Tanto rumore per nulla. Dopo l'allarme lanciato mesi fa dall'Oms (e poi ridimensionato), il ministero della Salute ha “assolto” le carni rosse e i loro derivati dal presunto effetto cancerogeno provocato nell'uomo. Uno studio del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (Cnsa) ha infatti osservato che «l'insorgenza dei tumori è un evento derivante da più fattori e che l'effetto cancerogeno delle carni è condizionato da abitudini di cottura e trasformazione».
«È stata l’ennesima caccia alle streghe - commenta con amarezza il bergamasco Mario Rossoni, presidente nazionale del Gruppo carni equine di Fiesa Confesercenti - che, come si è visto, non c’erano. L’ennesima bufala. Bisogna rendersi conto che ci sono in ballo grossi interessi: le multinazionali stanno spingendo per sostituire le proteine animali con quelle vegetali, quindi tentano di spargere il panico tra i consumatori per preparare il cambio di abitudini. Lanciano il sasso, poi nascondono la mano. Ma intanto il vetro si è rotto… In quei giorni il consumo calò drasticamente: un bel danno per tutta la filiera, che nessuno ha ripagato».
Rossoni chiude con un consiglio. «Oggi si rincorrono troppe notizie infondate e allarmistiche, questa è la dimostrazione. Sarebbe meglio invece ascoltare di più il proprio macellaio, che fa questo lavoro da tanti anni con passione e serietà. La carne fa male a chi non la mangia, questa è la verità…».