Natale 2024, non solo tradizione: arriva la rivoluzione pop del panettone

Il Natale 2024 celebra il panettone in versioni inedite e sorprendenti: dall'intensità della 'Nduja calabrese alle note agrumate dello yuzu giapponese, fino al mirto sardo e alla grappa veneta . Un viaggio tra tradizione e innovazione che trasforma il classico dolce natalizio in una raffinata esperienza gourmet

26 novembre 2024 | 05:00
di Elisa Erriu

Forse da bambini non ci ponevamo troppi problemi: il pandoro era il pandoro e il panettone era quella cosa spugnosa con l'uvetta che, sotto sotto, ci faceva un po' senso anche solo a guardarla. Al massimo ricevevamo la variante con le gocce di cioccolato. E finiva tutto così, i regali erano molto più importanti. Ma adesso la storia è cambiata. Non esiste più il Natale di una volta, soprattutto non esistono più i soliti panettoni. Canditi? Banditi. Sapore stopposo e incerto? Dimenticateli. Il panettone da oggi è un affare serio di portata nazionale, chef, pasticceri e grandi marchi hanno capito che la magia vera del Natale si racchiude tra un panettone e la sua farcitura, sul modo di renderla più originale, più audace, più particolare. Insomma, più speciale e basta. Vi presentiamo la lista per il Natale 2024 quindi non dei soliti panettoni, bensì dei “Signori Panettoni”, i grandi lievitati che vi faranno tornare a essere bambini, regalandovi qualcosa di inaspettato.

Lo 'Ndujattone, il Panettone alla 'Nduja di Marco Macrì

Avete letto bene: il panettone con la 'Nduja. Partiamo subito con un panettone dal carattere deciso: questa creazione di Marco Macrì è un invito ad esplorare i sapori più forti del Sud Italia, con il suo particolare impasto farcito con l'inconfondibile 'nduja calabrese. Il gusto è inizialmente robusto e piccante, di certo non adatto a tutti, ma se oserete tentare questo Natale, scoprirete un Panettone complesso e ricco di contrasti: la dolcezza dell'impasto con il sapore focoso della 'nduja. Pensate che sia un panettone troppo sfrontato? Ricordatevi che la 'Nduja parla di storie antiche, di famiglie unite e di momenti intensi. Non vorreste anche voi un Natale così?

Il Panettone all'Aceto Balsamico dell'Acetaia Leonardi

Se non avete mai provato fragole e aceto, questo panettone vi sorprenderà (anche se un po' non lo meritate finché non proverete aceto e fragole). Farcito con una crema dolce all'aceto balsamico dell'Acetaia Leonardi, maturato nelle botti di Modena, aggiungerà un tocco raffinato alla vostra tavola natalizia, rendendo omaggio alla tradizione emiliana. La sensazione al palato è di gustare qualcosa di “elegante” e ricercato, che provo a spiegare meglio in questo modo: l'aceto, con le sue note balsamiche agrodolci, nobilitano il sapore di un impasto dolce lievitato, ricreando un'armonia sia dal lato della consistenza, sia dal lato gustativo. Per farla breve, ricorda un cantuccio toscano imbevuto nel vino, ma più morbido, più delicato. Ideale per chi vuole fare un regalo raffinato.

Panettone alla Birra del Birrificio Baladin

D'altronde stiamo parlando di due lievitati: ci stava che la birreria artigianale Baladin inventasse il panettone con la sua birra. Per farlo, però, il birrificio ha studiato una speciale ricetta in collaborazione con Massimo Albertengo, titolare della Albertengo Panettoni, noto per la sua passione nel mondo dei lievitati, e Teo Musso, uno dei rappresentanti del birrificio. Dopo varie sperimentazioni, insieme hanno creato il panettone con la birra “Xyauyù”, una birra “ossidata” firmata Baladin, dal gusto simile al Passito. Proprio grazie a questo abbinamento dolce e aromatico, il Panettone di Baladin spicca per le sue note maltate e floreali, l'impasto soffice e il sapore dell'uvetta e della buccia d'arancia candita. È un panettone che racconta storie di birrai appassionati, di terre piemontesi e di antichi lieviti che si fondono in un'unione perfetta. Tassativamente da gustare in compagnia con un bicchiere della stessa birra.

Panettone alla Cipolla Rossa di Acquaviva di Eustachio Sapone

Pensate alle cipolle caramellate. E ora immaginate una cipolla candita e unita a cioccolato bianco, scorza di limone e finocchietto selvatico. Eustachio Sapone propone un panettone che va oltre le aspettative, trasformando un ingrediente umile come la Cipolla Rossa di Acquaviva in un protagonista. È un panettone per chi ama le sfide, per chi apprezza il gusto della Puglia e per chi pensa che anche le tradizioni culinarie più semplici possano trovare nuova vita in interpretazioni golose.

Panettone allo Zafferano di Vergani

Non c'è bisogno di vivere a Milano per assaporare Milano: Vergani rende omaggio alla città meneghina con un panettone che incorpora lo zafferano, simbolo indiscusso della città col suo iconico risotto alla milanese (in cui, come ben saprete, lo zafferano è il principe protagonista). Il colore dorato e il sapore speziato del fiore d'oro italiano avvolgono l'impasto di questo panettone, che celebra l'identità milanese, con un'identità sofisticata e avvolgente. Al palato, l'incontro tra il dolce del lievitato e lo zafferano, rendono questo dolce ricco, corposo e voluttuoso. Basta un morso per sentirsi “nobili” (come ben saprete, ancora una volta, poche spezie battono lo zafferano in fattore di raffinatezza, qualità organolettiche e… costi). Un panettone pensato per chi desidera un dolce natalizio che sa di un'autentica eleganza senza tempo.

