La festività di Pasqua al tempo del Coronavirus, sarà per la gran mole di tempo a disposizione di molti italiani, sta portando anche una ventata di spiritualità alimentare. Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, più di 1 italiano su 5, il 22%, per il Venerdì Santo dichiara che quest’anno rispetterà il digiuno riscoprendo una tradizione culturale e religiosa che si era affievolita nel tempo, mentre 4 su 10 mangeranno di magro e porteranno pesce in tavola. Ai vertici del gradimento il pesce azzurro, dalle alici alle sardine, fino agli sgombri venduti a prezzi contenuti secondo i criteri di sobrietà richiesti dalla ricorrenza, come sottolinea Coldiretti.

Il pesce fresco deve avere una carne dalla consistenza soda ed elastica
Tra i piatti di pesce del Venerdì Santo, emerge dall’indagine, ogni parte d’Italia esprime una tradizione locale legata a
ricette tipiche e semplici come: la pasta con le sarde in Sicilia, le zuppe di pesce che assumono nomi differenti a seconda delle regioni e che nel nord Adriatico si consumano assieme alla polenta, fino alle ricette regionali come le alici scottadito con o senza pan grattato, o le sarde in saor con cipolla (Veneto), le seppie con i piselli, fagioli e cozze (Puglia), vongole e ceci (Marche), la minestra di pesce con gallinelle e ghiozzi, le uova sode col tonno o gli spaghetti al ragù di mare.
Ma attenzione, il pesce fresco deve avere una carne dalla consistenza soda ed elastica, le branchie di colore rosso o rosato e umide e gli occhi non secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Meglio comunque non orientarsi su pesci già mutilati della testa e delle pinne, mentre per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso.
Scegliere pesce italiano – puntualizza Coldiretti - significa anche aiutare 12mila aziende e 28mila lavoratori della flotta nazionale che stanno affrontando una grave crisi poiché nel corso dell’emergenza il settore ha registrato un crollo del consumo di pesce fresco anche a causa di comportamenti speculativi che hanno determinato perdite rilevanti per le produzioni aventi una breve vita commerciale.
Per informazioni:
www.coldiretti.it