Indovinelli, giochi, avventure, sfide e momenti di convivialità. L'estate è ludica e goduriosa, ed è anche la stagione dedicata allo spirito. Perché non divertirsi allora con qualche bottiglia di vino rosso? Vi sono anche varietà di rossi giovani e freschi da stappare nelle giornate e serate più calde, bevibili magari a tutto pasto e che danno non poche soddisfazioni per le loro note fruttate, floreali e a tratti persino saline. Parliamo di vini che si possono servire anche dopo averli tenuti per un tempo ragionevole in frigorifero. Pensiamo a una Schiava del Lago di Caldaro, un rosso San Colombano del Lambro, e dalla Sicilia un Frappato e a un Rossese di Dolceacqua.
Vini rossi per l'estate: indovinelli, enigmi e voti
In altre parole degustazione alla cieca. Il gioco forse più amato da intenditori e appassionati di vino (bianchi inclusi, ma non è questo il caso). Può avvenire in modi diversi, il più banale è che ogni concorrente presenta una bottiglia con l'etichetta nascosta e insieme non solo si cerca di identificare il vitigno, magari persino l'annata, ma si esprime un voto. In tavola c'è una favolosa portata di coniglio al forno. I vini da riconoscere e votare sono un Merlot friulano, un Cesanese del Piglio, un Pugnitello (varietà toscana pochissimo conosciuta) e un Ciliegiolo umbro. Questi quattro vini rossi potrebbero presentarsi ai nastri di partenza tutti favoriti per qualità e bontà. Ma il secondo e il terzo potrebbero costituire un enigma non da poco.
Altro indovinello, altra pietanza e altri vini. Sulla tavola c'è un'anatra arrosto da banchetto rinascimentale a corte. Un piatto abbinabile a moltissimi vini, eppure alla cieca si può decidere di stappare tre Barbera che, se non sono sorelle, sono certamente cugine. La Barbera d'Asti, un Nizza e la meno diffusa Barbera dei Colli Tortonesi, in particolare della sottozona di Monleale. Tutte e tre della medesima annata, per esempio la 2016, che ha ancora tanto da dire.
Vini rossi per l'estate: le grandi sfide
Quale ambizione maggiore di quella di emergere nel mondo con un grande Pinot Nero italiano. Studiare e trovare la giocata vincente. La stella polare è la Borgogna. Eppur qualcosa si muove anche nella Penisola. Tanto che sul Pinot Nero in Italia si potrebbe esplorare ancora molto. Veniamo allora a tre zone di produzione a tratti eccellenti: l'Alto Adige con i suo Pinot Nero di montagna, l'Oltrepò Pavese in crescita costante nella vinificazione in rosso e in Toscana nelle aree per esempio del Casentino e del Mugello con bottiglie più rare, ma sorprendenti. In tavola troviamo un risotto ai funghi porcini cucinato con tutti i crismi.
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Vini rossi per l'estate: partita a carte inebriante
Quattro giocatori, due del meridione, due del centro-nord. Ognuno si gioca una bottiglia di vino. Il signor Cous Cous gioca una carta di Nero d'Avola del trapanese. La signora Lasagna estrae un Rosso Piceno. La giovane Piadina fa roteare sul tavolo l'ultima release di un fresco Sangiovese di Romagna. Il Braciere di carne rilancia con un Susumaniello. Alla fine della partita ci sono solo sazi vincitori.
Vini rossi per l'estate: quattro giganti e un maialino
Del suino non si butta via niente. Frase lapalissiana, ma che bene rende in quanti modi si possa cucinare. E soprattutto quanto si presti ad abbinamenti con rossi importanti, sovente impegnativi, sovente dei giganti imperiosi. Eppure non è escluso trovare anche in estate l'occasione per consumare un banchetto luculliano. Per esempio una cena sugli altipiani sardi oppure in una qualsiasi località di montagna.
Per restare in Sardegna ci soccorre un vitigno autoctono ancora troppo trascurato, il Bovale. Esso fa da apripista ad altri tre vini del meridione d'Italia che possono persino sbalordire con non poche etichette di accorti vignerons: il pugliese Nero di Troia di Castel del Monte; l'Aglianico del Taburno rosso e rosso riserva. E nell'atlante dei vini del sud troviamo anche in Calabria Gaglioppo perfetto nell'abbinamento con carni alla griglia.
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Alberto Lupini
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