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Come degustare un caffè: l'importanza dei cinque sensi

Il “coffee tasting” è un momento fondamentale, non soltanto per i professionisti, ma per chiunque voglia conoscere le caratteristiche di un buon caffè. Lo spiega da sempre il Consorzio Promozione Caffè

 
21 novembre 2024 | 14:30

Come degustare un caffè: l'importanza dei cinque sensi

Il “coffee tasting” è un momento fondamentale, non soltanto per i professionisti, ma per chiunque voglia conoscere le caratteristiche di un buon caffè. Lo spiega da sempre il Consorzio Promozione Caffè

21 novembre 2024 | 14:30
 

Il profumo che riempie la stanza. Il rumore della moka. Il calore della tazzina sulla mano. Le sue sfumature di colore. Il gusto deciso in bocca. Il caffè in Italia non è soltanto un'abitudine, ma anche un'esperienza in grado di coinvolgere tutti e cinque i sensi. Non è un caso, allora, che il "coffee tasting", la degustazione del caffè, sia un momento fondamentale per riuscire a riconoscere la qualità di un caffè e che lo sia sia per i professionisti sia per semplici consumatori.

Come degustare un caffè: l'importanza dei cinque sensi

Degustare un caffè: i consigli

Il lavoro del Consorzio Promozione Caffè

A sottolineare l'importanza dei sensi nel consumo del caffè è l'esperienza quotidiana, certo, ma sono anche i numeri. Un'indagine realizzata da AstraRicerche per il Consorzio Promozione Caffè spiega, infatti, come l'aspetto più apprezzato del caffè sia il suo profumo, sia del caffè appena fatto (addirittura il 91% degli intervistati) sia dei chicchi appena tostati (88%). Un ruolo importante lo gioca l'udito, con il borbottio della moka che piace all'84% degli intervistati, contro il 68% che apprezza, invece, il suono della macchina del bar. E ancora, l'81% ama il calore della tazzina, per citare un'altra di quelle sensazioni che rendono l'abitudine del caffè un'esperienza unica.

Come degustare un caffè: l'importanza dei cinque sensi

Caffè al bar

Proprio il Consorzio Promozione Caffè da oltre trent'anni promuove il settore, la cultura del caffè e la sua immagine attraverso comunicazione ed eventi ad hoc. Uno degli ultimi, in ordine temporale, è progetto “Viaggio nella filiera italiana del caffè, che rientra nella campagna di comunicazione Caffè e Benessere, volta a scoprire il dietro le quinte della produzione di una delle eccellenze italiane più amate a livello nazionale e internazionale. Un progetto che ha fatto tappa a Trieste, presso Illycaffè, una delle eccellenze italiane del comparto (in precedenza era tocca a Coind a Bologna e Kimbo a Napoli), che ospita, all'interno del suo stabilimento, anche l'Università del caffè.

Capire il caffè attraverso i sensi

Entriamo, però, nel dettaglio dei sensi e della loro importanza nell'analisi del caffè. Per degustazioni di questo tipo, al contrario di quanto accade nella quotidianità (come abbiamo sottolineato prima, dal rumore della moka a quello della macchina per caffè da bar) l'udito non ha un ruolo particolare.

La vista

È attraverso la vista che si stabilisce il primo, vero contatto sensoriale con questa bevanda. È tutta una questione di colore, anzi, di sfumature: la crema deve essere di una tonalità nocciola tendente al testa di moro, con riflessi rossicci e striature chiare. Più il colore del caffè si allontana da questa scala cromatica, più ci saranno dei difetti nella preparazione. Non meno importante è la tessitura, determinata dalla densità delle fibre per millimetro. Un espresso a regola d'arte sarà caratterizzato da una crema a maglie strette con occhiatura (cioè la presenza di bolle) fine o assente, dallo spessore di 2-4 millimetri e capace di permanere in superficie anche oltre i 4 minuti, senza spezzarsi o aprirsi nella parte centrale.

Il gusto

L'amarezza e l'acidità sono i gusti più presenti durante la degustazione del caffè. La percezione dell'amaro è accentuata nella parte posteriore della lingua, mentre l'acidità è percepita con maggiore intensità nella parte laterale della lingua ed è più fugace.

Come degustare un caffè: l'importanza dei cinque sensi

Chicchi di caffè

L'olfatto

L'espresso contiene una quantità molto elevata di molecole aromatiche, responsabili della percezione olfattiva e retro-olfattiva. Il "segreto" dei degustatori è l'assaggio a naso tappato: una tecnica fondamentale per imparare a distinguere le sensazioni gustative da quelle olfattive, in quanto con il naso "chiuso" si impedisce il passaggio dell'aria e degli aromi, rendendo quindi protagoniste solo le percezioni recepite dalla lingua. Una volta "liberate" le narici, sarà possibile distinguere gli aromi nelle molecole trasportate dall'aria e in particolare quelli positivi da quelli negativi: sentori di pane tostato, cioccolato, fiori freschi e frutta indicano un caffè di ottima qualità, mentre note di paglia, erba fresca, acqua stagnante e juta bagnata sono spia di difetti nella lavorazione.

Il tatto

L'esperienza tattile, nella degustazione del caffè, è collegata a quella gustativa: sono le mucose della bocca, infatti, a "toccare" il liquido e a percepire due sensazioni principali:

  • Corposità: è una sensazione riconducibile al concetto di "consistenza", strettamente collegata alla sciropposità e alla densità del liquido, conferite in modo particolare da alcune varietà di caffè, ma anche da una preparazione corretta.
  • Astringenza: questa sensazione è attivata dalla presenza di sostanze tanniche di origine legnosa. L'astringenza è la tipica sensazione tattile conferita, per esempio, da un frutto acerbo. Un buon espresso non deve mai avere un'astringenza troppo elevata. Se presente, è segno di chicchi di scarsa qualità o di una lavorazione non eseguita correttamente.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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