È una storia assai articolata quella del gin, bevanda spiritosa al ginepro ottenuta mediante aromatizzazione con bacche di ginepro di alcol etilico di origine agricola. Una storia che inizia nel 1055, all’interno del Compendium Salernita, dove si parla di un distillato di vino infuso con bacche di ginepro. Nella metà del 1200, poi, Pedro Julião descrive, in un trattato sulla cura degli occhi, l’utilizzo di un cordiale fatto con diversi “botanicals”. La prima menzione della bevanda in quanto “gin” risale al medico di Anversa Philippus Hermanni, che nel 1552 citò l’Aqua juniperi.
Si diffonde nei Paesi Bassi con il nome di Jenever, un distillato di 50 gradi aromatizzato con alcune erbe, in particolare il ginepro, che in olandese è chiamato “jeneverbes”. Arriva in Inghilterra in seguito alla Guerra dei trent’anni (1618-1648). I soldati olandesi bevono Jenever per farsi coraggio prima delle battaglie, per questo motivo la bevanda viene soprannominata “Dutch Courage”. Al termine della guerra gli inglesi portano in patria questo distillato. Poiché il nome era anche scritto “Genever”, gli inglesi erano convinti che la “e” si pronunciasse “i”; da questo errore nacque l’abbreviazione “Gin”.
Alla fine del XVIII secolo la Alexander Gordon produsse il primo London Dry gin della storia. Negli ultimi anni il gin è diventato sempre più popolare. Questo distillato, immancabile nei bar e nei locali ma anche nelle case di moltissimi avventori, è uno dei distillati più apprezzati e venduti al mondo. Generalmente viene adoperato per preparare diversi tipi di cocktail o long drink, mixato con altri ingredienti, ma tanti lo bevono anche liscio, gustandone l’aroma nella sua purezza. A fare la differenza è la capacità di bilanciare sapientemente le varie botanicals per creare un gin con caratteristiche uniche.
Z44 è dry gin dalla personalità unica, visto l’utilizzo di pigne fresche del pino cirmolo (pigne particolari che impiegano ben 3 anni per arrivare alla maturazione) raccolte sulle pendici del Corno Bianco in Alto Adige. Note mediterranee di agrumi si uniscono a molteplici erbe alpine e prealpine per completare le note balsamiche delle pigne di cirmolo. In questa originale ricetta, poi, gli aromi del ginepro incontrano l’achillea, la radice di violetta e la radice della genziana. Il tutto viene lavorato per infusione e successivamente l’estratto viene distillato in un piccolo alambicco.
Per informazioni: www.roner.com