Vino: le cantine conquistano i social, ma il clima ne affossa la produzione
Nel 2024 le cantine italiane volano sui social, con LinkedIn (+13%) e Instagram (+6%) in fortissima ascesa, mentre la produzione mondiale crolla ai minimi storici (dal 1961) a causa di siccità e maltempo
Il vino conquista il web ma "lotta" (duramente) nei campi. Infatti, nel 2024, come riferito da un'indagine Omnicom PR Group Italia, LinkedIn e Instagram sono diventate vetrine sempre più affollate per le cantine, con una crescita costante di pubblico. Intanto, però, secondo le stime dell'Organizzazione internazionale della vite e del vino (Oiv), la produzione mondiale rischia di scivolare al livello più basso dal 1961: colpa di una crisi climatica che non ha lasciato scampo ai vigneti, tra siccità e maltempo.
Un vino sempre più digitale in Italia
La presenza delle cantine italiane su LinkedIn e Instagram, dicevamo, continuano a crescere, con aumenti rispettivamente del 13% e del 6%. Anche TikTok, un tempo considerato estraneo al comparto, inizia a guadagnare terreno con sei cantine attive, una in più rispetto allo scorso anno, segno di una strategia sempre più orientata al coinvolgimento delle nuove generazioni. Non tutte le piattaforme, però, mantengono lo stesso slancio: Facebook, ad esempio, continua il suo declino, con una leggera contrazione dello 0,9% nei follower, pur meno marcata rispetto al passato. YouTube, invece, rimane una scelta secondaria, utilizzata con poca intensità da 18 cantine, una in meno rispetto al 2023. Su X (ex Twitter), la situazione è stagnante: solo 10 cantine continuano a presidiare questo canale.
Nelle cantine le esperienze dirette tornano al centro
Nonostante il crescente investimento nei canali digitali, le cantine italiane non abbandonano il valore dell'esperienza diretta. Sempre più aziende, dopo la pandemia, tornano infatti a puntare sulle degustazioni in presenza: nel 2024 sono 15 su 25 (tre su cinque) le cantine che offrono percorsi dedicati, contro le 14 dell'anno precedente. Un trend che rispecchia il desiderio di autenticità da parte del pubblico, che cerca sempre più occasioni per immergersi nella cultura del vino. Anche il food pairing, ossia gli abbinamenti tra vino e cibo, si conferma una priorità per 19 aziende su 25, mantenendo il livello raggiunto nel 2023. Parallelamente, si rafforzano le iniziative legate alla sostenibilità ambientale: 23 cantine su 25 promuovono progetti di tutela del territorio, della biodiversità e di utilizzo responsabile di fertilizzanti e pesticidi.
Un crollo produttivo storico per il vino
Sul fronte della produzione, però, il 2024 sarà ricordato come un anno critico. Secondo le stime dell'Organizzazione internazionale della vite e del vino (Oiv), la produzione mondiale si attesterà tra i 227 e i 235 milioni di ettolitri, il volume più basso registrato dal 1961. Un calo del 2% rispetto alla già scarsa annata 2023, dovuto principalmente agli effetti del cambiamento climatico. Il maltempo e le siccità estreme hanno di fatto colpito duramente i vigneti di tutto il mondo, riducendo sensibilmente il raccolto. Le proiezioni dell'Oiv, basate sui dati di 29 paesi che rappresentano l'85% della produzione globale, confermano che l'instabilità climatica è ormai una variabile estremamente determinante per il comparto vinicolo.
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Alberto Lupini
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