Qualcuno potrebbe sottolineare che da anni nella piccola città alpina di Albertville - comune francese incastonato nelle valli alpine - l’elettricità viene prodotta attraverso la fermentazione del siero del latte. Ma questo non significa che l’Italia sia per forza indietro. Anzi, nel Lazio ci sono pratiche virtuose portate avanti da imprenditori agricoli che con grandi sacrifici e sforzi producono materie prime casearie servendosi di energia verde. Questo uno dei grandi temi emerso durante la settima edizione degli Open Days Sabelli, due giorni dedicati al cibo delle produzioni agricole locali della Regione Lazio. La Sabelli Distribuzione ha infatti aperto le porte del suo stabilimento di via Melibeo a Roma per far degustare e conoscere al pubblico l’eccellenza dei sapori del Lazio.
Il pecorino sostenibili agli Open Days Sabelli
Alla scoperta delle produzioni Sabelli
Assaggi, degustazioni, incontro diretto con i produttori, una filiera che Sabelli valorizza attraverso la sua rete distributiva oggi tra le più importanti piattaforme del centro Italia. «I nostri open days rappresentano la genuinità e il gusto autentico di ogni produttore e delle sue materie prime - spiega Mario Testa, tra gli organizzatori degli Open Days Sabelli - Anche questa settima edizione ha visto come protagonisti le migliori imprese agricole del territorio laziale. Un’occasione per far sapere al pubblico che dietro a un buon prodotto che finisce sulle nostre tavole ci sono aziende che investono in qualità ma anche in sicurezza alimentare attraverso la sostenibilità, il km 0 e la tracciabilità».
Prodotti laziali agli Open Days Sabelli
Sabelli, il pecorino sostenibile nel rispetto delle antiche tradizioni
L’evento nasce dall’idea di promuovere le eccellenze del territorio, di cui la stessa Sabelli, grazie ad Archimede fondatore del celebre caseificio che porta il suo nome e che ha avuto origine dal laboratorio aperto da suo padre nel 1921, produce da anni specialità casearie dalla mozzarella alla burrata, dalla stracciatella alla ricotta fino ai formaggi. Duemila metri quadrati di spazio, in una struttura che ha ospitato anche chef, pastai e pizzaioli. Per gli amanti della mozzarella produzione in diretta con i maestri caseari. E ancora, salumi in tutte le loro declinazioni con tagliatori professionisti.
Il made in Lazio secondo Sabelli
Tra i produttori presenti, interessante la proposta di alcune aziende che producono ricotte e formaggi con energia verde nel rispetto delle antiche tradizioni raccogliendo il latte nelle campagne dell’Agro Romano. Immancabile la regina della tipicità romana e dei Castelli, con la porchetta d’Ariccia Igp di Leoni che produce artigianalmente dal 1940.
«Alleviamo ovini da generazioni, è il caso del pecorino Matusa realizzato con latte di pecora del territorio laziale e con energie rinnovabili, grazie al nostro impianto di biogas di ultima generazione che ci permette di ottenere un recupero di calore e di energia», sottolinea Daniele Peticchia di Formaggi Boccea.