Le feste dell’olio aiutano a capire il vero extravergine artigianale

Da ottobre a novembre, in Italia, si celebrano le feste dell'olio, con eventi come le "Domeniche dell'Olio" a Cerreto Sannita, la "gioiosa domenica dell’olio nuovo" a Racalmuto e "Un filo d’olio" a Imola

13 novembre 2024 | 10:36
di Fausto Borella

Da inizio ottobre, fino alla fine di novembre, per due mesi, in quasi tutte le regioni italiane, si vedono distese di reti verdi o arancioni, che abbracciano gli alberi di olivo o formano un secondo manto, tra i terrazzamenti e i prati dei vari oliveti.
È il momento tanto atteso da i quasi 600.000 olivicoltori, hobbisti o aziende agricole, che vogliono spremere questo frutto, per farne un liquido verde, possibilmente profumato, amaro e piccante.

Dopo ventiquattro anni di continuo innamoramento, con questo frutto amato e qualche volta odiato, oramai, mi posso permettere di raccontare attraverso l'Accademia Maestrod’olio, quali siano le strategie più importanti, non solo per non rovinare l’oliva prima della frangitura, ma soprattutto, come conservare l’olio in maniera adeguata, per molti mesi.  Una delle primissime cose che ho imparato con Luigi Veronelli nel 2002, era che l’olio andava immediatamente filtrato, perché altrimenti i sedimenti che si depositavano sul fondo del silos, o della bottiglia, avrebbero inesorabilmente creato quel difetto che si chiama morchia.

Le “Domeniche dell'Olio” a Cerreto Sannita (Bn)

Invitato a una delle quattro “Domeniche dell’Olio” organizzate magistralmente bene dal Comune di Cerreto Sannita (Bn) e dalla sua Pro Loco, incontrai il proprietario settantenne di un frantoio sociale, che mi apostrofò da lontano, che in quel luogo, mai avrebbero filtrato, perché i clienti del posto, l’olio lo volevano vedere torbido.

A distanza di due anni, i nipoti del burbero proprietario, hanno acquistato una macchina che filtra a cartoni, assolutamente all’avanguardia e sono contentissimi del risultato. In questa festa dell’extravergine e non solo, che si svolge nella settecentesca piazza del duomo di Cerreto Sannita, decine di stand e produttori, si apprestano a far conoscere il loro prodotto, con l’umiltà di chi è pronto ad ascoltare cosa va e cosa manca per creare un olio di grande qualità.

La “Gioiosa domenica dell’olio nuovo” a Racalmuto (Ag)

Altra kermesse dell’olio che mi piace ricordare, è la “Gioiosa domenica dell’olio nuovo”, che si è tenuta a Racalmuto in provincia di Agrigento, che non solo ha dato i natali al grande scrittore Leonardo Sciascia, ma vede crescere aziende olivicole, che vogliono cambiare il corso dell’olivicoltura creando oli di eccellenza.

All’interno della tenuta Terre di Zaccanello, la famiglia Milioto ha ospitato cinquecento compaesani, che hanno apprezzato i piatti tipici dei ristoratori della zona, abbinati alle cultivar più tradizionali, quali Nocellara, Biancolilla e Cerasuola. Non solo didattica e insegnamento, ma anche musica e festa per grandi e bambini; un connubio davvero riuscito.

“Un filo d’olio” a Imola (Bo)

Un filo d’olio” che si tiene a Imola (Bo) dal 19 ottobre al 10 novembre, è una rassegna organizzata dal comune della città, che per tre settimane, racconta in tutte le sue sfaccettature, il mondo dell’olio e della corretta alimentazione; perché nessuno si deve dimenticare, che quando l’olio è fatto in maniera corretta, è pieno di antiossidanti come i polifenoli e la vitamina E, che donano grandi benefici alle arterie, alla pelle, e ai maggiori organi del nostro corpo.

Potrei citarne ancora centinaia, ma mi è piaciuto fare un excursus in quelle dove sono stato e ho dove ho potuto degustare oli extravergine di grande fattura. Il consumatore ha bisogno di questi momenti di aggregazione, per comprendere sempre di più quanto sia importante sapere riconoscere un olio buono da quello anonimo, difettoso e maleodorante. Se insieme a momenti di cultura e apprendimento, ci mettiamo la musica, lo svago e il divertimento, la festa dell’olio è servita!

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Alberto Lupini


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