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L'Orto di Mimì nel Bresciano, scrigno green dello chef di Nobu Milano

Antonio D’Angelo e “L’Orto di Mimì”: la passione ereditata dal padre per la natura va oltre la cucina. Un’agricoltura sostenibile con la fusione delle culture italiana e giapponese. Nasce la linea di conserve By Koji di prodotti, provenienti da agricoltura sostenibile

 
08 marzo 2023 | 16:21

L'Orto di Mimì nel Bresciano, scrigno green dello chef di Nobu Milano

Antonio D’Angelo e “L’Orto di Mimì”: la passione ereditata dal padre per la natura va oltre la cucina. Un’agricoltura sostenibile con la fusione delle culture italiana e giapponese. Nasce la linea di conserve By Koji di prodotti, provenienti da agricoltura sostenibile

08 marzo 2023 | 16:21
 

Dietro una buona cucina, c’è anche l’amore per la natura. Antonio D’Angelo, chef di Nobu Milano, è un agricoltore: in provincia di Brescia, a Castel Mella, si trova  il suo orto, “L’Orto di Mimì”.  Qui si fondono la cultura giapponese con quella italiana: si coltivano dalla zucchina al “negi”, specie di cipollotto, alla “mizuna”, insalata conosciuta come “senape giapponese”, ricca di vitamina K. Così le due culture si uniscono, si fondono senza contrasti e Antonio crea i suoi piatti.

La raccolta

Certo la sua vita è intensa, facendo la spola tra la campagna e le sue cucine, ma tutto con grande passione, anche grazie al prezioso supporto dell’amico tecnologo alimentare Andrea Tessadrelli.  L’Orto di Mimì è visitabile, aperto al pubblico per visite o acquisti: il 70 per cento della produzione di verdure particolari viene utilizzato nelle cucine di Nobu Milano, il resto è dedicato alla linea di conserve By Koji con prodotti di agricoltura sostenibile.   In questa oasi naturale troviamo l’asino, l’alpaca…: si tratta di animali regalati o salvati. 

Andrea Tessadrelli e Antonio D'Angelo

La coltivazione non prevede l’utilizzo di prodotti chimici, qui si coltiva wasabi a impatto zero, grazie all’utilizzo dell’acqua riciclata dalla serra idroponica, mentre nei campi vengono coltivati ortaggi stagionali, rispettando il ciclo vitale e l’ecosistema locale.

Il laboratorio alimentare Koji

Nel laboratorio alimentare Koji viene lavorata parte della produzione agricola: finisce nei vasi il succo di mela, il pepe di Sichuan, dal gusto fresco ed agrumato, il pomodoro, particolarmente dolce e saporito, la giardiniera prodotta con la verdura stagionale, la crema di cavolfiore, la ricotta infornata, il pane di campagna con farina di grano tenero tipo 1 macinato a pietra e lievitazione lenta di 48 ore.….delle vere prelibatezze che possiamo portare in tavola quando arrivano ospiti improvvisi oppure quando il nostro frigorifero è tristemente vuoto.  Come mai chiamarlo Mimì? È il diminutivo di Domenico, il padre di Antonio, dal quale ha ereditato la passione per la ricerca di ingredienti  genuini,  passione, rispetto, sostenibilità, cura e qualità.

L'Orto di Mimì, le conserve

Dalla madre invece, abile cuoca, ha ereditato l’amore per la cucina e per il cibo, che gli ha permesso di intraprendere un percorso che dall’Italia - e dalla cucina tradizionale, lo ha portato lontano. Una carriera tutta in ascesa, iniziato alla fine degli anni ‘80, dapprima come chef de partie in diversi hotel e ristoranti del Nord Italia. Nel 2005, dopo un anno come sous chef di Nobu Milano, viene scelto da Giorgio Armani come suo personal chef.

Antonio D'Angelo de L’Orto di Mimì

Dal 2009 è alla guida della brigata di Nobu Milano, il ristorante giapponese fusion di riferimento mondiale che porta il nome del suo creatore: un grande stimolo per la creatività culinaria, in equilibrio tra Oriente e Occidente.  Nel 2019, infine, diventa executive corporate chef di tutto il mondo food&beverage di Giorgio Armani. Antonio D’Angelo ha inoltre un suo ristorante a Formentera, Molo 47 Restaurant, insignito del prestigioso riconoscimento SOL dalla Guía Repsol, la guida spagnola che premia i migliori ristoranti che si distinguono per la qualità.

L’Orto di Mimì
Castel Mella, Via Macina 70 (Bs)

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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