L’esperienza centenaria del caffè di Sicilia, il Morettino, vuol rendersi accessibile a un pubblico sempre più vasto. È questo il messaggio ricavabile dalla presentazione virtuale alla stampa dell’ultimo raccolto di caffè Made in Palermo: totalmente fuori dagli schemi, dai meridiani e dai paralleli, essendo il caffè una pianta tropicale. Un raccolto del tutto simbolico in quanto pari a una trentina di chili, adoperati per assaggi e attività didattiche, che rende però giustizia alla passione della famiglia Morettino, partita nel 1920 con una bottega di spezie e coloniali, nella borgata palermitana di San Lorenzo; e arrivata a essere un punto di riferimento in Sicilia, come torrefazione e distribuzione, per tutti gli amanti della nera bevanda, e un terreno di sperimentazione unico al mondo.

Il caffè siciliano di Morettino proviene da piante della varietà Bourbon e Catuai
Da un progetto sperimentale lungo 30 anni nasce il caffè Made in Palermo
È infatti da circa 30 anni che Morettino porta avanti un progetto sperimentale di coltivazione anche sull’Isola, probabilmente favorito dal cambiamento climatico a cui stiamo assistendo. Un segnale forte ricevuto dalla natura che ha preso le forme, nella piantagione sorta nei giardini palermitani dell’opificio, di un caffè nativo siciliano, grazie alla raccolta manuale delle drupe e al processo naturale di lavorazione. Quella Morettino è una delle piantagioni più a Nord che si conoscano, e nasce da un atto d’amore di Arturo Morettino che, durante uno dei viaggi nelle Terre del Caffè, rimase affascinato da alcune piantagioni e maturò così il sogno di creare una coltivazione proprio nel suo luogo d’origine.
Il primo esperimento nel giardino della storica torrefazione di famiglia conta circa 60 piante di Coffea Arabica, varietà Bourbon e Catuai, nate dai semi donati negli anni Novanta dall’Orto botanico di Palermo e piantati a circa 350 metri sul livello del mare proprio nella borgata di San Lorenzo ai Colli, a Palermo. Nel centenario di fondazione dell’azienda la natura ha sorpreso la famiglia Morettino con un raccolto abbondante, e un risultato in tazza davvero notevole: il caffè siculo è di altissima qualità e dotato di aromi tipici isolani quali uva zibibbo e carruba, pomelia bianca e zucchero panela.
«Abbiamo interpretato quest’abbondanza come un dono di natura, una risposta a tutto l’amore che in questi anni la nostra famiglia ha dato loro», commenta Arturo Morettino, che ha seguito da vicino l’evoluzione delle piante e delle drupe negli anni. Alla raccolta manuale, avvenuta tra luglio e settembre, è seguita la lavorazione del caffè con metodo Gold Honey, spolpatura manuale, fermentazione di 48 ore ed essiccazione al sole. Ha fatto seguito una tostatura medio-chiara e tante sessioni di assaggio, che hanno dato un ottimo risultato: un caffè raffinato, con acidità equilibrata e una naturale dolcezza.

Processo di tostatura
Previsti nuovi test in altre zone della Sicilia
Il progetto lanciato da Morettino prevede ulteriori test in alcuni angoli dell’Isola selezionati in base alle condizioni pedoclimatiche e al terroir, e coinvolge Università e Orto botanico di Palermo, oltre a specialisti dei processi di lavorazione come Adriano Cafiso, che cura i rapporti direttamente con i piccoli coltivatori delle piantagioni dei principali paesi d’origine del caffè, e che vuole coinvolgere tutti i coltivatori o gli studiosi che vorranno offrire il loro prezioso contributo.

Le piante di caffè coltivate a Palermo
Dalla piantagione al Museo
Ma il contributo culturale di Morettino è molto più ampio di un singolo progetto: basti pensare alla loro “Fabbrica museale”, primo esempio di museo del caffè nel mondo, vero e proprio percorso integrato dove ogni angolo dell’opificio Morettino narra un aspetto di questo mondo affascinante, dalla piantagione alla tazzina. Il percorso museale comprende l’intera torrefazione: si parte dal racconto della storia dell’azienda e del suo rapporto con l’antica Piana dei Colli, passando per la visita alla piccola piantagione di caffè Arabica che sorge nei giardini dell’azienda e dalla visione aerea del processo di tostatura e produzione del caffè. Il percorso termina dentro il Museo del caffè, che comprende circa mille pezzi espositivi dal 1600 ad oggi, provenienti da tutto il mondo, collezionati nel corso degli anni da Arturo Morettino.
Qui si possono ammirare gli strumenti relativi alla lavorazione del caffè, dalle antiche spolpatrici usate nelle piantagioni alle tostatrici, fino agli strumenti per la macinatura e l’estrazione. Nel museo trova spazio anche l’angolo dedicato alla nascita del bar, con decine di macchine per espresso recuperate nei vecchi bar della Penisola. La Fabbrica museale Morettino è un luogo aperto alla città e a tutti i visitatori, ed è da sempre teatro di eventi culturali, sociali ed enogastronomici, a testimonianza della centralità della cultura all’interno della vocazione aziendale.