Alla scoperta del wurstel: la salsiccia che ha conquistato il mondo

Il wurstel, termine di origine tedesca e austriaca, è una salsiccia di carne tritata finemente, di maiale, pollo, manzo o tacchino. La parola deriva da "wurst" (salsiccia) con il suffisso "el" che indica la dimensione ridotta

16 febbraio 2024 | 09:30
di Piera Genta

Di fatto un vero confort food. Le sue origini, come quella di tutti gli insaccati, risalgono a secoli fa quando le prime forme di queste preparazioni furono create dalle antiche civiltà per evitare gli sprechi di carne e la sua conservazione il più a lungo possibile. Il wurstel così come lo conosciamo oggi ha una storia relativamente recente ed intrigante. Come alimento popolare non comparve fino al XVIII secolo, quando la carne macinata e gli insaccati divennero una tendenza gastronomica.

Segreti e differenze nel gustoso mondo dei Wurstel 

La parola “wurstel”  ha origini tedesche e austriache, con l’etimologia che si riferisce a “wurst” (salsiccia) e il suffisso “el” per indicarne la piccola dimensione. Il processo di produzione è una vera e propria arte, con metodi e ingredienti che possono variare a seconda delle tradizioni regionali e dei gusti  locali. Tuttavia, la maggior parte delle ricette coinvolge la carne tritata finemente (20% circa di carne grassa ed il restante di carne magra), spesso combinata con spezie, aromi e altri additivi.

Inizialmente la carne era di maiale, ma col tempo, altre carni come pollo, manzo e tacchino hanno trovato il loro posto nelle ricette. Ne esistono anche ripieni di formaggio e di alcune salse come maionese e ketchup; non mancano quelli vegetali, preparati con verdure finemente tritate e bollite. Insomma, tante varietà perchè di fatto che non esiste una ricetta ufficiale.

Una delle fasi cruciali nella produzione è l’insaccatura. La miscela di carne viene collocata in involucri naturali o artificiali, che possono essere di vari materiali, come budello animale o collagene. Dopo l’insaccatura, i wurstel vengono sottoposti a processi di cottura o affumicatura, che variano a seconda del tipo che si desidera ottenere. Alcuni possono essere cotti in acqua calda o vapore, mentre altri vengono cotti su griglie o affumicati per conferire loro un gusto distintivo.

Al momento dell’acquisto è importante leggere l'etichetta: i würstel non devono essere prodotti da carne separata meccanicamente. In sostanza la carne separata meccanicamente è ciò che viene asportato dalle carcasse degli animali dopo che sono stati prelevati i tagli più pregiati.

Varianti regionali e particolarità dei wurstel

Le varianti regionali del wurstel sono numerose, ognuna con le sue particolarità. Ad esempio, la Germania è famosa per il Bratwurst, una salsiccia arrosto spesso accompagnata da crauti. La prima tipologia di wurstel a diffondersi da noi è quella definita come salsiccia di Vienna, un insaccato a base di carne suina e bovina. In Italia la produzione è diffusa un pò dappertutto soprattutto in Alto Adige e nelle zone come l’Emilia Romagna in cui vengono allevati a maggior parte dei suini.

Vengono spesso consumati come snack o inserito nei panini, ma possono anche essere utilizzati come ingrediente per preparare deliziose ricette, come insalate estive, stufati o piatti a base di pasta. Sono ormai diffusi in tutto il mondo, soprattutto sotto forma di hot dog: il classico panino statunitense che li vede accompagnati da salse e patatine fritte. Senza dimenticare che il 19 luglio si festeggia la Giornata mondiale del wurstel (in Italia e in Europa) o degli Hot Dog nel resto del mondo mentre il 22 aprile quella nazionale dei wurstel con i crauti.

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Alberto Lupini


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