Un incontro con il mondo risicolo per fare il punto della situazione. Il summit tecnico è stato organizzato da Coldiretti Pavia con l’obiettivo di sviscerare proposte per contrastare le nuove minacce in campo e sull’esplosione dei costi di produzione. È quello che si è svolto al Polo Tecnologico di Pavia, a cui hanno partecipato i referenti di Coldiretti Lombardia, gli esperti della Regione e dell’Ente Nazionale Risi insieme al presidente di Coldiretti Pavia Stefano Greppi, al direttore Rodolfo Mazzucotelli e ai soci risicoltori di Coldiretti Pavia. «Abbiamo affrontato in particolare il problema dei nematodi del riso - sottolinea il presidente di Coldiretti Pavia, Greppi - che sta causando seri danni alle risaie e ai risicoltori pavesi, già alle prese con il boom dei costi di produzione e dal balzo in avanti dei beni energetici, a partire dal gasolio».
Momento delicato anche per il mondo del riso
I rischi dei nematodi
I nematodi sono parassiti in grado di attaccare numerose piante ospiti, tra cui anche la coltivazione del riso, compromettendone seriamente la produttività. «Si tratta di organismi nocivi con un forte impatto non soltanto sul valore economico delle risaie, ma anche sugli importanti aspetti ambientali e sociali della risicoltura - spiega ancora Stefano Greppi - per questo motivo durante l’incontro che abbiamo organizzato i tecnici ci hanno illustrato l’importanza delle misure di contenimento, dell’attività di sorveglianza e dei campionamenti, tutti interventi fondamentali per poter continuare la coltivazione del riso».
Indennizzi per i risicoltori in difficoltà
Al centro dell’incontro, che si è svolto nel pieno rispetto delle normative anti Covid, anche la questione degli indennizzi per i risicoltori colpiti da questi parassiti, che hanno dovuto affrontare pesantissime perdite di produzione. «Gli agricoltori sono già alle prese con il boom dei beni energetici - sottolinea Rodolfo Mazzucotelli, direttore di Coldiretti Pavia - che si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole, strozzate da aumenti dei costi di produzione non compensati da prezzi di vendita adeguati». Per le operazioni colturali, infatti, gli agricoltori, da quanto è emerso nell’incontro di Coldiretti Pavia, sono costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio, che i risicoltori utilizzano sia per le attività in campo sia per far funzionare gli essiccatoi.
Anche i prezzi di fertilizzanti e concimi, hanno spiegato i tecnici di Coldiretti Pavia, sono schizzati verso l’alto, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. Non si sottraggono ai rincari anche i fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio, che subiscono anch’essi una forte impennata (+60%). «Serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare - conclude il presidente di Coldiretti Pavia - con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare le aziende agricole».