Dal 1996, lo Speck Alto Adige Igp ha raggiunto una serie di numeri importanti arrivando, lo scorso anno, a segnare il suo personale record storico. Un anno importante che ha visto il bilancio confermare le previsioni già positive, registrando un aumento della produzione del +6,43% rispetto al 2018 e 2.932.519 baffe contrassegnate con il marchio di qualità Speck Alto Adige Igp.

L'export pesa per il 33%
«Questo importante incremento conferma le potenzialità di un prodotto unico nel suo genere, capace di rispondere alle esigenze sia del mercato italiano sia di quello estero», ha commentato il presidente del Consorzio di tutela
Andreas Moser.
Il 67% della produzione viene commercializzata in Italia, il restante 33% viene esportato nei mercati esteri, in particolare in Germania (26%) e Usa (3,3% con una crescita netta rispetto al 2018), nel quale la quota di esportazione si è raddoppiata rispetto al 2018.
Nel corso del 2019 il prezzo della carne suina è però salito del 40% rispetto al 2018. Negli ultimi mesi, una forte contrazione della disponibilità di carne suina sul mercato globale ha comportato un incremento dei prezzi di speck e insaccati su scala mondiale. Una situazione che coinvolge anche i 29 produttori di speck aderenti al Consorzio tutela Speck Alto Adige Igp. «Per il 2020 i prezzi saliranno quindi notevolmente a causa dell’aumento del prezzo della materia prima», ha rimarcato Moser.
Il canale di vendita preferenziale per l’Italia resta la grande distribuzione con un 65% alla quale fanno seguito discount (18,7%), grossisti e gastronomia (entrambi 5,4%). La vendita al dettaglio si attesta invece su un 5,3% confermandosi, comunque, la modalità di vendita più diffusa in Alto Adige: più del 60% dei pezzi viene venduto proprio attraverso questo canale.
Per informazioni:
www.speck.it