Melegatti, dopo il pandoro punta sui croissant
Da un anno l'azienda veronese produce quotidianamente 450mila cornetti, ma ha l'obiettivo di espandere il business. Nel mentre ilfatturato è di 30 milioni di euro, di cui il 20% nello stabilimento dei croissant
Dal pandoro (nato qui nel 1894) ai croissant. La veronese Melegatti con stabilimenti a San Giovanni di Lupato e S. Martino Buon Albergo, lancia la nuova sfida nel mercato dei lievitati, non solo da ricorrenza, un segmento già fortemente presidiato.
Prodotti 450mila cornetti al giorno
«Quando nel 2018, la nostra famiglia operante nel settore della componentistica degli ascensori ha rilevato fabbrica , praticante decotta, investendo una decina milioni di euro - dice l'amministratore delegato Giacomo Spezzapria -abbiamo iniziato un percorso che ci porterà nel 2023-24, a presidiare tutto il mercato dei croissant. Da un anno produciamo quotidianamente 450mila cornetti alla marmellata, cacao, crema, nocciola, pistacchio con lievito madre, uova fresche italiane da galline allevate a terra e miele delle nostre terre. Un terzo a marchio nostro, i restanti due terzi extra. Così ci apprestiamo ad entrare in questo comparto con una grande festa tutta dedicata ai lievitati. Abbiamo infatti organizzato per il 30 gennaio il “Croissant Day”».
Azienda fondata 125 anni fa
Melegatti, rinverdisce quindi i fasti del passato (era arrivata ad avere fino a mille dipendenti); fasti che risalgono a 125 anni fa quando il pasticcere Domenico Melegatti fondo l'azienda all'interno di una antica pasticceria nel cuore di Verona, in corso Borsari, creando il pandoro, un nuovo sofficissimo dolce che lo stesso anno ottenne dal Regno d'Italia il “Certificato di Privativa Industriale” per aver inventato il nome, la forma e la ricetta di quello che sarà il prodotto di punta dell'azienda.
«E la rinascita è iniziata. Il fatturato è di 30 milioni di euro, di cui il 20% nello stabilimento dei croissant. I dipendenti sono 180 e l'export è pari al 15% prevalentemente negli Stati Uniti, Venezuela, Francia, Spagna e Canada. Siamo cresciuti - rimarca Giacomo - dai 13 milioni del 2019, ai 17 del 2020, 26 nel 20213 fino ai 30 milioni di euro, nel 2022. Stabile il mercato: nelle festività natalizie sono stati venduti circa 6 milioni di pezzi, per il 70% pandori, il rimante 30% panettoni. E adesso ci stiamo preparando a confezionare le colombe pasquali, in questo stabilimento che è tutto all'insegna della qualità e della sostenibilità ambientale. E a lanciare l'ambiziosa sfida al mercato dei croissant! L'obiettivo è quello di preservare le eccellenze produttive del territorio e tutelare l'integrità e l'italianità di un marchio storico».
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Alberto Lupini