ferraboschi e Paolo Tucci hanno selezionato una tra le migliori carni giapponesi, la Wagyu Miyabi di Kyoto, che segue un disciplinare rigoroso dal regolamento severo. I capi di bestiame sono allevati in un ambiente silenzioso e sereno, su un letto di trucioli di cipresso profumato, bevono acqua purissima, ricca di sali minerali e si nutrono di cereali ed erba timotea.
Carne giapponese impanata
Il prolungamento del periodo di allevamento che arriva a 36 mesi, porta la carne ad essere marezzata e particolarmente gustosa e dolce. Il tessuto è ricco di grassi insaturi, proprio come un buon olio evo, presenta una bassa percentuale di colesterolo, omega 3 e 6. Secondo la filosofia giapponese, solo un animale che vive una vita felice, può contraccambiare l’allevatore, dandogli una carne di alta qualità. Certamente non è un prodotto di massa, ma si trovano pezzi accessibili. Quello medio si aggira comunque intorno ai 350 euro al chilo. Wagyu Company non solo importa, ma è anche divulgatore di cultura giapponese, ideale per cuochi, ristoratori e anche privati.
Sono molti ristoratori a proporre carne Wagyu, ma pochi conoscono in dettaglio le caratteristiche organolettiche, così da cadere in errore. La classificazione della carne Wagyu dipende da un Istituto pubblico, che viene suddivisa in cinque livelli, ma il punteggio massimo è quella trattata da Wagyu Company, che offre anche la possibilità di provarla e acquistarla attraverso il suo sito internet.
Per informazioni:
www.wagyucompany.com