Da Dubai a Vienna: a Raffy Vajio la 1ª edizione della Meinl Barista Cup

La finale internazionale nella sede della torrefazione. L'italiano Riccardi si è imposto nella sezione Cappuccino, Chzou (Moldavia) in quella Espresso. All'austriaco Benetseder il Signature Drink

23 settembre 2024 | 17:51
di Gabriele Ancona

Raffy Vajio, dagli Emirati Arabi Uniti, si è imposto come vincitore assoluto nella prima edizione di Meinl Barista Cup, che si è svolta il 19 settembre a Vienna nella sede della storica torrefazione fondata nel 1862. Vajio, professionista filippino che opera presso Atlantis The Royal, resort di superlusso a Dubai, ha ottenuto il miglior punteggio globale lungo le tre categorie in gara: Espresso, Cappuccino e Signature Drink.

Ottimo risultato anche per l'Italia, che ha visto Luca Riccardi del Bar Attymo di Terni imporsi nella sezione Cappuccino. L'Espresso è stato dominato da Vladimir Chzou (Red Rabbit Specialty Coffee di Chisinau, Moldavia) e il Signature Drink ritenuto migliore dalla giuria è stato firmato da Mario Benetseder (Café Orchidee di Linz, Austria).

Meinl Barista Cup, viaggio in Honduras per i vincitori

Per i quattro vincitori del contest di respiro internazionale un premio di peso, un viaggio tra relax e formazione. Andranno alla scoperta dell'Honduras, una delle terre d'origine del caffè Julius Meinl. Immersi nelle piantagioni potranno scoprire i segreti della coltivazione e comprendere a fondo il percorso che porta il chicco dalla pianta alla tazzina.

«Esprimere quanto hai dentro con passione è stato il segreto di questa vittoria», ha commentato a caldo Raffy Vajio (30 anni) che, per la cronaca, non doveva neppure essere a Vienna. Nella selezione nazionale si era classificato al secondo posto. Il vincitore ha avuto però problemi con il visto e lui è stato ripescato all'ultimo. In soli tre giorni ha dovuto pianificare e provare la sua esibizione. E lo ha fatto alla grande. Ha concluso la sua prova con un margine di 1 minuto e 42 secondi sui 12 minuti a disposizione per realizzare due espresso, due cappuccini e altrettanti signature drink (i suoi, analcolici). Veloce, professionale, chiaro ed efficace nell'illustrare alla giuria le sue elaborazioni. Non a caso a Dubai ama servire ai suoi ospiti ricette che non hanno mai provato e leggere la soddisfazione sui loro volti. «Essere barista è una missione», ha puntualizzato.

Il 25enne Vladimir Chzou ha alle spalle una storia impegnativa. Ha abbandonato la Russia quando ha invaso l'Ucraina e si è ricostruito un'esistenza con la moglie (medico) in Moldavia. «I nostri ospiti sono i primi giudici. Mi piace essere positivo ed esprimere questa attitudine nella professione», ha sottolineato.

Meinl Barista Cup, tanto studio per prepararsi alla finale

Grande impegno e soddisfazione anche per Luca Riccardi, che ha convinto la giuria anche per la sue presentazione, spigliata e tecnica in inglese, lingua che ha studiato durante l'estate. «Un risultato che mi dà la carica - ha annotato - Il segreto di questo risultato? Tanto impegno, passione e un pizzico di fortuna». In tutta franchezza, la fortuna non è riscontrabile. Riccardi, 41 anni, è un professionista fatto e finito con alle spalle diverse certificazioni Sca-Specialty coffee association. Sa guidare i consumatori lungo un percorso di profonda esperienza nell'universo caffè.

«Lavorare ogni giorno con amore e comunicare questa dedizione alla clientela». Questa la forza motrice di Mario Benetseder, 39 anni, da dieci in prima linea nel suo Café Orchidee presso il Linz Botanical Garden. «Una passione e un impegno che ci ha permesso di evolvere nel tempo e di elevare con costanza il livello della nostra offerta».

La finale di Vienna ha visto confrontarsi professionisti da altre otto nazioni: Polonia, Romania, Croazia, Repubblica Ceca, Bosnia ed Erzegovina, Georgia, Slovacchia e Stati Uniti. Julius Meinl esporta infatti in oltre 70 Paesi, grazie all'expertise maturata in 162 anni di storia e all'innovativa tecnologia per la pulizia e la tostatura dei chicchi provenienti da tutto il mondo. Significativo il pensiero del rappresentante della delegazione georgiana: «Prima di conoscere Julius Meinl si beveva caffè turco. Oggi in Georgia la cultura del mercato e i consumi si sono rivoluzionati e si degusta un espresso perfetto».

