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Acqua, risorsa preziosa. E l'Italia rischia di rimanere a secco

Il 22 marzo è la Giornata mondiale dell'acqua, ma se la situazione non cambia il nostro Paese rischia di rimanerne privo. L'inverno più mite e secco degli ultimi 30 anni ha inaridito il Po e messo a rischio i raccolti. Servono interventi urgenti e su larga scala ma si può iniziare con poco: evitando, per esempio, di sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie

21 marzo 2022 | 05:00
Acqua, risorsa preziosa, ma l'Italia può rimanere a secco
Acqua, risorsa preziosa, ma l'Italia può rimanere a secco

Acqua, risorsa preziosa. E l'Italia rischia di rimanere a secco

Il 22 marzo è la Giornata mondiale dell'acqua, ma se la situazione non cambia il nostro Paese rischia di rimanerne privo. L'inverno più mite e secco degli ultimi 30 anni ha inaridito il Po e messo a rischio i raccolti. Servono interventi urgenti e su larga scala ma si può iniziare con poco: evitando, per esempio, di sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie

21 marzo 2022 | 05:00
 

Da una parte l’ambiente sempre più arido e secco, dall’altra un continuo “sperpero” di acqua, seppur ridotto rispetto a qualche anno fa, grazie ad una maggiore attenzione al consumo da parte della popolazione. Poi c’è il mondo agricolo che reclama, oggi più che mai, acqua per le sue attività.

È in questo quadro, comunque di forte criticità, che si celebra il 22 marzo, in tutto il pianeta, la Giornata Mondiale dell’Acqua: una ricorrenza istituita esattamente 30 anni fa, nel 1992, dalle Nazioni Unite, in occasione della Conferenza di Rio, per ricordare a tutto il mondo l’importanza di questa risorsa essenziale per la vita e per sensibilizzare la popolazione contro il suo spreco. Una risorsa di cui l'Italia a lungo andare potrebbe rimanere priva. Questo inverno è stato il più secco e mite degli ultimi trent'anni e il livello del Po è sceso drasticamente come in estate, mettendo a rischio le coltivazioni. E se si continua così a inaridirsi non sarà soltanto il Po; tra meno di vent'anni il nostro Paese rischia di rimanere letteralmente a secco.

Infatti, con 9,2 miliardi di metri cubi (dati Istat 2021), l’Italia detiene da ormai più di vent’anni il primato del volume di acqua dolce complessivamente prelevata per uso potabile da corpi idrici superficiali o sotterranei. Servono quindi interventi urgenti e costosi per arginare il consumo e lo spreco di questa fondamentale risorsa. Anche piccoli gesti, come evitare di lavare i piatti prima di metterli nella lavastoviglie. Se lo facessero 600mila famiglie in un anno si risparmierebbe l'equivalente di 5.3 miliardi di litri d’acqua, che corrisponde all’impressionante dato di circa 2.100 piscine olimpiche.

Acqua, risorsa preziosa, ma l'Italia può rimanere a secco

Acqua: bene prezioso per l'agricoltura italiana

Per l’assenza di pioggia e neve, per esempio in Lombardia, quest'anno mancano all’appello quasi 3 miliardi di metri cubi di acqua rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari al 56,8% in meno rispetto al quantitativo medio delle riserve idriche. È l’allarme lanciato da Coldiretti sulla base dei dati Arpa Lombardia, nel sottolineare che quello che si sta per concludere sarà ricordato come l’inverno più mite e secco degli ultimi 30 anni. «Una situazione che mette in serio pericolo le produzioni nelle campagne - sottolineano da Coldiretti - dove le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità. Ma a preoccupare è anche per le ormai prossime semine di mais e riso: con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche».

Il livello del Po ogi è più basso di quello che c'è a Ferragosto

Emblematico è il caso del Po. Il suo livello è sceso a -3,23 metri; più basso che a Ferragosto ed è rappresentativo della situazione di sofferenza in cui versano tutti i principali corsi d’acqua.

Ma anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 6% di quello di Como al 31% del Maggiore, secondo il monitoraggio della Coldiretti.

Il livello del fiume Po oggi è più basso che a Ferragosto Acqua, risorsa preziosa, ma l'Italia può rimanere a secco

Il livello del fiume Po oggi è più basso che a Ferragosto

Sul tema è intervenuto anche l’Assessore di Regione Lombardia alla Risorse Energetiche, Massimo Sertori che sta valutando l’adozione di eventuali deroghe al deflusso minimo vitale, per far fronte alla carenza idrica. «L'Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, Distretto del Po, ha confermato la persistenza di gran parte del territorio distrettuale in stato di "severità idrica bassa in assenza di precipitazione" - ha spiegato Sertori - Condizione che riguarda l’intero territorio lombardo, a eccezione dei bacini del Ticino e dell’Oglio, che risultano in condizione di “severità idrica media”. E questo significa che i rischi connessi al fenomeno della siccità sono concreti, mentre ci avviciniamo all’inizio della stagione irrigua».

Le previsioni metereologiche a breve e medio termine non prevedono precipitazioni che possano garantire di riequilibrare il deficit delle risorse mancanti al fine di soddisfare il fabbisogno di acqua per l’agricoltura. 

«Sulla base dei dati resi disponibili da Arpa Lombardia, emerge uno stato delle riserve idriche complessivamente inferiore al 50% rispetto alla media di riferimento (2006-2020) - ha ripreso Sertori - In questa particolare condizione di carenza idrica stiamo monitorando l’evoluzione della situazione unitamente alle altre Regioni del bacino padano e si sta valutando di porre in campo tutte le azioni più opportune per gestire la situazione di crisi idrica che si potrà manifestare a breve, contestualmente all’inizio della stagione irrigua».

