Vino italiano: luci e ombre per l'export nel primo quadrimestre 2024

L'export di vino nel primo quadrimestre del 2024 registra un aumento del +7% rispetto al 2023, ma i dati sono in parte falsati dai forti rialzi occasionali di Russia (+120%) e Giappone (+36%). Germania e Cina rallentano

18 luglio 2024 | 17:12

L'export di vino italiano nel primo quadrimestre del 2024 chiude con un segno positivo, ma non del tutto convincente. I dati, diffusi dall'Osservatorio Uiv-Vinitaly su base Istat, mostrano un aumento del +5,8% nei volumi e del +7% nei valori, per un totale di oltre 2,5 miliardi di euro. Ma questo risultato è in parte falsato dai forti rialzi degli ordini dalla Russia e dal Giappone, che da soli rappresentano il 60% dell'incremento complessivo.

In Russia, la corsa alle scorte di vino e spumante in vista dell'aumento delle accise ha fatto schizzare i volumi a +120,5%. In Giappone, invece, un anomalo aumento degli ordini (+36%) è probabilmente legato all'entrata in vigore della nuova legge sull'autotrasporto merci, che ha causato problemi di approvvigionamento.

Export di vino in Germania e Cina: luci e ombre

Destano preoccupazione i dati relativi alla Germania, dove l'export sale a un modesto +0,4%, mentre l'import registrato dalle dogane tedesche scende a -12%. Un divario di 25 milioni di litri che non si riscontra nel principale competitor dell'Italia sui vini sfusi, la Spagna, dove export e import crescono entrambi di circa il 20%. Anche la Cina rallenta: rispetto al trimestre precedente, perde 8 punti percentuali, chiudendo i volumi ordinati a +3%.

Export di vino: segnali positivi da Usa, Regno Unito, Canada e Svizzera

Nonostante le incertezze, aprile ha visto una reazione positiva in alcuni mercati strategici. Rispetto al saldo trimestrale, secondo l'Istat, gli Stati Uniti e la Germania guadagnano 3 punti percentuali e si riposizionano in terreno positivo (volumi rispettivamente +2,6% e +0,4%), il Regno Unito è autore di un nuovo scatto (+12%), la Svizzera recupera da -6% a -1% e fa bene anche il Canada (+5%). Sempre rispetto al trimestre, perde 8 punti la Cina che chiude i volumi ordinati a +3%.

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Alberto Lupini


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