I baristi si sono sfidati utilizzando il caffè super premium 100% Arabica Belvedere Blend, parte della linea The Originals Bio Fairtrade con doppia certificazione, sia Bio, che prevede che ogni chicco di caffè sia coltivato attraverso processi agricoli biologici responsabili, sia Fairtrade, che implica che i coltivatori locali ricevano un compenso equo. I programmi previsti da queste certificazioni hanno un impatto duraturo sui mezzi di sussistenza degli agricoltori locali e delle comunità e consentono loro di investire in maniera continuativa in coltivazioni di qualità superiore. I concorrenti sono stati valutati di una giuria di elevata caratura internazionale, presieduta da Tim Sturk, fondatore e direttore di Coffee Education presso Coffee Cherry Training, e composta da Agnieszka Rojewska, Campionessa del Mondo Barista 2018 e di Coffee in Good Spirits 2022, dal campione austriaco di Latte Art 2024 Ali Vogel e da Angelika Galas, responsabile della Coffee Academy del Gruppo Julius Meinl.

Meinl Barista Cup, ogni barista è un vincitore

«Per noi ogni barista è un vincitore e oggi viene certificato il suo valore - ha dichiarato Christina Meinl, 5ª generazione alla guida della torrefazione - Il caffè è socialità e questo evento lo sta dimostrando». La competizione è stata in effetti un momento di aggregazione, di confronto e crescita. È stato davvero celebrato lo spirito di una comunità.

«Una giornata emozionante che ha messo in primo piano la passione per il caffè - ha sottolineato Andreea Postolache, global marketing director Horeca Julius Meinl - È stato bello vedere tante persone venire qui da tutto il mondo, anche da Paesi non coinvolti direttamente nella competizione, come la Serbia e la Cina. E poi tanta soddisfazione perché abbiamo lavoranto a questo progetto per quasi un anno».

Meinl Barista Cup, una vetrina a livello globale

«Siamo molto orgogliosi di aver organizzato questo campionato- ha puntualizzato Christina Meinl - L'obiettivo è quello di migliorare la qualità del caffè e mettere sotto i riflettori l'entusiasmo che suscita. I concorrenti hanno lavorato duro per un anno per dar vita a una performance di alto profilo. Lo dimostra la dedizione del concorrente italiano, Luca Riccardi, che ha iniziato a studiare la lingua inglese per presentare i suoi elaborati. Un esempio di grande serietà e professionalità. Meiln Barista Cup è una importante vetrina a livello globale per la nostra produzione e si è rivelata un potente polo di attrazione. La prossima edizione sarà all'insegna della crescita coinvolgendo ulteriormente la comunità di Julius Meinl presente in tutto il mondo.

Nel corso della finalissima di Vienna Julius Meinl ha presentato in anteprima l'edizione limitata di Burundi 100% Arabica dal distretto di Gakenke. Lancio ufficiale il 1 ottobre in occasione della Giornata internazionale del caffè. Sviluppa note di arancia rossa con sentori di tè nero e zucchero caramellato.

Market leader in Austria e nei Paesi dell'Europa Centrale e settimo player nel mercato Horeca italiano, Julius Meinl serve circa 40.000 clienti in tutto il mondo. Conta 1.000 dipendenti e due centri di produzione, ad Altavilla Vicentina, dove si lavora il 90% delle linee, e a Vienna.

Julius Meinl, acquisire altre torrefazioni 

«Nel breve periodo - ha sottolineato Marcel Löffler, ceo di Julius Meinl Coffee Group - l'obiettivo è raggiungere quota 300 milioni di euro di fatturato per arrivare a 500 nel 2030. Per questo risultato abbiamo pianificato diverse strategie operative. Tra i piani di azione si prevede di sviluppare ad ampio raggio le nostre competenze nella sfera digitale, di investire anche nel mercato retail, in particolare in Germania e Stati Uniti, e di avviare un programma di acquisizione di altre torrefazioni. I due piùimportanti mercati di riferimento sono quello italiano e americano».

La Meinl Barista Cup 2024 è stata realizzata con il contributo di Rancilio, Fiorenzato, Cafetto e Bwt.

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