L’Aceto Balsamico di Giuseppe Giusti ha un museo. La più antica acetaia del mondo, risalente al 1605, ha aperto le porte del nuovo sito ampio circa 1.500 metri quadrati e costato 2 milioni di euro.
Il museo sorge in un antico borgo modenese completamente ristrutturato per l’occasione e si sviluppa in tre differenti edifici. Oltre al museo, sono state trasferite le antiche acetaie dell’azienda, con 600 botti pluricentenarie, e creati nuovi spazi per l’accoglienza dei tanti visitatori, più di 20mila nel solo 2017 (l’80% dei quali dall’estero) venuti a visitare l’azienda per conoscere tutti i segreti dell’Oro Nero di Modena.
Presenti al taglio del nastro il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, l’assessore alle Attività Produttive della Regione Emilia-Romagna Palma Costi, l’assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Simona Caselli e il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli.
Ma cosa vedranno i visitatori all’interno del museo? Un percorso lungo la storia d’Italia prima di tutto che prende piede dalla fondazione dell’
Acetaia, in particolare dal censimento del 1598, realizzato su ordine del duca Cesare d’Este dove compare, per la prima volta, la bottega Giusti; il riconoscimento ricevuto nel 1861, in occasione dell’unificazione d’Italia, durante l’Esposizione di Firenze; i diplomi europei, tra cui quello del 1889, durante l’Expo di Parigi quando venne inaugurata la Tour Eiffel. Senza tralasciare le prime etichette e i primi loghi realizzati, con approfondimento sulle tecniche di stampa di inizio Novecento.
«Quello del museo - ha dichiarato
Claudio Stefani amministratore delegato di Giusti - è un lavoro fortemente desiderato da noi che è stato progettato 5 anni fa per soddisfare i tanti appassionati del prodotto che erano incuriositi dalla nostra realtà. In questo museo vogliamo dire ai modenesi che ci siamo, che tutti possono venire e che ognuno può proporci idee e progetti da realizzare insieme, senza dimenticare che siamo sempre aperti ai turisti. E poi vogliamo fare informazione per battere la falsificazione, ospitiamo al museo i visitatori in modo che capiscano l'autenticità del prodotto e comprino solo quello».
Per informazioni:
www.giusti.it