San Michele di Appiano (a pochi km da Bolzano) magari non è la località più famosa dell’Alto Adige, specie per chi viaggia sempre con gli sci sulle spalle, ma è un punto di partenza. Non solo, ma anche. I laghi di Monticolo e Caldaro, infatti, sono lì a due passi, la Strada del Vino pure, con i suoi vitigni affacciati sulle acque e famosi in Italia e all’estero; ma si raggiunge facilmente anche Cornaiano, con il suo mondo di cantine sotterranee e la sua festa del vino; o Riva di Sotto, regno dei vigneti e dei meleti, rinomato per lo splendido paesaggio primaverile, dipinto a tempera dalla natura durante la fioritura del melo.
E per chi ama visitare ruderi e castelli medievali, da queste parti c’è l’imbarazzo della scelta: proprio per questo San Michele di Appiano è anche un punto di partenza, ma più di tutto di arrivo e di meritato relax. Si può infatti soggiornare presso l’hotel di charme “Schloss Freudenstein”, un castello che troneggia su una collina privata (411 m.s.l.m.), immerso in un giardino di 8mila mq. che si estende fino a valle e comprende un campo da golf privato. Da questa posizione si gode di una vista spettacolare su Bolzano e le catene montuose circostanti. Incorniciato dalla natura secolare, il castello è circondato da vigneti a perdita d’occhio.
Il castello dove sorge lo Schloss Feuderstein
5 anni di restauro, ora tutto da godere
Schloss Freudenstein è stato oggetto di un minuzioso restauro, durato oltre 5 anni e guidato dalla felice creatività della proprietaria Karoline Fink. Il motivo conduttore è l’arte di vivere completamente indisturbati, privi di costrizioni. Del resto, afferma Karoline Fink, «Freudenstein è sempre stato un castello della gioia… un luogo di festa e di armonia». Affiancata dal figlio Peter Gostner, Karoline è riuscita a trasportare nel presente il vecchio e glorioso maniero, pezzo dopo pezzo, con l’intento di apprezzare ciò che è stato tramandato, di animarlo e di mantenere una visione aperta a ciò che verrà.
Pensate in ogni dettaglio per il benessere ed il relax degli ospiti, le 16 suite costituiscono pezzi unici, arredati con il gusto e lo stile inconfondibile della padrona di casa: un vero omaggio alla gioia. Ambienti storici, aristocratici e al contempo modernizzati, ma nel rispetto più assoluto del nucleo storico che contraddistingue Schloss Freudenstein. Le ristrutturazioni attuate si incastrano senza sporgenze nella contemporaneità dei nuovi ambienti, come se fossero sempre state presenti, a celebrare il rispetto della storia e soddisfare le esigenze dei viaggiatori più esigenti.
Alcuni spazi interni restaurati, eleganza e aristrocrazia al potere
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Alcuni spazi interni restaurati, eleganza e aristrocrazia al potere
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Alcuni spazi interni restaurati, eleganza e aristrocrazia al potere
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Alcuni spazi interni restaurati, eleganza e aristrocrazia al potere
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Offerta gastronomica d'eccezione
E tra le esigenze più importanti da soddisfare ci sono, ovviamente, quelle alimentari: basta affidarsi allo chef scelto dalla proprietà, Danilo D’Ambra, che per il mese di dicembre e le feste di fine anno intende valorizzare i sapori e i prodotti del territorio altoatesino e dell’orto, sia quello interno che quello esterno al castello. Stagionalità e qualità sono i cardini della ristorazione di Schloss Freudenstein, con particolare attenzione al benessere dei commensali: meno grassi e più leggerezza a tavola, per gli ospiti del castello.
