Il vino italiano alla conquista dello spazio
Un progetto della Fondazione italiana sommelier affida le barbatelle di Nebbiolo, Sangiovese e Aglianico all'Agenzia spaziale italiana per un progetto di ricerca che si terrà nella stazione aerospaziale
Il vino italiano è pronto a conquistare lo spazio. La Fis, ovvero la Fondazione italiana sommelier ha avviato un progetto di sperimentazione che coinvolge l'Asi, l'Agenzia spaziale italiana legato alla coltivazione della vite al di fuori del pianeta Terra. Le barbatelle di Nebbiolo, Sangiovese e Aglianico finiranno infatti nello spazio per un progetto di sperimentazione in orbita, che si svolgerà nella nella stazione spaziale internazionale.
Il vino italiano alla conquista dello spazio
La Coltivazione della Vite, racchiude tutti gli elementi del viaggio dell’umanità sulla Terra. Dalla prima scoperta degli effetti di una sperimentazione spontanea di frutti maturi, allo studio del Dna dei singoli vitigni e delle caratteristiche del terreno dove quelle Viti crescono per avere il migliore risultato.
Sono passati millenni di sperimentazioni, prima spontanee e non elaborate fino alle tecniche più sofisticate di oggi. È un incredibile percorso che ritroviamo in tutti i campi del progresso. Bene, e allora quale è il collegamento con quanto l’Uomo in modo via via più profondo, convinto, sfidante, sta facendo nello Spazio? Come l’Uomo lo sperimenterà in via definitiva?
Il quesito se lo è posto la Fis, la Federazione italiana sommelier, che ha deciso di trovare una risposta concreta affindando all'Agenzia spaziale italiana (Asi) le barbatelle di Nebbiolo, Sangiovese e Aglianico per un suggestivo e affascinante progetto di ricerca spaziale presentato oggi a Roma.
Gli obiettivi del progetto, i cui tempi d'avvio non sono ancora stati comunicati, sono quelli legati al tema della nutrizione degli astronauti ma anche alla possibilità di produrre piante e cibo in assenza di gravità.
«Il progetto di sperimentazione sul vino rientra nel filone della nutrizione degli astronauti, per la produzione di cibo e per l'ottenimento di risultati scientifici utili - ha commentato il presidente dell'agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia all'Ansa - Sarebbe bello bere una calice di vino nello spazio, prodotto in orbita».
Nello spazio c'è finito anche l'olio
Tra l'altro nei mesi scorsi Asi ha anche avviato il progetto "Evoo" con una selezione di quattro oli extravergini italiani protagonisti di un esperimento sugli effetti della permanenza nello spazio.
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Alberto Lupini
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