Vino: la scelta sostenibile dettata da qualità, climate change ed etica
È il risultato del report “Sostenibilità è qualità” di Fondazione Symbola e Ipsos, presentato a Roma nella sede della Federdoc. Oggi la sostenibilità è un'esigenza primaria, entrata nella quotidianità delle persone
Da diversi anni ormai è sempre più evidente l'accelerazione del costante cambiamento di abitudini, preferenze e comportamenti del consumatore. Per questo, quindi, è molto importante il processo decisionale ma soprattutto informarlo e coinvolgerlo avviando una relazione interattiva per creare un valore condiviso, sempre nell'ambito della sostenibilità. Oggi è un'esigenza primaria, entrata nella quotidianità delle persone e che la percepiscono come indiscussa garante di fiducia. E secondo il report “Sostenibilità è qualità” di Fondazione Symbola e Ipsos, presentato a Roma nella sede della Federdoc, i tre driver che spingono il consumatore ad una maggiore attenzione verso la sostenibilità sono nell'ordine: la qualità (56%), la paura innescata dai cambiamenti climatici che influiranno sul futuro del pianeta (37%) e l'etica (6,5%).
Vino, l'attenzione alla qualità rappresenta una vera e propria svolta culturale
Il rapporto, che ha voluto approfondire settori di particolare interesse per l’economia nazionale, in particolare il settore vitivinicolo, dimostra come questa maggiore attenzione sul concetto di qualità rappresenti una vera e propria svolta culturale, e come porti con sé molte implicazioni. Da sottolineare che non molti anni fa ciò che era associato alla sostenibilità rappresentava un prodotto meno “efficace”, meno soddisfacente, scelto più per una questione valoriale a scapito di una piena soddisfazione. Nel settore, in particolare, la sostenibilità ambientale è sinonimo di qualità quando riesce a coniugare bontà - gusto, innovazione - ricerca, presenza di certificazioni ambientali e, per questo, il 71% degli intervistati ha dichiarato di essere disposto a spendere di più, considerando anche il processo produttivo, il confezionamento e lo smaltimento dei residui. Meno rilevante il tema del trasporto.
Già nel 2015 Federdoc ed i suoi partners avevano hanno dato allo standard Equalitas per la sostenibilità del settore vitivinicolo, un argomento che allora sembrava futuribile. «Oggi, otto anni dopo - ha detto Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Equalitas - questa ricerca ci restituisce una analisi delle aspettative di un mercato del vino a Denominazione di Origine che comincia a chiedere esattamente quello che Equalitas certifica: etica, attenzione ai dipendenti, collaborazione con le comunità sono richieste da oltre il 30% dei consumatori. Affiancati alle richieste di gusto, certificazioni ambientali, origine e certificazioni abbiamo esattamente il quadro della sostenibilità Equalitas, risposte concrete e certificate a domande che ogni consumatore si pone circa il proprio impatto sulla terra e sul suo futuro».
In Italia negli ultimi anni sono 531mila le imprese che hanno fatto scelte "green"
Negli ultimi anni le imprese che hanno fatto scelte green sono state 531mila perché fare un prodotto sostenibile conviene al consumatore che appaga una sua esigenza, all'azienda che lo produce per via del ritorno economico e all'economia nel suo complesso per le dinamiche di crescita del Pil: "Un'economia più forte perché più a misura d'uomo", come recita il Manifesto di Assisi. Ma c'è anche da dire che serve più comunicazione perché il 60% degli intervistati ritiene che sia difficile comprendere il reale livello di sostenibilità delle aziende.
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Alberto Lupini
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