«A dicembre - ci anticipa lo chef D’Ambra - prosegue la raccolta del topinambur e di molte altre radici. Produciamo un topinambur piuttosto piccolo, che sfruttiamo in alcune preparazioni interamente vegetali, come il Cappuccino di topinambur con porcini e castagne, quest’ ultime raccolte direttamente nel parco del castello. Ci prepariamo a servire piatti a base di porro, sedano rapa, verza e cavolfiore, ingredienti tipici dei mesi freddi. Proponiamo, per esempio, una Bistecca di cavolfiore con erbe amare, burro acido e limone fermentato (vedi ricetta in basso): lavoriamo il cavolfiore intero e lo tagliamo a fette spesse, dopodiché lo serviamo con il burro acido e delle erbe amare raccolte da noi, come l’artemisia o l’erba di San Pietro: sono molto ‘bitter’, intense e aromatiche. Dulcis in fundo, poiché abbiamo raccolto delle mele particolari, stiamo studiando una Tarte tatin dal gusto sapido/mandorlato a base di mele renette champagne. Questa varietà di mela sta quasi scomparendo: dalle nostre parti si dice che sia una mela per le persone malate, dal momento che non è dolce, ma in pasticceria si rivela un ingrediente intrigante e sorprendente».
E anche per Capodanno, con largo anticipo, le idee sono ben chiare, nella cucina dello Schloss Freudenstein: il cenone del 31 Dicembre sarà disponibile per 90 coperti circa e avrà come fil rouge la ricchezza, «ma senza dimenticare la nostra filosofia di cucina - precisa D’Ambra - che premia i prodotti del territorio e i tagli più poveri. Cercheremo di vestirli a festa utilizzando qualche dettaglio chic, come il caviale, per esempio, che durante il resto dell’anno non utilizziamo mai: serviremo un originale Cappuccino al topinambur & pan au caviar, piatto scenografico e goloso. Nel menu di Capodanno ci sarà posto per il pesce, protagonista nel Lunghetto di genovese, triglia, radicchio e nel Rombo, carciofi, lenticchie, sakè. Quanto ai dolci, spicca l’originale “Limone&nocciole”, ma non mancherà il panettone fatto in casa».
E per rappresentare adeguatamente le idee e le atmosfere che si respirano, nell’attraversare le 16 suites charmant del maniero di San Michele di Appiano, lo Schloss Freudenstein, riportiamo la ricetta del Cavolfiore, burro acido, limone fermentato ed erbe amare.
La ricetta
Ingredienti per 4/6 persone: 2 Cavolfiori bianchi, 70 g di burro, 4 limoni, sale grosso, 2 foglie d’alloro, 1 l di acqua, 100g di zucchero semolato, 1 scalogno, 1 spicchio d’aglio, timo, alloro, rosmarino, 100 ml di vino vianco secco, 50 ml di aceto di mele, 50 ml di panna fresca, foglie di artemisia (o altre foglie del sapore amarognolo), olio evo, sale, pepe.
Preparazione: Prendete i cavolfiori, chiudeteli in un cartoccio e fateli cuocere in forno a 150 °C per 100 minuti (circa: dipende dalle dimensioni dei cavolfiori). Lasciate raffreddare, poi dividete gli ortaggi a metà. Ricavate così 4 bistecche di cavolfiore, avendo l’accortezza di lasciare la parte centrale ben attaccata a tutte le fette. Salate e pepate il cavolfiore come fosse una bistecca e fatelo cuocere alla brace, alla piastra o sulla griglia, da entrambi i lati. Ponete del burro acido alla base di un piatto fondo, e adagiatevi questa insolita bistecca. Decorate con le foglie dell’artemisia e pezzettini di scorza di limone fermentato.
Burro acido: Ponete in un pentolino aceto di mele, vino, scalogno tritato, aglio tritato e tutti gli aromi (timo, alloro, rosmarino). Fate ridurre di ?. Aggiungete la panna e il succo di un limone, filtrate e montate con il burro. Conservate il composto a 40 °C.
Limone fermentato: Lavate i limoni, tagliateli in 4 senza staccare le estremità. Riempiteli con un cucchiaio di sale grosso e poneteli, schiacciandoli per bene, in un vasetto di vetro. Aggiungete l’alloro e lasciate il vasetto al buio per 24 ore. Il giorno dopo, preparate uno sciroppo con un litro d’acqua e lo zucchero semolato; poi riempite con lo sciroppo il contenitore dei limoni fino all’orlo. Lasciate fermentare il tutto per 4 settimane. Trascorso il tempo prendete i limoni, lavateli sotto l’acqua e prelevate dei pezzettini di scorza quando volete decorare o aggiungere un sapore stimolante alle vostre preparazioni.
Schloss Freudenstein
via Matschatsch 6 - 39057 San Michele d’Appiano (Bz)
Tel 0471 661308