Panettone al Limoncello di Antonino Cannavacciuolo

Nella guida dei nostri panettoni esclusivi per il Natale 2024, ecco arrivare anche un'icona della ristorazione. Ma non abbiamo optato per un leggendario o istrionico pasticciere, abbiamo pensato a qualcosa di più fresco, audace. Qualcosa che non può passare proprio inosservato. Antonino Cannavacciuolo è la scelta giusta per portare i profumi della Campania nelle tavole natalizie, con un panettone ormai simbolo della sua proposta di shop online. Un panettone che unisce la dolcezza dell'impasto alle note agrumate del limoncello, celebre digestivo della Costiera. Ogni fetta sa dei limoneti della costa, un sapore che evoca la leggerezza e la freschezza del Sud Italia. Un dolce perfetto per chi desidera un'alternativa leggera ma caratteristica, capace di trasformare ogni assaggio in un viaggio tra le bellezze della Costiera Amalfitana.

Panettone al Capocollo del Salumificio Santoro

Arrivati a questo punto della lista, è giunto il momento di fare una proposta davvero insolita: per gli amici si chiama il “Pancapocollo” ed è il frutto della collaborazione tra il Salumificio Santoro e il forno Lenti. Questo panettone è arricchito, sì, proprio con il capocollo, salume tipico della Puglia. Lo rende dunque un panettone salato? Difficile catalogarlo in maniera standardizzata. Se lo mangerete, troverete i contrasti tra l'affumicato del salume e il dolce del lievitato, il capocollo d'altronde mantiene la sua salinità, creando una miscela di gusto unica. Ideale per chi desidera un panettone che racconta di antiche tradizioni e sapori rustici. O anche per chi vuole fare colpo con il padre pugliese della fidanzata.

Panettone alla Liquirizia e Clementine di Amarelli

La storica azienda Amarelli propone un panettone che celebra la liquirizia, uno dei simboli della Calabria, combinata con le clementine e il cioccolato fondente. Questo è un panettone bello da vedere quanto è buono da mangiare: le note balsamiche della liquirizia incontrano la dolcezza delle clementine in un equilibrio armonioso, per un panettone che è come una passeggiata nei profumi della Calabria. Perfetto per chi ama i sapori intensi e le esperienze gustative ricche di carattere.

Panettone al Mirto di Distillerie Lussurgesi

Le Distillerie Lussurgesi, in Sardegna, offrono da anni diverse proposte di panettoni, dalla loro specialità alla crema di fichi con l'Abbardente, un distillato di vino con radici risalenti al 700 spagnolo, fino al celebre panettone col Mirto sardo. Per quest'anno vi proponiamo il panettone al cioccolato e mirto, che vi trasporterà direttamente davanti a un tramonto sardo. Il mirto dona un retrogusto balsamico e leggermente amaro, che evoca le terre selvagge dell'isola, ben combinato all'impasto soffice. Perfetto da gustare con un bicchiere dello stesso liquore e per chi vuole un Natale dal sapore mediterraneo, avvolgente e romantico.

Panettone allo Yuzu di IYO Group

Non poteva mancare in questa guida un panettone che sapesse anche un po' di esotico, in particolare di Giappone: questo panettone nasce dalla maestria di IYO Group, primo ristorante giapponese stellato in Italia, che fonde l'eleganza della tradizione nipponica con la ricchezza della pasticceria italiana. Lo yuzu, agrume iconico del Paese del Sol Levante, si insinua nell'impasto con delicatezza, regalando un profumo fresco e raffinato. La nota agrumata, al contempo dolce e acidula, si sposa con la morbidezza della lievitazione naturale, creando un dolce sofisticato e innovativo. Il tutto dolcemente abbracciato dalla presenza del cioccolato bianco e da golose scaglie di gianduia fondente. È un panettone ideale per chi cerca sapori eterei e un'esperienza che va oltre il consueto, trasformando il Natale in un viaggio sensoriale tra Oriente e Occidente.

Panettone alla Grappa Bianca di Nardini e Olivieri 1882

Citiamo questo panettone non tanto per il gusto fuori dagli schemi, quanto per la sua collaborazione fuori dalle righe. Il Panettone alla Grappa Bianca Nardini infatti è il connubio tra la celebrazione dell'arte pasticcera e la tradizione distillatoria italiana più antica del nostra Paese: questo panettone, nato dalla collaborazione tra la Distilleria Nardini e la pluripremiata pasticceria Olivieri 1882, vanta una lavorazione di altissima qualità, oltre 48 ore di lievitazione con lievito madre vivo, con ingredienti pregiati che rispecchiano la più classica della tradizione. Il tocco di originalità è dato dalla Grappa Bianca Nardini, che regala al dolce un bouquet di aromi floreali e fruttati. È un panettone “classico”, ma che racconta la storia di due eccellenze italiane, unendole attraverso un impasto artigianale coi sapori intensi e raffinati della distilleria più antica d'Italia. Ideale per chi cerca un dolce natalizio che voglia apprezzare la tradizione reinterpretata con maestria.

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Alberto Lupini


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