Doppio webinar organizzato il 19 novembre dal Norvegian Seafood Council e dal consorzio Tørrfisk fra Lofoten. In primo piano lo stoccafisso norvegese. Entrambi gli incontri sono stati moderati da Petter Johannesen, executive vicepresident di Assonorvegia, che ha subito introdotto Margit F. Tveiten, ambasciatrice di Norvegia in Italia.
Stoccafisso norvegese, un prodotto di alto profilo che va narrato alle nuove generazioni
«Lo
stoccafisso - ha ricordato - interpreta un ruolo importante nell’ambito degli ottimi rapporti bilaterali tra i nostri due Paesi. Gli italiani, che lo sanno trasformare in
piatti deliziosi riconoscono la qualità del nostro migliore merluzzo, un
cibo sano che proviene da
mari freddi e puliti, frutto di una pesca sostenibile e di una filiera che rispetta l’eccellenza della materia prima».
Le strategie per incrementare le venditeUn pesce apprezzato, che ha visto nel biennio 2018-2019 un aumento delle esportazioni verso l’Italia. «Nel 2019 il valore dell’export - ha ricordato
Trym Eidem Gundersen, direttore Italia di Norvegian Seafood Council - è stato pari a 556 milioni di corone norvegesi, oltre 56 milioni di euro pari a 2482 tonnellate ma nel 2020, causa pandemia, abbiamo registrato una flessione del 23% a volume. Un prodotto amato ma che, pur tenendo bene nei negozi di pesce e nei mercati, non fa segnare ancora alte vendite nella Gdo. È necessario quindi
raccontarlo e spiegarlo, con una narrazione mirata soprattutto alle
nuove generazioni che metta l’accendo anche sui
valori nutrizionali. Incrementare le vendite è un obiettivo concreto per il 2021 attraverso la proposta di nuovi prodotti di pronto utilizzo e con ricette semplici da realizzare. Sul fronte della promozione Horeca, ma non solo, il nostro
ambassador è
Ivano Ricchebono, un stella Michelin con The Cook al Cavo di Genova. Abbiamo inoltre organizzato e promosso con il consorzio Tørrfisk fra Lofoten la
mostra fotografica “Skrei (Il Viaggio)” a Milano. Si tratta di un reportage sul mondo del merluzzo norvegese di
Valentina Tamborra. Un lavoro che si è tradotto anche in un volume».
Bollino Igp per lo stoccafisso del consorzio Tørrfisk fra Lofoten
Lavorare su notorietò, immagine e prezzoRiflettori puntati sullo stoccafisso anche da
Nielsen Italia che ne ha analizzato il
consumo nella Gdo. Lo studio ha preso in analisi un campione in tre regioni ad alto consumo di pesce: Veneto, Liguria e Campania. Dall’indagine è emerso che un terzo del campione conosce lo stoccafisso e che tra i giovani regna un po’ di confusione. La frequenza di consumo è di 1,4 volte al mese. In particolare, la Campania si attesta quasi su un consumo quindicinale (1,8). In generale, l’indagine ha riscontrato un
decremento del 15% nelle vendite, perché il prodotto risulta caro (37%), ve ne sono altri con maggiore appeal (18%), non lo si trova nei negozi abituali (18%) e perché si ritiene sia difficile da preparare. D’altro canto le motivazioni di consumo vedono privilegiare la
salute (55%), il
gusto (51%) e la
tradizione (51%), mentre le occasioni sono giorni speciali o di festa (36%). Il canale di acquisto è prevalentemente la pescheria (41%); la Gdo si attesta al 33%. Il freno, quindi, risulta essere attivato da tre elementi: bassa notorietà, immagine non moderna e prezzo.
La reazione a questa situazione di stallo, promossa dal
Gruppo Fma pandemia permettendo, mette in primo piano la
formazione e contempla
store promotion per coinvolgere direttamente il consumatore, abbinata a
cooking show per divulgare le modalità di elaborazione culinaria e favorire la degustazione. Lo stoccafisso va
spiegato, mostrato e
mangiato. Una delle chiavi di volta è rappresentata dalle
confezioni ready to cook: valore aggiunto e contenuto di servizio.
Le celebri rastrelliere per lo stoccafisso norvegese
Consumatori disponibili a pagare di più uno stoccafisso con un marchio di origineSu questa linea vento in poppa lo porta il lancio in Italia dello
Stoccafisso di Lofoten Igp. Il 66% degli italiani, secondo una recente indagine Nielsen, sarebbe disposto a pagare di più uno stoccafisso con un marchio di origine. «L’I
ndicazione geografica protetta - ha puntualizzato
Olaf Pedersen, country manager Italia per il consorzio Tørrfisk fra Lofoten - viene riconosciuta solo alle realtà consorziate e rappresenta una
garanzia di filiera. In quest’ottica si rivela una fondamentale leva di marketing e di immagine. Ora siamo al pari di altri prodotti di rango nel panorama gastronomico italiano».
Il bollino Igp, abbinato a una
comunicazione chiara sulla confezione in merito ai valori del prodotto e alla facilità di utilizzo in cucina, può essere la forza motrice per
conquistare nuovi consumatori e innescare un processo di fidelizzazione.
Per informazioni:
www.pescenorvegese.it