Basilicata, terra del Cardoncello
In provincia di Potenza, l'azienda agricola a conduzione familiare Pomel Funghi da quasi 30 anni produce un fungo molto apprezzato in cucina per la sua versatilità
15 novembre 2020 | 13:11
di Davide Di Vito
Il cardoncello
Una produzione di 300 quintali l’anno di prodotto fresco ed uno standard qualitativo elevato con ben 136 analisi di laboratorio effettuate per garantire la massima sicurezza per il consumatore finale. Abbiamo incontrato il giovane agronomo Felice Pagliuca che lavora con la sua famiglia in azienda. «La storia di questa azienda nasce dall’idea dei miei genitori – afferma Pagliuca - all’inizio degli anni ‘90. Cominciammo a produrre in 3 serre con teli ombreggianti con buone produzioni e prestazioni. E col tempo abbiamo capito le potenzialità di questo prodotto molto delicato, ma anche molto apprezzato e, dall’inizio degli anni 2000, il sistema di produzione è migliorato. Infatti abbiamo inserito altre serre tecnologicamente avanzate, con una capienza superiore rispetto al primo periodo di produzione, realizzate con il doppio strato di policarbonato e lana vetro all’interno per creare una coibentazione particolare e mantenere costante la temperatura interna per tutto l’anno. Per produrre questo fungo c’è bisogno di molta attenzione essendo un prodotto molto delicato e certamente anche i costi di produzione sono elevati. Naturalmente le soddisfazioni non mancano, considerando che i nostri funghi trasformati hanno raggiunto anche alcuni Paesi del mondo e cercheremo di fare sempre meglio».
Un prodotto quello del Cardoncello ancora poco conosciuto, ma che in realtà rispetto al Boletus edulis (porcino) è più versatile in cucina nelle varie preparazioni per via della sua carnosità, mentre il porcino è apprezzato per il suo inconfondibile aroma. Per gli amanti di questo alimento non resta che scegliere un prodotto sano, certificato e sicuro per qualsiasi preparazione gastronomica. Tutto l’anno.
Un’azienda giovane, quella di Felice Pagliuca, ma che guarda al futuro con ottimismo e nuove progettualità allo studio, partendo da un solido prodotto. Il Pleurotus Eryngii.
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Alberto Lupini