«Io che amo ricercare il burro d'alpeggio, l'olio monocultivar, il formaggio a latte crudo un salume della grande tipicità e un "vino del cuore" del produttore, non potrò mai accettare che sulla mia tavola e per rispetto della italianità, siano presenti e messi in commercio prodotti che non hanno identità, cultura e narrazione solamente per far guadagnare le multinazionali e confondere il consumatore.
Per uno come me questa provocazione è inaccettabile.
L'ignoranza enogastronomica non ha confini. Io amo l'utilizzo di legumi, cereali, verdure ed alghe, ma le larve proprio no.
A Bruxelles o sono ignoranti o fanno i furbetti: non possiamo cancellare anni di storia e stare fermi a guardare mentre tutto quello che è stato costruito dai nostri avi, dai nostri agricoltori, dai nostri norcini, dai nostri casari e dalle nostre nonne, che hanno creduto nei valori della cucina integra, viene non rispettato da un certo parlamento europeo, che oramai (dopo lo scandalo Qatargate), non è più credibile.
Io non ci sto e mi ribello, non meritate il mio rispetto».
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