 

 

L'Italia continua a prevelevare sempre più acqua dolce

Se questa è la situazione allarmante del mondo agricolo, anche quella generale non è tra le migliori. Con 9,2 miliardi di metri cubi (dati Istat 2021), l’Italia detiene da ormai più di vent’anni, il primato del volume di acqua dolce complessivamente prelevata per uso potabile da corpi idrici superficiali o sotterranei. La quantità di acqua prelevata dipende dalle risorse idriche disponibili (in Italia sono abbondanti grazie soprattutto alle Alpi), dalla domanda, dalle modalità di prelievo, oltre che dal clima e dalla presenza di attività agricole e industriali. L’Italia preleva soprattutto l’acqua dal sottosuolo: l’84,8% del totale arriva da sorgenti e pozzi.

Gli italiani sono consapevoli del problema acqua

Detto questo non è tutto negativo. Proprio con riferimento all’acqua e stando ai dati forniti da Ipsos per Finish (che produce prodotti per lavastoviglie) la presa di coscienza da parte degli italiani sulla serietà del problema della scarsità dell’acqua è in progressiva crescita, seppur con percentuali ancora ridotte. Il 25% tra gli adulti (+4% rispetto al 2021) e il 31% tra i giovani (+15% rispetto al 2021) ritiene infatti la scarsità d’acqua un problema attuale e generalizzato, mentre sono in lenta decrescita i dati di chi ritiene che la disponibilità d’acqua non sia un problema attuale (7% nel 2022 rispetto al 9% nel 2021), oppure che sia un problema solamente di specifiche aree e in specifici momenti dell’anno (68% nel 2022 vs 70% nel 2021).

Interessante a questo proposito anche la posizione dei giovani, con una riduzione del 20% rispetto all’anno precedente tra coloro che ritengono la scarsità d’acqua un problema localizzato in specifiche aree e momenti (53% nel 2022 rispettto 73% nel 2021). Questa tendenza la si nota anche in famiglia.

Sempre secondo Ipsos per Finish, per esempio, si registra il costante miglioramento, tra i possessori di lavastoviglie (17.0 milioni in Italia), della percentuale di chi non sciacqua più i piatti a mano prima di metterli in lavastoviglie (33%), con un aumento del 3% rispetto al 2021 e del 7% rispetto al 2020. Tutto ciò si traduce in un incremento di ulteriori 600.000 famiglie che hanno scelto di adottare questo comportamento (+1.300.000 famiglie in due anni). Pertanto, con un risparmio d’acqua di 38 litri ad ogni lavaggio, calcolando la media di utilizzo della macchina in una settimana (4,56 volte), si determina un risparmio aggiuntivo di oltre 5.3 miliardi di litri d’acqua in un anno (11.3 miliardi in due anni), che corrisponde all’impressionante dato di circa 2.100 piscine olimpiche (4.600 in due anni).

Acqua, risorsa preziosa, ma l'Italia può rimanere a secco

Servono investimenti urgenti

Ma l’attenzione, al di là delle consuetudini comuni, ricade sul futuro in senso lato. La scommessa principale ricade sui fondi del Pnrr, con l’obiettivo che le risorse debbano essere utilizzate per un uso sempre più efficiente della risorsa idrica, dato secondo solo agli investimenti e ricerca in fonti di energia rinnovabile. È in questo contesto che operano progetti come quello di Finish e Future Food Istitute, centro di eccellenza italiano sui temi dell’innovazione agroalimentare, che svilupperanno una collaborazione con il duplice obiettivo di sensibilizzare alla salvaguardia delle risorse idriche in campo agricolo, con un percorso in costante evoluzione rispetto agli interventi operati in Cilento nel 2020 e nella Valle dell’Etna nel 2021, e di portare avanti un processo formativo verso i più giovani, con l’obiettivo di stimolare, attraverso il dibattito e il confronto, nuova consapevolezza sul problema e nuove idee utili per il futuro del pianeta.

I progetti alternativi di ricerca

Altra positiva proposta che va verso la direzione della sostenibilità è quella di Ono Exponential Farming, una start-up veronese innovativa attiva nel settore dell’agritech, ideatrice della prima piattaforma di agricoltura verticale modulare completamente automatizzata, capace di rientrare in qualsiasi location e dare luogo a una coltivazione idroponica indoor efficiente, con un notevole risparmio di acqua e priva di pesticidi e prodotti chimici. I vantaggi sono una produzione del raccolto triplicata, con l’uso di solo il 2% di acqua rispetto ad una coltivazione tradizionale e nel massimo rispetto della natura di ogni specie. L’acqua è pulita dopo l'uso, e può essere riciclata e riutilizzata, riducendo i costi e minimizzando i rifiuti. I presupposti per cambiare marcia e rimettere mano alla concezione di spreco idrico ci sono. La speranza della giornata mondiale dell’acqua del prossimo 22 marzo è proprio quella di richiamare l’attenzione sui 2,2miliardi di persone sulla Terra che, ancora oggi, non hanno accesso all’acqua potabile. Si tratta di agire, anche in tempi stretti, per affrontare la crisi idrica globale. Non a caso uno degli obiettivi principali della ricorrenza è sostenere il raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo sostenibile: acqua pulita e servizi igienico sanitari per tutti entro il 2030. La strada è ancora particolarmente ardua ed in salita, ma la speranza non manca.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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